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Mondiale WE 2012: Rossella, domani è questo giorno - Pagelle: Ratto superlativa | Cicloweb

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Mondiale WE 2012: Rossella, domani è questo giorno - Pagelle: Ratto superlativa

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Rossella Ratto con Amber Neben nella fuga decisiva © Bettiniphoto

Marianne Vos - 10
La maledizione iridata che da cinque anni la relegava costantemente al secondo posto nella gara più importante dell'anno s'è dovuta arrendere anch'essa come tutte le avversarie. Marianne ha scelto il Cauberg come trampolino di lancio di ogni sua azione e per regalare uno spettacolo incredibile a tutti i tifosi: al terz'ultimo passaggio le è bastato uno scatto per far saltare per aria tutto il gruppo, al penultimo giro ha dato un'altra sgasata per scremare il gruppetto delle fuggittive e alla fine c'è stata la rasoiata più secca ed incisiva per scrollarsi tutte di dosse e arrivare da sola al traguardo. Così come a Londra oggi non c'era niente da fare contro quest'autentica forza della natura e dopo Nicole Cooke (2008) anche Marianne è riuscita a fare l'accoppiata Olimpiade-Mondiale. A voler andare a cercare il pelo nell'uovo, forse oggi in alcune occasioni ha speso un po' più del dovuto, specie quando la fuga era ormai consolidata: ma alla fine ha avuto ragione lei su tutto e davanti ad una fuoriclasse così ci si può solamente togliere il cappello e applaudire. Giusto per la statistica ricordiamo che in sette Mondiali corsi nella categoria élite il suo piazzamento peggiore è stato un secondo posto.

Rachel Neylan - 9
Questa 30enne australiana è stata di gran lunga la sorpresa maggiore della gara odierna ma la gara di Rachel Neylan è stata veramente impressionante ed alla fine ha conquistato una meritatissima medaglia d'argento. I primi anni in Europa non sono stati fortunati per questa ragazza che è stata bersagliata dagli infortuni: nel 2010 s'è rotta la mandibola, nel 2011 invece aveva iniziato bene la stagione ma poi è caduta nell'ultima tappa del Giro Donne rompendosi il bacino perdendo così tutto il finale di stagione. Rachel Neylan però è riuscita a ripartire, ha fatto un ottimo percorso di avvicinamento al suo primo Campionato del Mondo (ha fatto quarta al Tour de l'Ardèche) e a Valkenburg ha sfoderato una prestazione maiuscola: prima ha avuto l'occhio per inserirsi nella fuga giusta, poi è stata brava a gestirsi e a rispondere agli attacchi, provando lei stessa in prima persona a stuzzicare Marianne Vos in un paio di occasioni. Questo secondo posto vale moltissimo.

Elisa Longo Borghini - 9
Non ha neanche 21 anni ma già ha messo in mostra qualità fantastiche e una grande capacità nella lettura della corsa. Quando Marianne Vos attacca per la prima volta sul Cauberg è lesta ad imitarla: la Pooley, però, ha costretto la nostra Elisa a perdere qualche metro per una piccola sbandata e qui allora la piemontese s'è dovuta superare sul falsopiano alla fine del Cauberg per rientrare sul gruppetto di testa; in quel momento sarebbe bastato veramente un niente per dare alla corsa un volto totalmente diverso. Il fatto di essere l'unica a riuscire a seguire la Vos dice già tutto sulla sua gara, ma il suo carattere lo si vede anche dopo quando non si limita a correre da outsider e, anzi, si mette lei stessa a dare cambi alle due olandesi come avrebbe fatto una campionessa esperta ed affermata. Sul penultimo Cauberg non molla un solo metro alla Vos mentre si deve arrendere solo ad un paio di chilometri dall'arrivo: nelle gambe forse aveva la possibilità di puntare al secondo posto, ma una medaglia di bronzo ottenuta correndo in questo modo vale molto di più.

Rossella Ratto - 9
È la più giovane in gara e compirà 19 anni solo tra un mese, il 20 ottobre, ma ha una marcia in più rispetto a molte. Fin dai primi giri si piazza nella prime 15 o 20 posizioni e praticamente ad ogni scatto segue tutte come un'ombra indipendentemente dal colore della maglia, ma allo stesso tempo non si tira indietro quando è il suo turno a tirare in testa al plotone. Quando Amber Neben fa partire la fuga buona ovviamente è lei a seguirla per prima consentendo alle altre azzurre di restare coperte in gruppo. Già a quel punto la sua prova sarebbe più che positiva ma il meglio deve ancora venire: quando da dietro arriva Elisa Longo Borghini, Rossella trova ancora le forze per mettersi a tirare per distanziare il più possibile il gruppo. Al penultimo passaggio sul Cauberg riesce a reggere abbastanza bene in salita il ritmo di Van der Breggen e Neben ma sul tratto di falsopiano successivo è costretta a farsi sfilare. Nonostante la stanchezza di tutti i chilometri in avanscoperta e un ultimo giro percorso tutto da sola è riuscita ancora a piazzarsi al sesto posto senza essere ripresa dalle inseguitrici. Monumentale.

Amber Neben - 7.5
Un suo scatto crea in testa alla corsa il gruppetto decisivo in cui solo Vos e Longo Borghini riescono poi a rientrare. La sua mossa tattica assume via via uno spessore sempre maggiore e così comincia anche lei a sognare una medaglia che però non arriverà: sul Cauberg Vos, Neylan e Longo Borghini ne hanno di più e l'americana non è andata oltre la quarta posizione. Dopo il primo posto nella cronometro a squadre ed il settimo in quella individuale, la sua settimana in Olanda merita senza dubbio un elogio.

Anna Van der Breggen - 8
Anche lei giovanissima, appena 22enne, ma durante la stagione ha fatto vedere che l'Olanda può contare già da adesso su un'altra ragazza fortissima. Nei piani della nazionale olandese c'è di fare corsa dura e probabilmente proprio di portare via un gruppetto che possa fare da punto d'appoggio a Marianne Vos: la Van Dijk è rimasta tagliata fuori dalla caduta del secondo giro, la Gunnewijk s'è arresa al primo scatto e allora è entrata brillantemente in scena Anna. La Vos ha effettivamente trovato un riferimento importante lì davanti, ancora di più quando la Van der Breggen è riuscita ancora a ritornare davanti (e poi a tirare) dopo essersi staccata sul penultimo passaggio sul Cauberg.

Giorgia Bronzini - 7
Dopo due anni deve cedere la maglia iridata. Nei giorni scorsi era stata debilitata dall'influenza ma ha fatto di tutto per esserci ed in gara è riuscita anche a comportarsi molto bene: dopo il primo scatto di Marianne Vos ed Elisa Longo Borghini, la piacentina è riuscita ad inserirsi nel primo gruppetto di inseguitrici (con Arndt, Pooley e Johansson tra le altre) e se nel giro di neanche mezzo giro il vantaggio della testa è passato da 15" a quasi 2' un po' di merito ce l'ha anche lei che ha creato scompiglio lì dietro visto che nessuna avversaria se la sarebbe voluta portare dietro a lungo.

Charlotte Becker - 6.5
Con Neben, Ratto, Van der Breggen e Neylan indovina la fuga giusta e forse fa anche un pensierino a salire sul podio. Purtroppo non le basta mettersi a ruota quando arriva la Vos ed è la prima a perdere contatto sul Cauberg; forse non era la sua giornata migliore ma si era fatta trovare al posto giusto al momento giusto.

Judith Arndt - 5.5
L'abbiamo già detto, contro Marianne Vos oggi c'era ben poco da fare, ma la cosa incredibile è che nessuna delle altre favorite per la vittoria (o almeno per il podio) sia riuscita a seguire l'olandese al primo scatto. Judith Arndt ha provato ad inseguire ma non è andata lontana anche poi davanti c'era le Becker e quindi le responsabilità maggiori toccavano ad altre. Nel complesso le tedesche non sono sembrate al top ma almeno a Judith rimane l'oro della prova a cronometro.

Emma Johansson - 5
Per tutto l'anno la bella svedese s'è sempre piazzata tra le prime ma le è anche sempre mancato un centesimo per fare un euro (5 vittorie con una tappa del Giro come più importante): la gara odierna ha rispecchiato abbastanza la sua stagione, dopo lo scatto della Vos era tra le prime inseguitrici e poi nel finale ha colto un nono posto buono per le statistiche ma che non aggiunge niente al suo palmarès.

Emma Pooley - 5
Ci si aspettava di più da Emma Pooley e da tutta la Gran Bretagna che però non sono mai riuscite ad essere incisive in gara. La scalatrice inglese s'è vista spesso nelle prime posizione del gruppo ma non ha mai tentato neanche uno scatto, forse un po' intimidita da quella che poteva essere la reazione di Marianne Vos e forse un po' condizionata dall'inseguimento dopo la cadutona di gruppo al termine del secondo giro.

Evelyn Stevens - 4
L'argento nella cronometro e i risultati di tutta la stagioni (su tutti la vittoria alla Freccia Vallona) l'avevano eletta come avversaria più pericolosa di Marianne Vos anche perché è forte sia sul passo che in salita e per questo motivo non avrebbe sofferto un'azione a lunga gittata. E invece la 29enne americana è rimasta sempre passiva nel gruppo: all'inizio vedere lei e le sue compagne nelle prime posizioni del gruppo aveva fatto pensare che stesse benissimo, ma nella facile decisiva della corsa s'è proprio spenta.

Sebastiano Cipriani

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