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Vuelta a España 2012: E poi sbuca sempre il folletto rosso... - Ancora Rodríguez su Contador. Valverde terzo | Cicloweb

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Vuelta a España 2012: E poi sbuca sempre il folletto rosso... - Ancora Rodríguez su Contador. Valverde terzo

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Per Joaquim Rodríguez terza vittoria di tappa alla Vuelta 2012 © BettiniphotoAlberto Contador qualche notte fa ha avuto un incubo: era felice dopo un periodo negativo, stava andando a ricevere un premio che lo riscattava dopo detto periodo, ma quando era già sugli scalini del palco, a tutta forza un folletto rosso gli è passato accanto andando a prendersi il premio al posto suo. Il bello è che questo strano sogno si è poi ripetuto più volte anche nelle notti successive, tanto che il madrileno è piombato in una mezza depressione e sta pensando alla psicanalisi... no, macché, è tutto il contrario, gli piacerebbe, ad Alberto, che tutto ciò fosse solo un incubo ricorrente, invece è - mutati quei 2 o 3 particolari secondari - una realtà persistente: nella Vuelta del suo rientro in un GT, Contador ha già più volte sfiorato la vittoria di tappa, e nella maggior parte dei casi (ad Andorra, a Dumbría e oggi al Puerto de Ancares) è stato raggiunto e fatto secco dall'irresistibile spunto del suo avversario principale, quel Joaquim Rodríguez che è da 11 giorni in maglia rossa (a dire il vero ad Andorra nella contesa ci fu anche Valverde, che battè gli altri due).

Contador avrà pensato che Rodríguez, dopo un Giro in cui ha dato tutto, non avrebbe avuto la stessa brillantezza di maggio; sbagliava, Purito è ancora più brillante che nella corsa rosa. Alberto avrà allora pensato che, dopo alcune tappe con arrivo su strappetti favorevoli a JRO, avrebbe sonoramente bastonato il catalano nella cronometro di Pontevedra; sbagliava, Purito si è difeso alla grande nella prova contro il tempo. Sull'orlo di una crisi di nervi, il capitano della Saxo Bank si sarà infine rifugiato nella certezza che, nelle tappe con le vere salite, i valori in campo si sarebbero ristabiliti (in suo favore); sbagliava, Purito oggi, nella prima delle tre consecutive frazioni di alta montagna, non solo ha risposto bene agli attacchi dell'avversario, ma è andato a vincere, ancora una volta, e siamo a tre tappe, a cui vanno sommati tre secondi posti, e il conteggio non è fine a se stesso ma ci dice che, solo d'abbuoni ai traguardi, il capitano della Katusha ha guadagnato fin qui 1' tondo. Contador ha incamerato 20", un terzo rispetto al rivale; meglio è andato Valverde, con 36" conquistati grazie ai piazzamenti nei 3.

In pratica cosa rivelano questi numeri? Che se Purito sperava che gli avversarsi facessero una corsa su misura per le sue qualità, ha trovato veramente dei galantuomini a contendergli la Vuelta: sanno che ha un finale bruciante e che magari preferisce se la lotta si riduce agli ultimi chilometri, e che fanno? Gli imbandiscono la tavola e lo guardano gozzovigliare.

In termini ciclistici, oggi, nella 14esima tappa della corsa spagnola, hanno prima tirato come dei pazzi per riprendere la fuga del giorno; quindi hanno atteso i 3 durissimi km finali per dare il via alla battaglia; infine, com'era giusto che fosse, hanno raccolto il pallone in fondo alla rete (ci si perdoni la metafora calcistica).

Per "avversari" stavolta intendiamo più che altro Contador e la sua squadra. Alberto era ed è il più vicino in classifica a Purito, ma se fa lavorare i suoi per riprendere gli attaccanti di giornata, e così facendo rende disponibili per JRO dei saporiti abbuoni, non farà altro che veder allontanare da sé la lepre. Urge un cambio nella tattica, se si vuol provare a scalfire una leadership - quella del catalano - sempre più salda a dispetto del margine (ancora pochi secondi, solo 22) che ha in classifica sul secondo.

Il fatto è che domani la tappa dei Lagos de Covadonga, non presentando altre asperita vicinissime all'ascesa finale, non prefigura attacchi da lontano (in stile Alpe d'Huez 2011, per intenderci); più adatta al progetto di un'azione a lunga gittata potrebbe essere la frazione di lunedì, con la Cobertoria che potrebbe fungere da trampolino di lancio prima dell'ascesa finale a Cuitu Negru. Ma in realtà, rispetto all'andazzo odierno, già un attacco nei primi chilometri di scalata ai Lagos, domani, rappresenterebbe una novità con cui Rodríguez sarebbe chiamato a confrontarsi.

Nell'attesa di scoprire quel che sarà, possiamo parlare di quel che è stato. Oggi, ad esempio: la fuga del giorno è partita al km 7 comprendendo 16 uomini (lungo elenco: Ballan, Kadri, Gastauer, Bakelants, Didier, Javi Moreno, Txurruka, Pauwels, Cataldo, Moncoutié, Molard, Paterski, Clarke, Gárate, Losada e Palomares). Di questo attacco possiamo dire che è sempre stato tenuto a distanza di sicurezza dai Saxoboys, e infatti ha avuto un vantaggio massimo di appena 3'10" a poco meno di 50 km dal traguardo; e che nel finale, quando la fuga stessa perdeva pezzi via via, è stato Losada (a 16 km dalla fine) a scattare da solo tentando il colpaccio: gli è andata male, a 10 dal traguardo aveva ancora quasi 2' da amministrare, ma è stato ripreso ai -3 km.

Detto dei coraggiosi di giornata, possiamo spostarci sulla salita di Puerto de Ancares e seguire da vicino l'evolversi della lotta tra i big della classifica. Già il ritmo imposto dai Saxo (su tutti un Majka straordinario) è stato dannoso per tante gambe, comprese quelle di Gesink (il quinto della generale si è staccato a 8 km dalla vetta) e di altri uomini che nella generale si trovano a ridosso dei primi (Capecchi, Monfort, Anacona, Intxausti, Niemiec, Ten Dam che però è riuscito bene o male a riemergere nel corso della salita).

Tra quelli che invece hanno resistito più a lungo, una bella setacciata l'ha data ai 3.5 km la trenata di Majka, seguita da annesso scatto di Contador, a cui ha risposto subito Valverde, e in un secondo tempo anche Rodríguez col fido Dani Moreno. Gli altri, no: Froome, vagoncino portato su da Henao e Urán, è rimasto qualche decina di metri più indietro, con gente come Roche, Talansky, Antón, Marczynski.

Ai 3.2 km ruoli invertiti e scatto di Valverde con susseguente risposta di Contador (e JRO in recupero sempre in un secondo momento). Il secondo scatto di Contador è avvenuto ai 2.7 km, e ancora una volta Valverde ha tenuto senza grossi problemi, e Rodríguez ne ha avuto giusto un tantinello in più (di problemi, intendiamo). A questo punto la situazione in testa si è come stabilizzata, tanto che l'andatura è calata e abbiamo visto rientrare dapprima Moreno e poi un notevole Talansky. Con Moreno a tirare il drappello, anche la Sky con Froome stava per completare l'aggancio, ma a quel punto (ai 1900 metri) Contadr è scattato per la terza volta, e stavolta ha dato l'impressione di fare il vuoto.

Trainato da Urán, Froome è comunque riuscito a rientrare sul gruppetto JRO, ai 1300 metri. Sembrava letteralmente al gancio, eppure ha respirato un attimo e, 200 metri dopo, è partito secco. Per un attimo ci è parso di ritornare a certi momenti dell'ultimo Tour, con queste forti oscillazioni prestazionali del britannico; ma il sogno di Chris di riportarsi su Contador è durato lo spazio di 100 metri, visto che Valverde e JRO hanno chiuso subito (intanto Moreno e già prima Talansky si erano staccati).

Ai 900 metri il primo scatto di Rodríguez (chiuso da Valverde ma non da Froome che si è nuovamente staccato) ci ha fatto capire che nulla era ancora deciso per il successo di tappa, malgrado Contador in quel momento paresse ben avviato. E infatti, al secondo scatto, Rodríguez ha mollato Valverde e ha messo nel mirino Alberto, ripreso a meno di 500 metri dal traguardo. Il madrileno ha provato a riprendere le forze adeguate per inventarsi qualcosa e battere il catalano, è pure scattato (o perlomeno ha accennato uno scatto) ma non c'è stato nulla da fare contro lo sprint lungo di Joaquim: partito ai 300 metri (o poco meno), il corridore della Katusha ha subito fiaccato la resistenza dell'avversario ed è andato a vincere (terza affermazione, perdipiù tutte e tre ottenute da leader della corsa), coi consueti vantaggini (ingigantiti dagli abbuoni) sugli avversari: 5" su Contador (totale secondi guadagnati: 9), 13" su Valverde (totale secondi guadagnati: 21"), 38" su Froome (totale secondi guadagnati: 50"), il quale è stato preceduto alla fine anche da Dani Moreno (che ha chiuso a 35" dal suo capitano).

Talansky sesto a 44" ha fatto meglio di Antón (settimo a 56"), così come Ten Dam, terzo uomo Rabobank, ha fatto meglio dei compagni sulla carta più quotati: ottavo al traguardo lui, contro il 14esimo posto di Gesink e il 25esimo di Mollema. Hanno completato la top ten di giornata il sorprendente Marczynski (mai a questi livelli in un GT il 28enne della Vacansoleil) e il regolare Roche. A 2'19", in un gruppetto di sei atleti, abbiamo visto passare i migliori italiani, Tiralongo al 18esimo posto e Capecchi al 20esimo (Nocentini invece ha buscato 5'46" ed è stato solo 40esimo).

La classifica dice sempre più JRO: Purito ha 22" su Contador e 1'41" su Froome e Valverde, e possiamo ormai dire che questi ultimi due vedono scemare le possibilità di scavalcare il leader (a meno di sue crisi). Moreno ha scavalcato Gesink al quinto posto, mentre Roche, Talansky, Ten Dam e Antón completano la top ten, dalla quale Capecchi, 13esimo e migliore degli azzurri, dista poco più di 2' (9'18" il suo distacco da Rodríguez contro i 7'16" di Antón).

Marco Grassi

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