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Vuelta a España 2012: Occhio Alberto, non sei da solo - Contador e tre avversari agguerriti

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Alberto Contador circondato da Valverde e Froome. Fuori quadro c'è anche Joaquím Rodríguez © lavuelta.com

È bastata la prima salita di questa Vuelta a España, un'ascesa, quella di Arrate, neanche particolarmente eccezionale come durezza, a vedere già quello spettacolo e quegli scatti che tutti volevano anche al Giro d'Italia ed al Tour de France. Ovviamente qui non siamo al Giro dei Paesi Baschi e non ci si poteva proprio aspettare una selezione netta. Così è stato: in 14 si sono piazzati nel giro di appena 6" e addirittura 28 in meno di un minuto, ma nonostante ciò la tappa ha comunque dato delle prime indicazioni importanti sullo stato di forma dei big.

Se alla vigilia poteva esserci qualche rischio di avere un Alberto Contador pronto ad ammazzare la corsa fin dalle prime giornate, oggi s'è visto che il madrileno della Saxo Bank non è da solo, ha rivali aggressivi ed in grande condizione che gli potranno dare filo da torcere. Anzi, forse è proprio lo stesso Contador ad essere un filino sotto a quanto ci si potesse aspettare e anche di quanto la sua stessa testa sperasse. Oggi voleva vincere a tutti i costi e ha tentato almeno cinque o sei scatti rabbiosi tra la salita ed il falsopiano finale in discesa; altre volte ne sarebbero bastati al massimo un paio per fare il vuoto alle proprie spalle, oggi no.

In fondo è anche normale che un corridore non abbia la brillantezza dei giorni migliori alla prima salita significativa fatta in gara dopo parecchio tempo: domani si andrà ancora all'insù e l'ascesa di Valdezvaray potrà fornire nuove indicazioni viste le caratteristiche ben diverse da quella odierna. Interessante sarà anche vedere l'atteggiamento con cui Contador affronterà la quarta tappa: questa rabbia e questa voglia di rivincita possono anche portarlo ad esagerare e a logorarsi mentalmente e fisicamente, soprattutto se le cose non dovessero andare come pianificato fin da subito. Anche perché, come detto, oggi sono arrivate grandi impressioni da tre corridori su tutti, Christopher Froome, Alejandro Valverde e Joaquím Rodríguez: sono stati gli unici in grado di rispondere alle accelerazioni di Contador.

Nell'avvicinamento alla Vuelta è sempre difficile riuscire a capire lo stato di forma di alcuni dei favoriti anche perché c'è chi arriva direttamente dal Tour de France e chi è stato a correre in giro per l'Europa. Dei bei dubbi c'erano soprattutto di Christopher Froome e Alejandro Valverde: entrambi sono arrivati alla Vuelta dopo aver corso il Tour ed i Giochi Olimpici, confermando la partecipazione alla corsa spagnolo solo al termine di quest'ultimi Il primo impatto è stato assolutamente positivo, Valverde è addirittura stato il primo dei favoriti a prendere l'iniziativa mentre Froome ha sempre un po' sofferto i cambi di ritmo di Contador ma è comunque riuscito a rientrare con apparente facilità. Aggiungiamo anche il murciano della Movistar adesso è in maglia rossa ed ha già vinto una tappa, cosa che gli può dare tranquillità. Da Arrate a Madrid, però, la strada è lunghissima e per loro che non hanno praticamente mai staccato da metà giugno qualche incognità ci può essere.

Estremamente convincente, tolta la clamorosa ingenuità negli ultimi metri che gli è costata il successo di tappa, è stato anche Joaquím Rodríguez che si è letteralmente incollato alla ruota di Contador in salita e gli ha mai lasciato più di una manciata di metri. Il cammino di avvicinamento del catalano della Katusha è passato per Burgos e San Sebastián dove qualcosa di buono lo aveva fatto vedere: insomma, la sua presenza nel primo gruppetto al termine della tappa di oggi era forse la più scontata, ma la pedalata è sembrata ottima ed il Giro d'Italia corso per vincere fino all'ultimo giorno può avergli dato un po' di convinzione in più.

Questi quattro corridori sono quelli che hanno fatto la differenza su tutti e la superiorità sugli altri è sembrata più netta di quanto non dicano i sei secondi di distacco sul traguardo. Qualcosa, invece, lo si può dire ancora su chi oggi ha deluso e probabilmente ha anche già riposto tutte le ambizioni verso i piani alti della classifica. La controprestazione più pesante è sicuramente stata quella di Jurgen Van den Broeck che non è mai stato della partita e ha finito col perdere ben 3'23", un passo indietro notevole rispetto al Tour de France. Attardato anche il vincitore della passata edizione Juan José Cobo che ha perso 50" dal compagno di squadra: i 4" persi nella cronosquadre ed il vederlo andare a prendere le borracce all'ammiraglia ieri erano già segnali che diminuivano molto le possibilità di bis del "Bisonte de La Pesa".

Anche il francese John Gadret è ritrovato già con 1'18" sul gruppo mentre gli italiani hanno avuto rendimenti alterni: molto bene Eros Capecchi che è arrivato subito alle spalle dei primi quattro, Damiano Cunego invece si sapeva che è qui soprattutto per preparare il Mondiale e dopo il minuto e mezzo preso oggi probabilmente sceglierà di uscire di classifica per puntare alle tappe, male invece Dario Cataldo (6'43" il ritardo) e anche lui adesso dovrà concentrarsi soprattutto sulle fughe per andare a caccia di un bel successo parziale.

Sebastiano Cipriani

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