Vuelta a España 2012: Alejandro, sprint all'ultimo millimetro - Contador attacca in salita, Valverde infila JRO

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Non si può certo dire che questa Vuelta abbia un qualche momento morto, quando dopo tre tappe si presenta il primo arrivo in salita ed i grandi favoriti iniziano a suonarsele di santa ragione, senza tante cerimonie. All'inizio della salita che porta all'Alto de Arrate, 5.5 chilometri al 7.8% di pendenza media, Sky e Saxo-Tinkoff scandiscono un ritmo infernale per quasi tutti, normale per Froome e Contador.

Resistono in pochi a questa scrematura, tra cui troviamo Alejandro Valverde e Joaquim Rodríguez. Basta uno scatto del murciano in forza alla Movistar perr accendere la miccia di Alberto Contador, che dopo averlo ripreso prova a staccarlo con un'accelerata delle sue. Ne farà altre tre o quattro e dopo oggi si capisce che il campione di Pinto ha una gran voglia di riscatto oltre che una serie di avversari piuttosto tosti, che non gli lasceranno un metro quando potranno.

La frazione di oggi, 155.3 km da Faustino V all'Alto de Arrate, traguardo tradizionale della Vuelta al País Vasco, vede sin da subito una fuga. All'interno troviamo Sergio Carrasco, Gilbert, Sijmens, Rollin, Irizar, Zeits, Ligthart e Riblon. Gli otto guadagnano sino ad oltre 3' ma dietro la Movistar della maglia roja Castroviejo non concede troppo e si mette in testa al plotone per provare a ricucire. Gilbert sembra essere in fuga, più che per gli abbuoni dei traguardi volanti, per fare la gamba in vista dei Mondiali di Valkenburg, che per il vallone potrebbero essere il vero riscatto dopo un'annata deludente e nella quale non ha ottenuto ancora alcuna vittoria.

A 14 km dall'arrivo Gilbert dà un'accelerata secca e lo seguono Zeits, Irizar, Sijmens, Carrasco e Riblon. Il gruppo, con gli uomini Sky in testa a tirare per proteggere Chris Froome e farlo arrivare all'attacco della salita conclusiva nella migliore posizione possibile, è però a 52" dai fuggitivi ed a 10 km dall'Alto de Arrate i sei vengono ripresi dal gruppo.

Inizia la salita con Sky e Saxo Bank in testa: ritmo indiavolato e volontà, come fossero coalizzate, di far fuori più avversari possibile. La mossa riesce e l'ormai ex maglia rossa Castroviejo, non certo uno scalatore puro, perde subito terreno insieme ad un nutrito gruppo di corridori. Sulla ruota di Contador, Valverde, Joaquim Rodríguez e Froome troviamo Dani Moreno, Mollema, un ottimo Capecchi ed i giovani Talansky ed Anacona, quest'ultimo una vera sorpresa. Urán, Gesink, Antón, Roche ed Intxausti completano il gruppo dei migliori.

Basterebbe una goccia per far scoppiare Contador e quella goccia si chiama Alejandro Valverde. Il murciano attacca ai -7.5 km ed Alberto ne approfitta per portarsi alla ruota di Alejandro, quindi lo salta e se ne va. Valverde e Joaquim Rodríguez seguono Contador, Froome fatica di più ma con un buon passo rientra sulla testa della corsa. Altro scatto, altra selezione, con i soliti Joaquim Rodríguez e Valverde a seguire Alberto, Froome a faticare nel rientro. Succederà la stessa cosa per altre due volte, fino a quando si scollina - e scollinano per primi questi quattro.

Contador ha fame di vittoria ed attacca anche in discesa. Non è il solo a voler vincere, e così ecco che Joaquim Rodríguez allunga. Nel toboga che porta al traguardo e che i corridori conoscono, in quanto sede d'arrivo tradizionale della Vuelta al País Vasco, Joaquim Rodríguez si porta davanti, segue Valverde, quindi Contador ed un Froome che è parso patire più di tutti gli scatti in salita del campione di Pinto ma che ora è nettamente in ripresa. Anche Valverde è in ripresa, e mentre Joaquim Rodríguez si avvia verso una probabile (ai suoi occhi) vittoria, ecco sopraggiungere Balaverde: tre colpi di pedale in più, un colpo di reni che Joaquim Rodríguez non fa e la vittoria che giunge per questione di millimetri.

«Non ho perso da Valverde perché ero più debole - dirà a fine tappa Joaquim Rodríguez - ma semplicemente sono stato più stupido». Così lo spagnolo della Katusha sintetizza una sconfitta millimetrica e che forse anche per questo brucia ancora di più (senza considerare il fatto che vincere nel primo dei dieci arrivi in salita della Vuelta sarebbe stato confortante, se non altro per il morale). Poco indietro Froome regola Contador mentre a 6" giunge un folto gruppo regolato da Dani Moreno e con il nostro Eros Capecchi, settimo.

Da segnalare le prestazioni dei giovani Andrew Talansky (9°) e Winner Anacona (13°). Giungono invece staccaati, tra gli altri, il campione uscente Cobo, che paga 50", e Damiano Cunego, che avrebbe potuto far bene ed invece subisce un passivo di 1'28".

Adesso la classifiva vede Valverde in maglia roja, con Intxusti a 18", Joaquim Rodríguez a 19", Froome a 20", Contador a 24", Mollema e Gesink a 28", Urán a 30", Dani Moreno a 33", Antón a 46". Primo degli italiani Eros Capecchi, 12° a 59" da Valverde.

Domani riposo? Nemmeno per idea! La 4a tappa che da Barakaldo si concluderà all'Estación de Valdezcaray, dopo 160 km inb totale, vedrà ancora un arrivo in salita. Come dire: se Contador non è riuscito a staccare i diretti avversari oggi può sempre riprovarci già tra ventiquattr'ore. Anche se scalzare Valverde dalla vetta della classifica non sarà semplice, questo è sicuro.