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Eneco Tour 2012: Si chiama Nizzolo, è un uomo da Nord - Giacomo su Roelandts e Belletti ad Aalter

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La combattutissima volata tra Giacomo Nizzolo e Jurgen Roelandts ad Aalter © sport.be.msn.com/enecotourNon è una traiettoria comoda, né tantomeno usuale, quella che sta percorrendo Giacomo Nizzolo nel ciclismo professionistico. Passato l'anno scorso non con una formazione italiana, bensì con la Leopard, quest'anno il 23enne milanese è "sopravvissuto" alla fusione della sua squadra con la RadioShack, conservando un posto e confermando le belle cose che aveva lasciato intuire già nel 2011 (una vittoria alla Bayern-Rundfahrt).

In questa stagione, Nizzolo ha esordito al Giro, raccogliendo qualche piazzamento (il best: terzo a Frosinone), e soprattutto ha ripreso il filo con la vittoria in Belgio, al Tour de Wallonie, chiuso con un successo di tappa e l'affermazione nella classifica generale; a distanza di neanche 20 giorni, ancora in Belgio il corridore della RadioShack ha trovato il modo di ripetersi brillantemente, vincendo oggi ad Aalter la quinta tappa dell'Eneco Tour. E a questo punto tali risultati, uniti a qualche discreta prestazione nelle semiclassiche di inizio stagione (nei dieci a Le Samyn e alla Scheldeprijs), assumono i contorni di una carta d'identità da esibire in futuro: Giacomo è un corridore adatto alle corse del Nord.

Quella di oggi, in ogni caso, non aveva certo il lignaggio di una classica fiamminga, essendo una semplice (in tutti i sensi) tappa interlocutoria a cavallo tra Olanda e Belgio. Partenza da Hoogerheide, arrivo a Aalter, in mezzo c'è stato lo spazio per le solite cose, a partire dalla fuga di quattro uomini (De Vreese, De Wilde, Delage e Muravyev), partita al km 10, passata da un vantaggio massimo di 5'10" (km 30), ridottasi poi a 3 componenti (quando Delage, al km 50, ha gettato la spugna), e durata fino a 30 km dal traguardo.

A quel punto, col gruppo che incombeva, Muravyev ha tentato la sortita solitaria, ma poi è stato raggiunto subito da De Vreese e, a 24 km dal traguardo, dal plotone. Qualche abbuono per diversi uomini vicini in classifica (3" per Steegmans, 2" per Kruopis e 1" per Mouris al traguardo volante posto a 22 km dalla fine), e poi pensieri solo per la volata. Volata a cui non ha potuto prendere parte Theo Bos, vincitore l'altro giorno: l'olandese è malamente caduto ai 4 km, restando fuori dai giochi.

Con la BMC a controllare le prime posizioni all'ultimo km, e con la Argos che, anche per il fatto di essere priva di Degenkolb (non partito oggi), non è riuscita ad essere presente in testa, la volata ha preso direzioni inattese, su quel lungo rettilineo finale leggermente inclinato all'insù. È successo che ai 250 metri, partendo dalla nona posizione, Giacomo Nizzolo abbia proposto una sparata che è parsa dapprima buona, poi azzardata (quando diversi avversari iniziavano a rimontare), poi efficacissima, allorché è bastata per tenere a 10 cm la ruota di Jurgen Roelandts, ancora secondo dopo ieri, ancora capace di un ottimo spunto che sembrava aver perso. Il brutto per il belga è che è sembrato convinto di aver vinto, visto che ha pure esultato abbastanza: ma il fotofinish ha rimesso le cose a posto, dando a Giacomo quel che è di Giacomo (ovvero una vittoria nemmeno poco netta).

Terzo, risucchiato da Roelandts ma bravo a resistere agli altri, un Manuel Belletti in crescita tanto da sapersi tener dietro Démare, Boonen, Kristoff, Blythe e Rojas. In classifica gli abbuoni e qualche buco nei finali continuano a rimescolare un po' le carte, nell'attesa che domani (cronometro di Aardoie, 17 km) e dopodomani (tappa del Kapelmuur) i cambiamenti nella generale siano più marcati. Per il momento Boonen è ancora primo, con 3" su Kristoff, 4" su Boom, 5" sull'ottimo Nizzolo (che non è detto debba uscire da quartieri alti della classifica), 7" sui compagni Chavanel e Terpstra, 9" sull'altro compagno Steegmans e 10" su Renshaw e Mouris.

Marco Grassi

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