Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Campionati Europei: Quaade Goes to the gold - Al danese la crono U23. Van der Zijden tra le Juniores. Riverditi 9a

Versione stampabile

Tra gli Under 23 il danese Rasmus Christian Quaade è Campione Europeo a crono. Battuti Jungels e Golovasch © zeeland2012.nl

Quanto avrà ripensato Rasmus Christian Quaade a quel pomeriggio di luglio 2009, quando da primo anno andò vicinissimo a realizzare la grande sorpresa europea a Hooglede-Gits, in territorio belga?

Era pressoché sconosciuto, quel giovane danese che seppe impegnare fino all'ultimo metro avversari ben più quotati e alla fine se ne tornò a casa con la medaglia di bronzo. Roba da restare più che soddisfatti, in teoria, ma provate voi ad immaginare come ci si sente nel vedersi sfuggire la maglia azzurro stellata per l'inezia di un secondo. A ripensarci arrivi come quello dell'edizione 2009 sono roba neppure rara, si fa prima a considerarla unica, se è vero che il titolo se lo aggiudicò quel Marcel Kittel che ora spadroneggia negli sprint per questione di centesimi sul russo Timofey Kritskiy (atleta tanto talentuoso quanto sfortunato) ed un secondo proprio nei confronti di quel giovanotto danese.

Di tempo ne è passato da allora e quel ragazzino già ben dotato sul passo e rodato anche dalle esperienze su pista, di strada ne ha fatta eccome e stavolta ha saputo degnamente realizzare la sua rivincita a Goes, in Olanda, neppure troppo lontano quindi da quel Belgio che lo seppe portare agli onori della cronaca. Esulta Quaade, primo lungo i quasi 25 chilometri privi di difficoltà altimetriche ma con il vento sempre in agguato, ed esulta anche la Danimarca, padrona incontrastata delle prove contro il tempo in questa edizione, dal momento che il successo odierno va a sommarsi a quello di Krigbaum di ieri nella prova riservata agli Juniores (dove gareggiava anche il Campione del Mondo in carica Mads Wurtz Schmidt, poi ottavo).

Va da sé che quindi qualche parola su ciò che sta accadendo nelle ultime stagioni nel Paese diviso tra Mare del Nord e Mar Baltico è opportuno spenderla: la programmazione c'è ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, visto che stanno venendo fuori ragazzi dalle doti interessanti, capaci di dare il meglio di sé proprio nelle gare contro il tempo. In questo ricopre un ruolo fondamentale anche l'attività su pista, che ha portato nel giro di pochi anni il quartetto danese dell'inseguimento a divenire una delle nazionali più in vista dell'intero movimento sui velodromi. Quel quartetto di cui fa parte naturalmente anche Quaade, che non più tardi di una settimana fa era a Londra a giocarsi le sue chanche di medaglia nell'Inseguimento a squadre, concludendo con un quinto posto. Lì a Londra, dove qualche giorno più tardi avrebbe iniziato a splendere più che luminosa la stella di Lasse Norman Hansen, meritevolissimo vincitore dell'Omnium ad appena 20 anni, e che non si è negato la possibilità di una buona prestazione neppure nella cronometro di Goes, conclusa in decima posizione, a 1'10" di ritardo dal compagno. Mettiamoci anche che la Danimarca fa tre su tre in quanto ad atleti piazzati in top-ten, classificando al settimo posto anche Rasmus Sterebo (52" il suo ritardo da Quaade) e capiamo come il cronometro (viste anche le risultanze di ieri tra gli juniores) stia diventando una specialità in grado di sorridere sempre più agli atleti nordici, giungendo fino in piena Scandinavia.

Proprio Hansen si pensava che potesse far segnare il miglior tempo parziale nella prima parte della prova ma a sorprendere tutti ci ha pensato un giovane atleta ucraino del primo anno, capace di portare anche un po' d'Italia alla ribalta in questa giornata: stiamo parlando di Marlen Zmorka, atleta classe 1993 tesserato nella Palazzago, che con il suo 29'37" ha fatto segnare la miglior prestazione, rifilando 32" al campione olimpico dell'Omnium. Prestazione quindi di tutto rispetto e che, man mano che si susseguivano gli arrivi, ha acquistato sempre più valore, tanto che alla fine gli frutterà un quinto posto (38" il suo distacco finale da Quaade) che in prospettiva futura è da leggere in maniera assolutamente positiva. Il tempo di Zmorka ha resistito per circa un'ora e mezza e dopo che neppure l'altro danese Sterobo è riuscito a sopravanzarlo, c'è voluta tutta la forza di Rasmus Quaade, spingendo al massimo su un percorso da grandi specialisti, per realizzare la miglior prestazione: 28'59", unico a scendere sotto il muro dei 29 minuti, ad una media di 49,663 km/h e prima posizione guadagnata.

Da lì è apparso subito evidente che far meglio di Quaade sarebbe stato molto difficile e man mano che tutti gli altri atleti più attesi concludevano la loro prova, le possibilità per il danese di salire sul gradino più alto del podio sono andate ad aumentare: 29'37" è stato il tempo fatto registrare dal russo Anton Vorobev, quarto classificato a Copenaghen agli ultimi mondiali, ed i 38" di ritardo da Quaade l’hanno installato momentaneamente sul podio parziale, da cui però è sceso dopo una decina di minuti (anche in questo caso quarta piazza finale per lui). Meglio di lui ha saputo fare l'ucraino Oleksandr Golovasch, che con un 29'31" (32" i secondi di ritardo al traguardo) è riuscito ad ipotecare il podio, confermando così la buona giornata dei portacolori in maglia gialloblu. Restava soltanto un atleta a poter impensierire seriamente Quaade: Bob Jungels, il talentuoso lussemburghese già campione del mondo di specialità da juniores e argento europeo uscente, protagonista fin qui di un'annata che non gli ha di certo risparmiato soddisfazioni. La prova di Jungels è stata buona ma non abbastanza da poter sopravanzare Quaade e così, per il ventenne della Leopard Trek, non è rimasto altro che incassare per il secondo anno consecutivo la seconda piazza finale, distanziato di 23" dal danese (29'22" il suo tempo sul traguardo).

Quaade ha così potuto dar libero sfogo alla sua gioia, conquistando così quel titolo che finora gli era mancato, dando continuità anche a quanto fatto vedere lo scorso anno ai mondiali disputatisi in patria, dove fu l'ultimo ad arrendersi allo strapotere di Luke Durbridge, portando a casa un ottimo argento. Mondiale che a questo punto potrebbe diventare il nuovo obiettivo dell'atleta danese, oggi più che mai non più sorpresa ma bella realtà. Non è riuscito il bis invece al francese Yoann Paillot, primo lo scorso anno ad Offida su un percorso totalmente diverso, che si è classificato in sesta posizione a 40". Top ten centrata anche dall'Olanda con Hamelink (ottavo a 1'07") mentre in questa prova riponeva sicuramente migliori aspirazioni il ceco della Trevigiani Jakub Novak, alla fine soltanto nono con un distacco di 1'09". Fuori dai 10 anche il russo Manakov (15esimo a 1'19") e il tedesco Koch (26esimo a 1'31"), non esaltante anche la prova dei britannici (Harrison e Rowsell  rispettivamente 21esimo e 22esimo a 1'27" di ritardo). E l'Italia? L'obiettivo era quello di riuscire a centrare una top-10, dal momento che sarebbe stato difficile ripetere la bella prova di Offida di un anno fa, quando Mammini sfiorò il podio. Il migliore alla fine è stato Massimo Coledan, campione italiano in carica, che però non è andato oltre la 14esima posizione con un distacco di 1'19". Più indietro Diego Florio, al debutto assoluto a livello internazionale, 38esimo a 1'59" mentre giornata da dimenticare per Davide Martinelli, che confidava in un buon risultato e che invece alla fine ha racimolato un amaro 51esimo posto, distanziato di 2'19".

Doppietta per la Danimarca quindi ma doppietta anche per l'Olanda in ambito femminile, che nella mattinata di ieri grazie a Corine Van der Zijden (nata nel novembre 1995), ha conquistato anche il titolo europeo tra le Donne juniores, dopo che Anna Van Der Breggen aveva fatto suo l'oro tra le Under 23 nella giornata inaugurale. La giovanissima tulipana ha percorso i 14,8 chilometri del tracciato in 19'52" alla media di 44.691 km/h, regalando così un'altra gioia al pubblico di casa e confermando così l'ottima attitudine delle atlete di casa in questo tipo di prove (la conoscenza del percorso è poi un altro fattore da non sottovalutare). Medaglia d'argento invece per la russa Ksenia Dobrynina, altra ragazza dalle buonissime doti sul passo (ai recenti Europei su pista di Anadia ha conquistato l'argento sia nell'Inseguimento a squadre che nella Corsa a Punti), distanziata di 8" mentre il bronzo è andato al Belgio per merito di Lotte Kopecky, vicinissima anche alla piazza d'onore avendo concluso con un ritardo di 10". Ai piedi del podio si è invece classificata la figlia d’arte Eva Mottet (la francese è infatti figlia dell’ex professionista Charly), quarta con un distacco di 25", davanti alla spagnola Oyarbide (a 34"), la belga Vandermeulen (a 37"), l’altra olandese Demi De Jong (settima a 40") e la compagna di nazionale Manon Bourdiaux (a 42"). Per trovare l'Italia, campionessa uscente (lo scorso anno fu Rossella Ratto ad imporsi ad Offida), bisogna scendere in nona posizione, con la campionessa nazionale di specialità Stella Riverditi che ha chiuso in 20'34", con un ritardo di 42", uno meglio della tedesca Anna Knauer, vicecampionessa europea dell'inseguimento individuale su pista, che ha chiuso la top-ten. Più indietro invece sono terminate le altre due atlete azzurre in gara: Ilaria Sanguineti ha chiuso in 22esima posizione con un distacco di 1'10" mentre Sara Romanin (unica delle tre cronogirl al primo anno nella categoria) si è piazzata 36esima a 1'51". Di occasioni per rifarsi ce ne saranno sicuramente.

Domani il via alle gare in linea con gli Uomini Juniores di scena in mattinata (partenza alle ore 9) e le Donne Under 23 che invece prenderanno il via nel pomeriggio alle ore 14. Il percorso di 129 chilometri (6 le tornate) si presenta totalmente pianeggiante ma il forte vento potrebbe costituire un'insidia in grado di mutare radicalmente le sorti della gara.

Vivian Ghianni

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano