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Tour de France 2012: Le dichiarazioni della ventesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della ventesima tappa del Tour de France.

Bradley Wiggins (Sky ProCycling) da Letour.fr
«È difficile realizzare quello che è successo. Ogni giro sui Campi Elisi mi si alzava la pelle d'oca. Oggi avevamo un lavoro da fare con Mark, eravamo tutti motivati a farlo che è andato via tutto velocemente. La concentrazione era altissima e per Mark un finale come quello... beh, non poteva andare meglio. Adesso non so bene cosa dire che non abbia già detto ieri. È fantastico, sono senza parole: è tutta un'altra sensazione rispetto a ieri. Fin da quando è iniziata, la corsa è stata molto dura fino alla fine quando ho fatto la tirata all'ultimo chilometro. Adesso qua sotto al podio certo di spiegare quello che sento ma è davvero una sensazione strana, molto strana. Adesso che siamo usciti dalle nostre bolle cominciamo a capire cosa significa per tutte queste persone che sono venute qui per il weekend: quella curva vicino all'Arco di Trionfo era solo un mare di britannici, il tifo era incredibile. Si poteva paragonare a quando sono tornato a casa dopo i Giochi Olimpici di Atene: è fenomenale. Stasera andrò a casa e tutto si sposterà sulle Olimpiadi: domani uscirò in bicicletta perché ho una cronometro olimpica da provare a vincere. Al momento è quella la priorità più di ogni altra cosa. È un po' strano lasciare Parigi era una festa perché sarebbe bello passare un po' di tempo a divertirsi con la squadra. Come tutti avete visto è stato uno sforzo di squadra: anche oggi siamo stati un gruppo incredibile. Ho avuto il privilegio di correre con questi ragazzi per le ultime tre settimane, è stato un onore assoluto. Mi ricordo quando vedevo la vittoria di Cadel l'anno scorso e pensavo "Dio, dev'essere incredibile!". Ma quando accade a te la sensazione non è quella che potevi immaginarti, è stranissimo, è davvero surreale».
 
Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«Quando ero in corsa non avevo visto tutti i tifosi perché sono rimasto concentratissimo fino all'ultimo e anche oggi è stata una bella battaglia nel finale. È incredibile, è una sensazione indescrivile essere qui con questo pubblico speciale: mi viene la pelle d'oca. È tutto stupendo: la gioia di salire è indescrivibile, non saprei proprio trovare la parole per l'emozione che si prova in una giornata così. Negli ultimi due anni ho ottenuto grandi risultati nella corse a tappe, ho sempre avuto ambizioni molto alte e sono veramente contento così: chissà, magari un giorno tornerò qui per vincere. Però io ho fatto risultati sia nelle corse a tappe che in quelle in linea e spero di continuare ancora così. I miei tifosi sono veramente fantastici, mi seguono ovunque, ci sono anche oggi e senza di loro non sarei qui. Il Tour è particolare per qualcosa cosa, anche per tutte le richieste dalla stampa. Prima guardavo il podio da sotto, poi quando sono salito lì sul palco era davvero unico, un'emozione particolare anche quando Wiggis salutava i suoi tifosi. Quando ero qua sotto che giravo ho ripensato anche agli esordi, a quando ero un bambino che girava con la bicicletta. Per me i grandi giri sono tutti una grande sfida, ognuno ha il suo fascino, il Tour forse ha qualcosa in più ma spero di vincere in tutti e tre, il Giro, il Tour, la Vuelta: anzi, la Vuelta l'ho già vinta, nelle altre ho fatto podio e spero di cambiare preso quel piazzamento in una vittoria. Per il momento non ho ancora firmato con nessuno per il prossimo anno, tra una o due settimane faremo una conferenza stampa con il mio procuratore e chiariremo tutto».
 
Tejay Van Garderen (BMC Racing) da Letour.fr
«Sono pronto e non vedo l'ora di accettare le responsabilità e le attese che comporta questa maglia. Penso che serviranno alcuni anni prima di iniziare a pensare di cambiare il colore ma per fortuna posso lottare per questa maglia bianca ancora il prossimo anno, quindi forse proverò a rivincere questa prima di puntare al primo premio. Sono state tre settimane fantastiche, poter imparare da veterani come George e Cadel e capire che posso tenere duro in una corsa di tre settimane... È stato pazzesco ma anche molto divertente. Adesso dovrò recuperare nell'avvicinamento ai Giochi: proverò a rilassarmi e a divertirmi un poco e penso che questa sia la strada migliori per essere pronto a Londra».
Mark Cavendish (Sky ProCycling) da Letour.fr
«Dopo aver fatto primo e secondo nella generale e aver vinto cinque tappe, o quante erano prima di oggi, non era di certo un Tour deludente sotto ogni punto di vista. Io sono solamente felice per la vittoria finale di oggi. Avevamo tutta la squadra davanti ed era una vista incredibile. Ora sono veramente pronto per le Olimpiadi: tra quattro dei cinque ragazzi che saranno ai Giochi ci sono sette vittorie di tappa al Tour de France quindi avremo una squadra incredibilmente forte e non andremo a Londra solo per vedere come va. Siamo eccitati e non vediamo l'ora che sia sabato. Le mie gambe stanno veramente bene. Avete visto che la mia volata è ottima. Ho una grande squadra per provare a fare lo stesso a Londra: abbiamo vinto un terzo delle tappe del Tour. Come nazioni nel mondo ciclistico nessuno ha fatto meglio. È stato grande per i tifosi britannici vedere quello che abbiamo fatto oggi: il primo e il secondo del Tour de France che controllavano il gruppo, la maglia gialla che tirava all'ultimo chilometro e io che ho vinto qui per la quarta volata. Sono orgoglioso di queste ultime tre settimane. È incredibile vedere a Parigi un mare di bandiere blu, bianche e rosse».
Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«Sono molto contento, non mi aspettavo un Tour de France così, sono sorpreso anche io: tre vittorie di tappa e la maglia verde come volevo, sono contentissimo. Anche oggi è andata molto bene, sono stato battuto solo da Cavendish che è il campione del mondo. Alla fine non ero molto emozionato oggi perché tutti mi hanno raccontato tante cose sull'arrivare ai Campi Elisi e quindi sapevo cosa aspettarmi. Però come mi ha detto Ivan e mi hanno detto in tanti quando sei sui Campi Elisi non senti la fatica ed è vero: andavamo ai 60 all'ora e la gamba girava bene, non sentivo la fatica, qui l'atmosfera e la gente è fantastica».
Christopher Froome (Sky ProCycling) da Letour.fr/Raisport
«È monumentale tutto quello che abbiamo ottenuto con la squadra in queste tre settimane, sono senza fiato. In più siamo una squadre relativamente nuova nel ciclismo, quindi per noi è qualcosa di speciale avere due uomini ai primi due gradini del podio sui Campi Elisi. Io sono sorpreso di me stesso, sapevo di avere una condizione molto buona nell'avvicinamento a questa gara ma non puoi mai sapere a che punto sono i tuoi rivali e non sono mai stato sicuro che sarei potuto arrivare al top di questo sport. Sono davvero contento di essere arrivato fin qui e spero di continuare a gareggiare a questo livello anche in futuro. Potrei non dover cambiare la mia squadra per vincere il Tour de France, mi piacerebbe vincerlo un giorno e vedremo... ho imparato così tanto quest'anno stando la davanti alla corsa ma senza avere la pressione di essere capitano. Metterò da parte questa esperienza per il futuro. Sono molto emozionato perché sono state tre settimane di sofferenza. Mark ha dimostrato di essere il più veloce al mondo e la settimana prossima speriamo di aiutarlo il più possibile per vincere i Giochi, sarebbe il massimo per noi. Io qui al Tour ho vinto una tappa e quando è così si vuole sempre vincere una seconda volta, ma il ciclismo è così, è uno sport di squadra e va bene così; ho fatto e imparato davvero tanto per il futuro».
La Redazione

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