Tour de France 2012: The London Memorandum - Fantastico Cavendish in formato olimpico
- TOUR DE FRANCE 2012
- Sky ProCycling 2012
- Adam Hansen
- Alexandre Vinokourov
- Andreas Klöden
- Bradley Wiggins
- Daniel Oss
- David Millar
- Edvald Boasson Hagen
- Jelle Vanendert
- Julien Fouchard
- Jérémy Roy
- Karsten Kroon
- Kris Boeckmans
- Luca Paolini
- Luis León Sánchez Gil
- Mark Cavendish
- Matthew Harley Goss
- Michael Albasini
- Nick Nuyens
- Nicolas Roche
- Patrick Gretsch
- Peter Sagan
- Rui Alberto Faria da Costa
- Vasili Kiryienka
- Yaroslav Popovych
- Yukiya Arashiro
- Uomini
Al terz'ultimo giorno il Tour de France trova ancora la forza per regalarci una tappa bella, viva, battagliata. Non era certo scontato, soprattutto alla luce di certe frazioni di questi ultimi 10 giorni, in cui abbiamo lamentato proprio la mancanza di combattività da parte di un gruppo che ha spesso preferito lasciare minuti su minuti ai fuggitivi che di volta in volta si sono avvicendati all'attacco in questa o quella tappa.
La fuga è partita anche oggi, peraltro formata da ottimi corridori: dopo la Côte de Saint-Georges, salitella posta dopo 67 dei 222 km totali del percorso, si sono ritrovati in avanscoperta Roy, Hansen, Vanendert, Arashiro, Paolini, Gretsch, Nuyens, Fouchard, Vinokourov, Millar, Albasini, Boasson Hagen, Rui Costa, Popovych, Boeckmans e Kroon. Un bel mix di uomini di fondo, di finisseur, di passistoni, di ruote veloci, in rappresentanza di tante squadre: c'erano tutti i presupposti per vedere un'altra azione vincente, e invece il gruppo, stavolta, non ha lasciato fare.
Per qualche strana concomitanza di fattori (questa squadra che mette i suoi a tirare per punizione per essersi lasciati sfuggire la fuga senza entrarci; quell'altra che ha una vaga speranza allo sprint; un'altra che ancora deve dare un senso al suo Tour e allora va a farsi vedere in testa al gruppo...), il margine dei 16 fuggitivi non ha mai superato i 4', e ciò ha portato a una precoce esplosione del drappello, laddove alcuni al suo interno hanno anticipato l'anticipo: cioè, il gruppo è troppo vicino, se aspetto troppo ad attaccare i compagni di fuga magari ci riprendono prima che io possa provarci.
Ai 20 km è partito Hansen, presto raggiunto da Roy, e poi da Paolini (che sarà a Londra con la nazionale azzurra), Nuyens (che ha vinto un Giro delle Fiandre) e Vinokourov (che sperava di vincere l'ultima tappa in carriera al Tour). Ai 12 km proprio Vino ha contrattaccato, con Hansen e Paolini, e dal gruppo ormai vicino sono arrivati anche Roche, Klöden e LL Sánchez, scattati sulla Côte de Lissac-sur-Couze. Per un attimo i 6 hanno dato l'impressione di potercela fare, tenendo anche a distanza un tentativo di Oss e Kiryienka ai 5 km (intanto il gruppo recuperava tutti gli altri fuggitivi del mattino).
Ma quando all'ultimo km Wiggins in persona (sì, lui, la maglia gialla nonché ex star dell'inseguimento) si è messo a tirare il gruppo per favorire lo sprint di Cavendish, per quelli davanti non c'è più stato niente da fare. Ai 500 metri Roche e Sánchez hanno provato ad anticipare lo sprint, ma ai 300 come una palla di cannone (non per niente lo soprannominano Cannonball) Cavendish è schizzato dal gruppo, rimontando a velocità doppia e andando a vincere in maniera spettacolare davanti a Goss e Sagan. Se serviva un memorandum in vista della prova olimpica di sabato 28, l'iridato non poteva sceglierne uno migliore.
In classifica non cambia niente, la cronometro di domani a Chartres darà giusto gli ultimi assestamenti prima della passerella conclusiva, domenica a Parigi. Unica curiosità, il fatto che il megatrasferimento tra Brive-la-Gaillard (arrivo di oggi) e Bonneval (partenza di domani) è stato coperto in elicottero dai primi 20 della generale, e in bus (450 km di trasbordo!) da tutti gli altri: si sa che la legge per qualcuno è sempre più uguale, ma non hanno certo torto quegli atleti che hanno ricordato agli organizzatori che i primi a partire, nella prova contro il tempo, saranno proprio gli ultimi della classifica, e non i primi...