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Tour de France 2012: Le dichiarazioni della quindicesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della quindicesima tappa del Tour de France.

Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) da Letour.fr
«Questa mattina sapevamo che sarebbe stata una giornata difficile perché non avevamo idea di cosa volessero fare le altre squadre. Nei primi 80 km quasi corridori volevamo andare in fuga, ma quando la fuga è partita è andata meglio. Ero sorpreso che nessuna squadra dei velocisti abbia lavorato per riprendere la fuga, ma ero anche felice. Ora so che gli altri corridori non vogliono più battagliare con me. Adesso ci sarebbe due giornate in montagna e, dopo quelle, penso che potrò arrivare a Parigi in maglia verde. Cercherò di recuperare un po' il giorno della cronometro per avere più forze per lo sprint dell'ultimo giorno».
 
Bradley Wiggins (Sky ProCycling) da Letour.fr
«Mark è stato fantastico queste ultime due settimane e mezza: è dedicato alla mia causa ed è un grande campione e un grande amico. Ovviamente c'è ancora la tappa di Parigi per lui e ci schiereremo per provare a farlo vincere la. Ha anche la gara olimpica: è il suo obiettivo principale dell'anno, è un peccato che non abbia avuto l'occasione di giocarsi qualche altra vittoria di tappa ma alla fine abbiamo avuto una situazione difficile in mano per difendere la maglia gialla. Finora ha fatto un lavoro grandioso: l'abbiamo visto andare a prendere borracce e ieri ha provato a superarsi in salita per rimanere con noi... è stato un vero signore questa settimana. Non pensavo che oggi gli attacchi sarebbero durati così tanto, sono andati avanti per quasi due ore. Ci sono parecchi corridori stanchi ed è stata una liberazione quando la fuga è andata. Noi abbiamo metto due corridori a tirare, speravamo che anche la Lotto e la GreenEDGE avrebbero fatto lo stesso ma non erano interessate e quindi è finita lì».
 
Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale) da Raisport
«Nella prima ora e mezza siamo andati veramente forte perché ci sono stati tanti tentativi e poi quando la fuga è partita siamo andati più regolari e nel finale qualche velocista ha voluto fare lo sprint per il 7° posto. Dopo la partenza a tutta noi abbiamo tirato un po' il fiato perché non c'era un obiettivo di squadra, non ci interessava andare a prendere la fuga anche perché non era facile visto che la tappa era molto mossa anche nel finale. Io sono tranquillo, domani ci sarà una giornata di riposo dedicata soprattutto al relax e ai massaggi; io sto bene, sento che recupero bene da un giorno all'altro e vedremo cosa succederà nelle tappe di montagna. Dovremo guadagnare qualcosa sui vari Sky ma anche difendersi da Evans e gli altri: vedremo cosa succederò ma dovremo per forza provare ad attaccare.».
 
Pierrick Fédrigo (FDJ-BigMat) da Letour.fr
«Ci sono giorni come questo, in cui uno sente che qualcosa sta per accadere. E più mi avvicinato più ero motivato. Quando ci siamo trovato davanti con corridori forti come Vande Velde e Sørensen, uno scarto come Voecker, ed uno veloce come Dumoulin, è difficile creare una strategia. A volte ho dovuto decidere di aspettare e controllare tutti, stavolta ho lanciato l'ultimo attacco a cinque chilometri dall'arrivo. Andavo a sensazioni, ho pensato fosse il momento giusto. Abbiamo dovuto tenere il vantaggio e ho giocato tutto sullo sprint. Ogni tappa che ho vinto mi ha dato qualcosa di speciale: la prima è sempre commovente, la seconda era a Tarbes a pochi chilometri da casa mia, la terza era la tappa regina dei Pirenei con il Tourmale, l'Aubisque, l'Asper e il Soulor, posti fantastici per me visto che è la mia regione. E questa è stata la vittoria del ritorno dopo un anno di malattia. In gara abbiamo avuto molti momenti dolorosi ma la malattia di Lyme mi ha insegnato a soffrire in modo diverso. Ci sono 198 corridore al Tour e ci sono 21 tappe quindi non c'è qualcosa per tutti, specie per corridori come me: così quando vinci tappe che avevi mirato la soddisfazione è ancora più grande. La vittoria di Thibaut Pinot nella prima settimana mi ha tolto un po' di pressione, ora noi dobbiamo difendere la sua 10a posizione così continuerò a stargli vicino e ad aiutarlo».
 
La Redazione

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