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Tour de France 2012: Arriva la fuga, la spunta Millar - Ad Annonay lo scozzese su Péraud. Sagan furioso con Goss

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L'esultanza di David Millar sul traguardo di Annonay Davézieux © BettiniphotoC'è un po' di noia al Tour ma è anche comprensibile. Metti un tappone come quello di ieri unito a due colli oggi, Grand Cucheron e Granier, affrontati nei primi 80 km dei 226 in programma e altro che noia. Dopo l'esaltazione di ieri ecco quindi la tappa odierna senza troppi sussulti, quasi da sbadigli, una pennichella e via, a vedere che succede negli ultimi 10 chilometri.

Da Saint-Jean-de-Maurienne a Annonay Davézieux non c'è granché da dire, fuga doveva essere e fuga è stata. D'altronde i sopra citati colli di 1a categoria nei chilometri iniziali non invogliavano neanche il più ottimista degli attaccanti a prendere un'iniziativa, a scattare sernza farsi riprendere, a far saltare il Tour, insomma.

Vince David Millar dopo una fuga a cinque e, a 45 anni dalla morte di Tom Simpson sul Ventoux, la dedica è quanto mai scontata. Vince in volata, Millar, battendo un Péraud che ai 2500 metri si era accodato allo scozzese, lasciando sul posto Kiserlovski, Gautier ed Egoi Martínez. Non è stata però solo una fuga a cinque ed un gruppo che s'è preso un riposo relativo a caratterizzare la dodicesima tappa.

Nella prima ora di corsa la Sky era impegnata a tener chiusa la corsa, facendo in modo che chiunque avesse un vantaggio inferiore ai 10' non provasse nemmeno a scattare senza essere ripreso. Se ne andavano in un primo momento 19 corridori: Burghardt, Popovych, Gautier, Egoi Martínez, Koren, Millar, Péraud e Bouet, Edet, Engoulvent, Marcato, Paolini e Vorganov, Lund e Nicki Sørensen, Grivko e Kiserlovski, Grabsch e De Kort. Il Col du Grand Cucheron scremava i battistrada e così restavano davanti solo Kiserloski, Vorganov, Peraud, Bouet, Gusev, Gautier, Popovych, Millar, Koren, Sørensen e Edet.

Nella discesa, e prima della salita verso il Col du Granier, le carte in tavola si rimescolavano, con Popovych, Gautier, Egoi Martínez, Koren, Millar, Peraud, Edet, Vorganov e Kiserlovski che si trovavano davanti. Cade Moncoutié e si ritira. In prossimità del Gpm scatta in modo del tutto inaspettato Bradley Wiggins, con tutti gli uomini di classifica a lui più vicini che lo seguono. Un segnale, forte: 'Ragazzi, io ci sono'.

In discesa nuova piccola rivoluzione: Gautier, Egoi Martínez, Millar, Peraud e Kiserlovski guidano la corsa con 1'35" sui nove diretti inseguitori (Popovych, Kern, Izaguirre, Koren, Nerz, Sagan, Taaramae, Vorganov e Nicki Sørensen). Il gruppo è a 3'45". Non è un errore, c'è proprio Peter Sagan. Lo slovacco fino ad ora sta correndo un Tour sublime e nella discesa del Granier si porta sul primo gruppo inseguitore, in barba ad ogni logica tattica. Lui vuole solo i punti per la maglia verde e, già che c'è, magari arrivare fino sui primi per poi sprintare.

Sarebbe un disegno perfetto e lo slovacco mette NErz e Koren a lavorare per l'attuazione per qualche chilometro. Un po' il vantagggio dei cinque di testa che non cala, un po' la consapevolezza che, con un Sagan in fuga, si rialzerebbero tutti, fa sì che sia lo slovacco a desistere ed a rientrare in gruppo (sprinterà ad ogni modo per i punti al traguardo volante). Gruppo che rallenta vistosamente e lascia ai cinque battistrada (Gautier, Egoi Martínez, Millar, Peraud e Kiserlovski) un margine che supera gli 11'.

Gli uomini Sky, al lavoro dalle prime fasi e reduci da un tappone che li ha visti un po' provati (come tutti) ieri, si limitano ad amministrare. Davanti non possono non approfittare della situazione favorevole. I chilometri che portano ad Annonay Davézieux sono ordinaria amministrazione per Wiggins e quelli dietro, collaborazione e controllo affinché il vantaggio non cali per Gautier, Egoi Martínez, Millar, Peraud e Kiserlovski. Saltiamo verso i -5, quando per entrare nella cittadina di Annonay c'è da superare una rampetta. Niente di trascendentale, chiaro, ma alla fine di una fuga anche un dentello può risultare determinante.

Ci prova Kiserlovski ed in effetti un piccolo marrgine lo guadagna, il croato. Viene raggiunto dagli altri quattro ed ai -2800 metri scatta Péraud. A ruota c'è Millar, al biker francese sta bene così e perciò vanno al traguardo. Millar in prima ruota fa un bel passo, Péraud è pronto ad approfittare della prima distrazione dello scozzese per infilarlo in volata. Sfortuna (per Péraud) vuole che Millar sia tutt'altro che distratto nelle ultime battute e che anzi, lanci la volata.

Péraud lo passa ma resta al vento troppo poco. Millar sorpassa nuovamente il transalpino e va a vincere la sua quinta tappa al Tour de France. Dietro è Egoi Martínez a regolare Gautier e Kiserlovski, ma il meglio deve ancora venire. Giunge il gruppo, il ritardo è stato contenuto ed alla fine sarà di 7'53". L'Orica-GreenEDGE tira per Goss, che punta alla maglia verde. Alla ruota del vincitore della Sanremo 2011 Peter Sagan. La volata di Goss parte spedita ma Sagan è sempre alla ruota dell'australiano.

Succede però che al momento in cui lo slovacco esce di scia per provare a sopravanzare Goss questi, con molto mestiere e facendo vedere cosa si impara in pista, scarti di quel tanto che basta per fermare la pedalata di Peter e farsi mandare a quel paese da Sagan stesso. Goss viene relegato dai giudici dietro Sagan (quindi 7°) e gli vengono pure tolti 30 punti nella classifica che, con uno scarto di troppo, ha forse mandato alle ortiche. La maglia gialla resta invece saldamente sulle spalle di Wiggins, che vede la situazione immutata e Parigi più vicina. Froome è come ieri a 2'05", Nibali a 2'23", Evans a a 3'19" e via via tutti gli altri.

Domani tutti al mare con la Saint Paul Troix Châteaux-Le Cap d'Agde, 217 km vallonati (ma non troppo) all'inizio e che presenteranno un Gpm di 3a categoria, il Mont Saint-Clair, a 23 km dal traguardo. Ha tutta l'aria di essere un'occasione per i velocisti più che un'altra tappa da fughe da lontano. in ogni caso, a meno di grandi colpi di scena, sarà quell'insufficienza o inadeguatezza o scarsità della realtà chiamata noia a farla da padrona.

Francesco Sulas

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