Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Tour de France 2012: «Obbedisco!». E Froome si fermò - Sky attaccabile e forse un po' confusa

Versione stampabile

Chris Froome alle prese con gli ordini giunti via radio © Bettiniphoto

La Sky al Tour de France rischia di trasformarsi in un glorioso mistero. Formazione imbattibile con treno da montagna in stile US Postal, o team più forte a bluffare che a disporre a piacimento della corsa, come lasciato intravedere lungo questa Grande Boucle.

Partiamo da alcune considerazioni: sia a La Planche che a Porrentruy che oggi, quando si è accesa la battaglia dei più forti, Wiggins è rimasto in compagnia del solo Froome. Relativamente alla tappa odierna, ci sono alcuni dati che farebbero riflettere: è rimasto negli occhi di molti appassionati il molto tirare di Michael Rogers sul Glandon, quando nel gruppo dei migliori sono rimasti solo 8 corridori, di cui 4 in maglia nerazzurra Sky. Polverizzati quasi tutti i rivali di classifica, saltato Menchov, saltata la RadioShack per intero, a resistere a Rogers-Porte-Froome-Wiggins i soli Nibali, Van den Broeck, Pinot e Brajkovic.

Impressionante, sì. Ma abbiamo un dato oggettivo che ci permette di parametrare meglio il grande lavoro della Sky e di Rogers nella fattispecie: all'attacco c'era una fuga che aveva approcciato la salita con poco più di 2' di vantaggio sul gruppo. Lungo la scalata, il vantaggio degli attaccanti è arrivato a 4'15", per poi ridursi quando è aumentato il ritmo dietro. Ma al Gpm il margine, pur dimezzatosi rispetto al picco massimo, era simile a quello del fondovalle precedente.

Il Col de Mollard, poi: lungo la salita, i fuggitivi (senza più lo splendido Kern che aveva tirato sul Glandon) hanno guadagnato 55". Nella successiva discesa, altri 25" presi al gruppo maglia gialla. Ancora nella prima metà della salita finale, un quartetto con Rolland, Kiserlovski, Kiryienka e Sørensen procedeva a un'andatura tutt'altro che irresistibile, col danese che faceva l'elastico per quanto era finito, eppure da dietro non si guadagnavano che pochi secondi al chilometro. In pratica, sulla salita finale di una tappa alpina, la squadra faro della corsa andava appena meglio di un medio corridore che in quel momento era al gancio.

Ci si può quindi stupire che sia bastato uno scatto di Nibali per far sparire quel Porte che appena ieri ci era sembrato così determinante per difendere la maglia gialla di Wiggins? Tutto sommato, no.

Restano sul fondo un paio di domande: come mai un Rogers ottimo ma non esattamente trascendentale (andava più o meno come Kern) ha causato lo sparpaglio di tanti uomini di classifica? Rispondiamo che il livello di questi corridori è buono ma non certo strepitoso.

Seconda domanda: come mai la Sky si è accontentata di un ritmo blando, che ha pure permesso parecchi rientri tra salita e discesa del Mollard? E qui, per rispondere, andiamo a quanto accaduto a 4 km dal traguardo di La Toussuire, laddove un Froome - che pure aveva avuto un attimo di appannamento pochi chilometri prima - in grado di scattare e staccare il suo capitano Wiggins, è stato stoppato dalla sua ammiraglia.

Non sarà, alla fin fine, Wiggins il problema? In salita il leader della generale è apparso inferiore al suo più giovane collega keniano, e possiamo supporre che il ritmo della Sky, anche quando è blando, è il ritmo di Bradley. Se lui rallenta, la squadra rallenta. Se lui ha bisogno di un ritmo non eccessivo, la squadra tiene un ritmo non eccessivo. Schema vincente finché qualcuno non si accorge che il re forse è nudo. Oggi può essere che questo concetto sia passato, e aspettiamo i Pirenei per verificare quanto gli avversari di Wiggo l'abbiano interiorizzato.

Se Wiggins è battibile - quantomeno staccabile in salita - di Froome non conosciamo i limiti, perché è vero che ha mostrato dei minimi passaggi a vuoto, ma ha sempre mostrato delle reazioni immediate ed eccellenti. Nel 2011 la Sky di Wiggins e Froome aveva in pugno la Vuelta, poi tutti sanno come andò a finire: per proteggere il primo, tennero a freno il secondo, salvo poi scoprire che se a quest'ultimo fosse stata lasciata piena libertà, avrebbe vinto la corsa spagnola.

E invece Froome arrivò secondo a 13" da Cobo. Perse un GT per un'inezia, e va bene il prenderla con filosofia, va bene l'essere fedeli a un progetto e a un capitano, va anche bene rinviare a un futuro radioso successi che potrebbero essere già colti oggi. Ma è impossibile pretendere che Chris non ci ripensi, a quanto avvenuto nel settembre scorso, e che non si faccia venire più di un dubbio, considerando - come intimamente non può non fare - la possibilità che Wiggins non riesca a portare a Parigi la maglia gialla. Perdere una Vuelta per errori dei direttori sportivi è fastidioso, ma perdere un Tour per le stesse valutazioni potenzialmente sballate sarebbe imperdonabile, per una squadra, per un corridore, per una carriera intera.

Per cui aspettiamoci che l'"Obbedisco!" strappato oggi a Froome sia stato l'ultimo della serie. A fine tappa, il ragazzo venuto da Nairobi non s'è trattenuto e ha dato sfogo al risentimento del momento. Voleva vincere la tappa, guadagnare in classifica, e invece non ha potuto. La sua primaria reazione potrà essere accolta benevolmente dal team e da Wiggins, di modo che da domani in casa Sky si riparta più compatti che mai; oppure no, potrà essere accolta con fastidio. In quel caso, apriti Cielo...

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano