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Giro Donne 2012: È Marianne Vos la signora in rosa - Johansson vince a Bergamo l'ultima tappa | Cicloweb

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Giro Donne 2012: È Marianne Vos la signora in rosa - Johansson vince a Bergamo l'ultima tappa

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Emma Johansson vittoriosa a Bergamo. Il Giro Donne è ancora di Marianne Vos © Ufficio Stampa della corsa

dal nostro inviato

Arrivano in tre sul traguardo di Piazza Matteotti a Bergamo. Marianne Vos, Emma Johansson e poco più indietro Emma Pooley. La svedese lancia la volata, Marianne Vos illumina il rettilineo finale con la sua maglia rosa. Fa per rispondere allo scatto della Campionessa di Svezia, poi si rialza, e le braccia alza al cielo in segno di vittoria, chiudendo con onore e rispetto un Giro stradominato.

Esattamente 50 giorni dopo una clavicola fratturata, con una forma che nella corsa rosa è andata sempre in crescendo tappa dopo tappa, «in un lungo allenamento verso l'Olimpiade», si lascia scappare. Un istante dopo corregge il tiro: «Ma non pensiate che sia venuta qui solo per allenarmi, eh...».

Allenamento, gara, o tutt'e due, Marianne Vos ha confermato ancor di più, se per caso ce ne fosse stato bisogno, la sua natura di atleta e donna straordinaria, capace di vincere su tutti i terreni, con forma buona o meno buona, con avversarie assatanate o figure riverenti e incapaci di osare. Esulta come una bambina mentre torna al motorhome della Rabobank, come se il Giro appena vinto fosse la prima vittoria conquistata in carriera. Come se la maglia rosa fosse un qualcosa a lei estraneo fino a stamattina. Nel 2011 è venuta in Italia ed ha vinto, stupendo se stesssa per prima.

Quest'anno stesso stupore, diverse motivazioni, identica maglia. Non se l'aspettava nemmeno lei di bissare il successo del 2011 «ma la squadra ci ha creduto fin da subito e giorno dopo giorno ho iniziato a crederci anch'io». Da Napoli a Bergamo, chiude Johansson, aveva aperto una Vos che porta a casa 5 successi su 9 tappe e due piazze d'onore. Basterebbe già questo per sancire il suo strapotere.

Teoricamente oggi la Sarnico-Bergamo era una tappa per le attaccanti, per l'ultimo agguato alla maglia rosa. Macché. Eppure sul primo Gpm, quello di Bianzano, troviamo due che attaccano, ossia Pooley e Johansson. Come ieri Marianne Vos non ha lasciato andar via Evelyn Stevens, così oggi non può permettersi il lusso di cedere metri ad un'Emma Pooley che tiene sempre in serbo qualche sorpresa, brutta o bella, a seconda dei punti di vista. E così vanno via in tre, le altre inseguono a 40" ma davanti filano talmente che nel giro di pochi chilometri il vantaggio muta in 2'30".

Le inseguitrici sono 14: Alena Amialiusik, Rossella Ratto, Rasa Leleivyte, Elisa Longo Borghini, Judith Arndt, Lucinda Brand, Malgorzata Jasinska, Anna Van der Breggen, Ashleigh Moolman, Claudia Häusler, Fabaiana Luperini, Tatiana Guderzo, Evelyn Stevens e Tiffany Cromwell. Cambi regolari ma anche in testa non scherzano e così non le riprenderanno più.

Il Gpm di Colle dei Pasta non fa altro che aumentare il divario tra le 14, molto sgranate, e le tre, compattissime (salvo qualche svarione in discesa di Emma Pooley, i cui freni non rispondevano secondo quanto richiesto dalla bionda britannica). La discesa verso una Bergamo battuta da un sole cocente dilata ancora il vantaggio delle tre di testa. Alla fine sarà di 3'37" sulle prime inseguitrici. Vos e Johansson, è testa a testa ma fino ad un certo punto. Poi la maglia rosa si rialza e la Campionessa di Svezia può finalmente esultare.

«Ho corso un Giro in funzione delle Olimpiadi - dirà la Johansson - ed ho concluso in crescendo, perciò sono abbastanza fiduciosa per Londra». Segue una Emma Pooley che chiude terza di tappa ma in classifica scalza dal secondo posto Evelyn Stevens. La newyorkese terminerà terza a 6'32" dalla Vos (stamane era 2a a 2'02").

Seguono Luperini, Johansson, Arndt, Guderzo, Häusler, Longo Borghini e Moolman. Marianne Vos, oltre che la maglia rosa, conquista la maglia gialla della classifica a punti. Fabiana Luperini porta a casa l'azzurra di miglior italiana, Emma Pooley la verde dei Gpm ed Elisa Longo Borghini la maglia bianca.

L'ornavassese considera la vittoria nella classifica di miglior giovane come un punto di partenza, «perché se è vero che sono nona, e ne sono felice, è altrettanto vero che ho pagato 10' alla maglia rosa. I prossimi obiettivi sono Europei e Mondiali, alle Olimpiadi andranno altre ragazze, esperte e meritevoli».

Chi andrà a Londra è invece Emma Pooley («Auspico che la corsa diventi dura»), la già citata Emma Johansson e Marianne Vos. «Stasera festeggerò con le mie compagne, sono state fantastiche durante tutta la corsa, meritano un premio. Dopo di che il prossimo obiettivo importante si chiamerà Olimpiade. Datemi il tempo di una pizza e ritorno in sella».

Una pizza, la giusta compagnia e da domattina di nuovo ad allenarsi per riportare su strada quell'oro olimpico conquistato a Pechino in Pista, nella Corsa a Punti. Non sarà affatto facile ed in confronto la doppietta al Giro degli ultimi due anni - una vittoria più inaspettata dell'altra - potrebbe sembrare una passeggiata.

Francesco Sulas

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