Versione stampabileEcco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della terza tappa in linea del Tour de France.
Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) da Raisport |
«Quella di oggi è stata una giornata molto lunga e difficile. Mi dispiace solo per il mio compagno Oss che è caduto ma volevo dire che non mi piace come le moto della polizia, o dell'organizzazione non so, entrano e si muovono in mezzo ai corridori perché oggi hanno buttato giù mezzo gruppo. Per la mia vittoria però sono molto contento e devo dire grazie a tutti i miei compagni che mi hanno aiutato molto a rimanere nelle posizioni migliori». |
|
Samuel Sánchez (Euskaltel-Euskadi) da Biciciclismo |
«Sono contento per aver salvato la tappa e non aver perso tempo, quello era l'obiettivo. Mi sono trovato staccato dal gruppo per ben due volte, così è una grande soddisfazione non aver avuto problemi nel finale. Ho avuto un problema al cambio e visto che nella macchina di assistenza non parlano spagnolo non hanno capito il mio problema e mi sono un po' arrabbiato, ma era normale in quella situazione. Sagan ha doti incredibili, lo dimostra in ogni corsa. In futuro potremo dire di aver corso con lui...» |
|
Fabian Cancellara (RadioShack) da Letour.fr |
«In una tappa come quella di oggi sapevo che avrei dovuto dare tutto. Con tutte quelle stradine strette, gli strappi e le curve sembrava un po' il Giro delle Fiandre: gli ultimi chilometri erano pericolosi ed è stato necessario un grande lavoro di tutta la squadra per tenermi nelle posizioni migliori. Siamo abituati a stare davanti ma non oggi non era facile e per questo devo ringraziare tutti i compagni. Quando ho visto attaccare Chavanel ho subito chiesto a Horner di fare una volata in testa al gruppo per tenerlo vicino e poi ho capito che non sarebbe riuscito a tenere un vantaggio di sette secondi. Per la vittoria di tappa non ero nella posizione migliore ma questa non è una scusa, il mio posto oggi era dietro a Sagan: è normale, quando c'è un prologo sono io che vinco, in volata tocca a Cavendish, in un arrivo come questo è Sagan. Per la maglia gialla sono contento di quello che ho già fatto ma non credo di riuscire a portarla fino in Svizzera: la tappa di La Planche des Belles Filles sarà più che altro quella di La Planche del male alle gambe; sarà una tappa da scalatori, impossibile per me resistere». |
|
Michael Morkov (Saxo Bank-Tinkoff) da Letour.fr |
«Il mio obiettivo oggi era di andare in fuga per provare a prendere altri punti ed avere la certezza di vestire la maglia a pois per un altro paio di giorni. Ora non potrò più attaccare: mi sono fatto 600 chilometri di fuga all'inizio del mio primo Tour de France, adesso è abbastanza! Sono stato il fuggitivo più regolare del Tour fino ad oggi ma adesso sono davvero cotto. Sono molto fiero dei giorni che sto passando con la maglia a pois ma so che non potrò difenderla quando arriverà la montagna». |
|