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Tour of Austria 2012: Il Killer ritrova l'istinto letale - Di Luca torna a vincere dopo tre anni | Cicloweb

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Tour of Austria 2012: Il Killer ritrova l'istinto letale - Di Luca torna a vincere dopo tre anni

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Il ghigno di Di Luca sulla salita di Kitzbühel: un segno che la gamba buona è tornata - Foto Uff. Stampa della corsa © Mario Stiehl

L'ultima volta che lo avevamo visto a braccia alzate su un traguardo era a Pinerolo più di tre anni fa, il 19 maggio 2009 ad essere precisi: quella vittoria di Danilo Di Luca, però, era stata cancellata assieme a quella di San Martino di Castrozza di qualche giorno primo dalla squalifica per doping che gli aveva portato via quel podio al Giro d'Italia e gli aveva lasciato uno stop dalle corse di due anni (ridotti poi a un anno e tre mesi). Ufficialmente quindi l'ultima vittoria di Di Luca era una tappa al Giro del Trentino sempre di quel 2009 e forse basterebbero solo questi numeri per capire quando sia importante il successo di oggi nella tappa regina del Giro d'Austria.

L'arrivo sul Kitzbüheler Horn può però segnare una sorta di rinascita sportiva per Danilo Di Luca che a 36 anni suonati cominciava ad essere ormai dato per morto da molti addetti ai lavori. Non che l'abruzzese non ci abbia messo del suo per alimentare questi commenti: pur con la giustificazione di un anno e mezzo circa senza gareggiare, il 2011 in maglia Katusha di Di Luca era stato altamente fallimentare con pochi buoni piazzamenti isolati e tante delusioni in serie.

Il passaggio da una squadra World Tour ad una Professional come l'Acqua & Sapone non sembrava aver migliorato le cose in un primo momento ma ad è un certo punto deve essere scattata una molla, o forse è bastato solo ricominciare a darsi degli obiettivi precisi, seppur inferiori a quelli che si può dare chi ha sempre avuto una mentalità vincente. La possibilità di tornare a correre il campionato italiano può aver certamente aiutato a ritrovare motivazioni e dopo il secondo posto in Trentino alle spalle di Franco Pellizotti ecco che alla prima occasione buona è arrivata subito la vittoria.

Seppur oscurata dal fatto di corrersi in contemporanea con il Tour de France, il Giro d'Austria è una corsa con un'ottima organizzazione, dei percorsi splendidi e soprattutto un buon tasso tecnico anche nelle edizioni in cui la startlist non vanta grossi nomi: sul salite come il Grossglockner o quella del Kitzbüheler Horn non ci si vince mai per caso e primeggiare qui significa avere un'ottima condizione fisica. Oggi nella seconda tappa della corsa austriaca era in programma proprio l'arrivo sulla salita che sovrasta la cittadina di Kitzbühel, un'ascesa lunga 7.1 chilometri ma con una pendenza media infernale del 12.5% ed una massima del 22.3% che fa paura solo a nominarla.

La tappa, partita sotto una pioggia battente, ha visto una fuga di tre uomini (Buffaz, Benetseder ed Eibegger) che, come da copione, è stata ripresa giusto ai piedi della salita finale. Rispetto all'anno scorso sulle rampe del Kitzbüheler Horn non c'è stato un corridore che è riuscito a fare la differenza fin dall'inizio e, nonostante diversi tentativi d'attacco dell'austriaco Thomas Rohregger, in testa alla corse è rimasto un gruppetto con il corridore della RadioShack, Di Luca, Pagani, Ignatenko, Morabito, Dyachenko e Pardilla. Danilo Di Luca è stato molto bravo a salire con un ritmo regolare e a gestire le proprie forze, cosa che probabilmente non ha fatto Rohregger tradito dalla voglia di dare spettacolo davanti alla sua gente: a poco meno di due chilometri dall'arrivo il Killer di Spoltore s'è messo davanti e ha aumentato il ritmo facendo cedere uno ad uno tutti i rivali.

L'arrivo a braccia alzate è valso a Di Luca anche il primato in classifica generale: lo svizzero Steve Morabito ha chiuso secondo staccato di 7", Rohregger è arrivato 3° a 10" mentre quarto a 21" è arrivato il giovane russo Ignatenko. Da segnalare la prova più che buona di Angelo Pagani che ha chiuso all'ottavo posto mentre in ottica vittoria finale, con la cronometro di Podersdorf al penultimo giorno, anche il nono posto di Marco Pinotti a 59" da Di Luca non è assolutamente da scartare. Il protagonista più atteso della vigilia, il danese Jakob Fuglsang, è andato al di sotto delle aspettative e non è andato oltre la 15a posizione a 1'41" dal primo posto.

Negli ultimi tre anni chi ha vinto a Kitzbühel ha poi vinto anche la corsa e per questo Danilo Di Luca ritrovato sarebbe fantastico riuscire a dare ancora più continuità ai propri risultati: la classifica è ancora un po' troppa corta per uno con le sue capacità a cronometro, ma da qui a Vienna ci sono due arrivi (quarta e quinta tappa) su cui il Di Luca dei bei tempi sapeva esaltarsi come nessuno e se oggi Danilo ha saputo vincere su una salita con caratteristiche che non digeriva anche nei suoi giorni migliori allora ci veramente da essere fiduciosi.

Sebastiano Cipriani

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