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Criterium del Delfinato 2012: Quintana rompe il monopolio Sky - Il colombiano in solitaria a Morzine. Wiggins spadroneggia

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Il 22enne Nairo Quintana vince a Morzine la tappa regina del Critérium del Delfinato © BettiniphotoEra dai tempi dei postini di Lance Armstrong che nel ciclismo non si vedeva una vittoria di squadra così schiacciante, impressionante, a tratti imbarazzante. Si può dire che l'unico limite della Sky sia se stessa, ossia il cielo, perché per il resto di punti deboli in questo dream team del pedale proprio non se ne vedono. La tappa di ieri, con Le Grand Colombier, aveva creato un po' di tensione in Wiggins & Co., con gli attacchi in discesa di Nibali ed Evans che avevano scoperto qualche nervo del basettone britannico; di conseguenza ci si attendeva nel tappone odierno una risposta dagli uni o dagli altri.

Insomma, o Wiggins, al secondo giorno di grande fatica consecutivo (cui aggiungiamo la crono di tre giorni fa), avrebbe ceduto, oppure avrebbe palesato la sua superiorità che in questo momento storico lo porterebbe dritto dritto alla conquista del Tour de France. Ovviamente è andata nella seconda delle opzioni proposte, ma non basta: alla naturalezza con cui Wiggins ha controllato la corsa va aggiunto il dominio di una Sky che ha uomini per tirare in pianura e campioni che altrove correrebbero da capitani al servizio i quali si mettono a disposizione del proprio capitano, monopolizzando la tappa, la salita, la classifica.

Se Armstrong vantava fior di gregari che preparavano il terreno per scattare, Wiggins, che nello scatto non ha l'arma letale, ha campioni che tengono andature elevate in piano ed in salita. La selezione è naturale ed il monopolio Sky farebbe impallidire persino l'Agcom. Due Sky nei primi due posti (Wiggins e Rogers), quattro nei primi dieci in classifica generale.

Quei quattro (Wiggins, Rogers, Froome e Porte) che hanno scremato metro dopo metro il gruppo sul Col de Joux Plane, montagna davvero ostica ed una delle poche che rimase indigesta - non è per ripeterci ma ci atteniamo alle cronache - a Lance Armstrong nel Tour del 2000. La vittoria di tappa va a Quintana, che un Tour l'ha già vinto nel 2010, quello de l'Avenir.

L'interessante 22enne colombiano della Movistar difficilmente potrà ripetersi alla Grande Boucle ma cogliendo la seconda vittoria stagionale fa capire di essere davvero un ottimo prospetto. Andiamo con ordine.

I 167.5 km che da Saint-Alban-Leysse conducono a Morzine sono una via crucis più che una tappa regina: con 6 Gpm, di cui due di prima categoria (Col de Plainpalais e Col de la Colombière) ed un hors catégorie (il Col de Joux Plane ), sono davvero in grado di spaventare molti, non tutti. C'è infatti un manipolo di 19 uomini che sin dalle prime battute si porta in avanscoperta. Si tratta di Ignatenko, Losada, Trofimov, Voeckler, Rolland, Kadri, Riblon, Machado, Paterski, Sarmiento (a caccia di punti per la maglia a pois), Di Grégorio, Moncoutié, Egoi Martínez, Marzano, Jesús Hernández, Sylvain Chavanel, Brice Feillu, Geniez e Carrara.

Possono essere pericolosi per due motivi: non c'è un uomo che Wiggins possa temere per la maglia gialla e sono numerosi, ben organizzati, molti di loro scalatori, molti passisti. Se ne vanno, gli Sky lasciano loro 3'20", mai di più. Nel mentre, di fronte a cotante salite, c'è chi abbandona. Tra i tanti un nome ormai non nuovo a controprestazioni clamorose, Andy Schleck. Il lussemburghese è caduto male durante la crono e pare sia impossibilitato a pedalare da seduto per il dolore. Vero è che Andy anche prima della caduta non aveva fatto vedere chissà che cosa, qui nel Delfinato, ma oggi proprio non ce la fa e sale in ammiraglia dopo 64 km di gara. E dire che era proprio questa la tappa da lui prescelta per testarsi in vista del Tour.

Chi si testa per davvero è Andriy Grivko, che sulle rampe del Col de la Colombière si porta all'inseguimento dei 19 battistrada. Transiterà sulla sommità con 50" di svantaggio dai 19 mentre il gruppo, costantemente tirato dagli uomini Sky, scollina a 3'30" dai primi. La discesa non vede sconvolgimenti mentre nella salita successiva, la pedalabilissima Côte de Châtillon, è Brice Feillu a rompere gli indugi ed a salutare gli ex compagni di fuga. Il portacolori della Saur-Sojasun non è protagonista del grande ciclismo dal luglio 2009, quando vinse la settima tappa del Tour, arrivo in salita ad Andorra. Ritorna alla ribalta oggi, il fratello minore di Romain, e guadagna prima 20", poi 40", arrivando all'attacco del terribile Joux Plane con 1' sui 19 inseguitori e 2'42" sul gruppo tirato dalla BMC.

Si pensa, vedendo i rossoneri davanti, ad un attacco di Evans. Non sarebbe una pazza idea se non ci fosse dimezzo la Sky; la squadra britannica ripara subito, ponendo intesta al gruppo maglia gialla l'infaticabile Edvald Boasson Hagen. L'andatura sale e di scatti non se ne vedono. Mentre davanti Feillu inizia a dare di spalle e gli inseguitori da 19 vengono decimati da una salita terribile, dietro la Sky ristabilisce lo status quo. La selezione da dietro è impietosa: si stacca la maglia bianca di Kelderman, il secondo in classifica Tony Martin, il combattivo Luis León Sánchez e, purtroppo, Vincenzo Nibali.

Il messinese sin dalle prime rampe non riesce a tenere il ritmo degli Sky e prestissimo appare in coda al gruppo, staccato e stancato, non certo in forma Tour. Ci mancherebbe che fosse già al top, ma sinceramente ci si aspettava che la forma dello Squalo fosse leggermente più in palla in questo Delfinato, e invece terminerà la tappa in 61a posizione, a 9'14". Vedremo da qui a fine luglio se Vincenzo riuscirà a migliorare. Più che stare a far la conta di chi si stacca, sarebbe però il caso di tenere a mente i nomi di chi rimane nel gruppetto Sky.

Otto uomini, di cui quattro Sky, sono davanti all'inseguimento di Feillu (gli ultimi, tenaci fuggitivi, sono stati riassorbiti): Porte, Wiggins, Froome, Rogers, Evans, Van den Broeck, Weening, Kiryienka e Zubeldia. A dir la verità il nono è Nairo Quintana ma il colombiano allunga senza dar troppe preoccupazioni alla Sky. E invece lo scatto che pare del fagiano porta Quintana a guadagnare terreno, a riprendere un Brice Feillu che a 2 km dal Joux Plane cede di schianto, a scollinare con 22" su Wiggins.

Il britannico, ben scortato da Rogers, dall'infaticabile Porte e dalla'affidabile Porte, non si preoccupa nemmeno quando in cima al Gpm scatta Cadel Evans. L'iridato di Mendrisio vuole anticipare la discesa ma trova un falsopiano che facilita il rientro su di lui degli Sky. In discesa Quintana mantiene un buon margine pur non essendo un drago, anzi. Evans, che invece viene dalla MTB e sa come si pennella un tornante, allunga sul gruppo Wiggins, provando addirittura a portarsi su Quintana.

Il colombiano mantiene 33" sull'australiano e così Evans deve accontentarsi di rosicchiare qualche secondo alla maglia gialla, non senza prendere alcuni rischi. Sul traguardo Nairo Quintana, vincitore nel 2012 di una tappa e della generale nella Vuelta a Murcia, aggiunge al suo palmarès un'altra vittoria di prestigio, sicuramente la più importante della sua carriera. Ne risentiremo parlare. Quintana dà 16" ad Evans e 24" al gruppo maglia gialla regolato da Dani Moreno, rientrato sui primi nella discesa del Joux Plane. Primo italiano Matteo Carrara, 23° a 2'29", ma bene anche Nocentini, 31° a 4'03" da Quintana. Come detto delude Nibali, 61° a 9'14". In classifica generale sparisce dal secondo posto Tony Martin, crollato sul Joux Plane.

Adesso Wiggins, sempre più lanciato verso la conquista della terza breve corsa a tappe della stagione (ha già fatto sue Parigi-Nizza e Giro di Romandia) vanta 1'20"sul compagno di squadra Michael Rogers, 1'36" su Evans, 1'48" su un altro prezioso gregario, Chris Froome, e 2'22" sul pur sempre pericoloso Jurgen Van den Broeck. Wilco Kelderman scivola dal 5° all'8° posto, staccato di 3'26" mentre Porte (altro Sky) è 9° a 3'44" e Van Garderen chiude la top ten a 3'51" da Wiggins. Nibali è solo 32° a 12'29", per fortuna non siamo al Tour.

Domani 7a ed ultima tappa, la Morzine-Châtel di 124 km; quattro Gpm e l'arrivo in salita, pur se di terza categoria, potrebbe far male a molti. Certo che se anche domani e nelle settimane di luglio vedremo primeggiare in un modo così netto la Sky di Wiggins, cannibale a crono, ammazza tutti sulle salite, potrebbe sfiorarci il pensiero di cambiare canale.

Francesco Sulas

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