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Tour de Slovaquie 2012: È tornato Rebellin, il campione umile - Sulla salita di Čierny Váh la prima vittoria stagionale

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Davide Rebellin ha vinto oggi la prima corsa del 2012, la 2a tappa del Tour de Slovaquie © Bettiniphoto

Passano gli anni ma lui è sempre lì. Davide Rebellin deve avere qualche pozione magica che gli consente di rimanere sempre in lotta nelle prime posizioni, qualunque sia la stagione, la corsa o gli avversari.

A quasi 41 anni, pur lontano dal ciclismo che conta, è ancora lì a giocarsi il successo come se corresse in Coppa del Mondo o al Giro e invece siamo lontani anni luce da quelle corse. L'unica cosa che non è cambiata è la sua voglia di pedalare e vincere. La sua storia è nota a tutti e il 2008 fa da spartiacque: nell'aprile 2009, dopo aver vinto la terza Freccia Vallone della sua carriera, passa da essere considerato il modello da seguire ad appestato del ciclismo.

Per la sua positività alle Olimpiadi diventa il simbolo del male dello sport italiano, quello da non rivedere mai più in gara. Davide se ne sta in silenzio e aspetta che passino i 24 mesi della squalifica. Una squalifica che accetta pur non ammettendo le sue colpe, pur di tornare a correre.

Lo fa rientrando dalla porta di servizio, dalla Serie C del ciclismo, firmando con la Miche, squadra Continental che non viene invitata alle grandi corse. Il suo rendimento è immediatamente elevato e tocca standard che per la maggior parte dei corridori del gruppo sono utopia (circa 30 piazzamenti nei primi 10 in una quarantina di giorni di gare).

Una delle due vittorie della sua stagione arriva alla Tre Valli Varesine che assieme al Giro dell'Emilia è la corsa più importante alla quale può partecipare, l'altro successo arriva al Trofeo Melinda. Una serie di prestazioni che fanno pensare per Davide ad un ritorno nel ciclismo che conta con la concreta possibilità di passare ad una Professional.

Invece il suo è ancora un nome scomodo e, complici anche le difficoltà economiche di tante squadre, si trova costretto a restare a guardare nei primi mesi dell'anno, rientrando solo al Tour of Hellas, corso in concomitanza con il Giro d'Italia. Rientra con la Meridiana Kamen, altra squadra Continetal e quindi lontana dal grande ciclismo. Chi lo conosce è certo che si farà trovare pronto ed infatti è così.

Nella prima tappa della corsa greca termina secondo ed in quella posizione chiuderà anche la classifica finale. Sabato scorso ha corso il Trofeo Melinda dove partiva col dorsale numero 1 e nonostante i pochi giorni di gara nella gambe ha lottato fino all'ultimo per la vittoria contro corridori come Betancur o Moser, che stanno vivendo una grande stagione e di quasi 20 anni più giovani di lui. Nemmeno il tempo di rifiatare che è partito alla volta della Slovacchia per prendere parte al Tour de Slovaquie dove oggi, nella seconda tappa che si concludeva in salita in quel di Čierny Váh, è tornato a battere tutti.

Al traguardo ha preceduto Sergey Rudaskov (Itera Katusha) di 15", Jan Hirt (Nazionale Slovacca Under 23) di 23" e Riccardo Zoidl (RC Arbö Gourmetfein Wels) di 40". A completare la festa in casa Meridiana la maglia gialla che Enrico Rossi è riuscito a mantenere dopo la vittoria di ieri.

Come si legge dall'ordine d'arrivo, ora Rebellin si misura con corridori di caratura inferiore a quelli a cui era abituato ma la cosa sorprendente (anche se fino ad un certo punto) è come riesca ad allenarsi ed a correre, pur sapendo che anziché andare a "combattere" contro Bettini, Boogerd, Vinokourov, Sanchez, Evans, gli Schleck, Valverde e compagnia, deve misurarsi con Robert Vrecer, Hossein Askari o Sergey Rudaskov. Per farlo bisogna essere dei campioni e nonostante tutto di Davide non si può affermare il contrario.

Vincenzo Piccirillo

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