Giro di Romandia 2012: Jonathan, Hivertici di una carriera - Il Saur in volata a Moutier. Nizzolo 6°, Pietropolli 7°

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Squadra anonima, questa Saur-Sojasun, a partir dalla divisa che non spicca tra le altre in mezzo al gruppo. I corridori, poi, non sono affatto di nome, tanto meno personaggi. Eppure con quella odierna di Jonathan Hivert sono arrivati a 7 vittorie stagionali, di cui tre in gare World Tour (2 di Julien Simon in Catalogna e oggi, appunto, Hivert); meglio di squadre decisamente più blasonate o che pretenderebbero maggiore spazio e più inviti allle corse, salvo poi restare in mano con un pugno di mosche, e per le vittorie e per gli inviti. La Saur è la testimonianza che il ciclismo francese è in crescita, comunque vivo, e gli manca giusto un uomo da GT come potrebbe essere Pierre Rolland. Oltre a questa constatazione, che il ciclismo d'oltralpe sta bene ed è pronto a spiccare un grande salto, oltre a Wiggins che non vince un prologo ma s'impone in una volata (somigliante più ad una grandissima progressione più che ad uno sprint, a dire il vero), oltre a qualche fuga ed alle maglie di leader sgargianti, a volte fin troppo, questo Giro di Romandia non sta fornendo grandissime emozioni.

Ieri, è vero, c'erano stati un sacco di scatti e controscatti nel finale perché nessuna squadra controllava la corsa. Oggi due - Sky e GreenEDGE - controllano fin troppo, e allora la gara non può che essere orientata verso due obiettivi: mantenere la maglia gialla per gli inglesi, tentare il successo di tappa in volata per gli australiani.

Ci provano subito Lars Ytting Bak (Lotto-Belisol) e Christian Meier (GreenEDGE). La fuga va ma il gruppo vede subito maglie Sky in testa a tirare; li tengono lì a cuocere, pochi minuti di vantaggio per poi chiudere sui due avventurieri. E allora ecco il contrattacco di Peter Stetina (Garmin-Barracuda) e Fabrice Jeandesboz, il quale esibisce una bella (oddio, si poteva fare di meglio...) maglia rosa in quanto leader dei Gpm ma che milita proprio nella Saur Sojasun. L'azione di Jeandesboz e Stetina è bella ma i 20 km che separano i due dal traguardo e, soprattutto, Sky e GreenEDGE che tirano dietro, non possono far pensare ai fuggitivi che arriveranno. Anche perché l'arrivo sì tende a salire ma per arrivare al traguardo di Moutier (si era partiti da Montbéliard, in Francia) si dovrà scendere, affrontare rotonde a velocità notevoli.

Insomma, non c'è spazio per le azioni personali. Nel finale è Vande Velde della Garmina mettersi davanti a tirare. Lo fa per Hesjedal? Probabile, visto che il canadese chiuderà quinto dopo aver tentato l'affondo in quel toboga che sale leggermente e che porta al traguardo. Faria da Costa si mette in testa a tre curve dalla fine, Nizzolo e Meersman (arrivo tagliato per il giovane belga) sono appaiati mentre Luis León Sánchez sulla destra tenta di trovare il varco. Troppo a "S" questo finale, troppo difficile trovare i varchi che in una volata normale sarebbero facilissimi da aprire. E allora è Hivert a rompere gli indugi.

Parte da lontano, addirittura è dietro a Nizzolo, da cui viene rallentato, e deve rilanciare la volata. Prende vento, è un rischio ma da lì non si scappa: o si taglia il traguardo davanti a tutti o si rimbalza. Hivert non rimbalza, anzi, ne ha più di tutti coloro che, rasentando le transenne, cercano la via più breve verso il traguardo. Li super a in tromba e quando affianca e passa anche il primo della fila, Faria da Costa, il portoghese della Movistar lo guarda un po' stupito. Non se l'aspettava, la sconfitta, il lusitano (vi ricorda un altro portoghese certo di vincere, meno di ventiquattr'ore prima ed in un'altra disciplina?), ma si deve arrendere ad Hivert. Il pugno chiuso, al cielo, e la prima vittoria del 2012 è incamerata.

Il francese si mette alle spalle, oltre a Faria da Costa, Luis León Sánchez e Meersman, poi Hesjedal ed i nostri Nizzolo e Pietropolli, da tre giorni ad ottimi livelli. In classifica genrale il gruppo dei migliori non prende distacco, ciò vuol dire che Wiggins resta maglia gialla con 7" su Rogers e 9" su Mollema e Clement. Talansky e Kelderman lottano a pari tempo per la classifica dei giovani, Clement è leader dei traguardi volanti e Jeandesboz della classifica che premia il miglior scalatore.

Classifica che è ancora molto corta ma che domani potrebbe vedere già un primo scossone. Nei 157 da Neuveville a Charmey due Gpm (ma occhio, il più difficile è di seconda categoria) ed uno strappetto nel finale, addirittura non classificato come Gpm, che dalla frazione di Broc porterà a Chatel-sur-Montsalvens. Da qui altri 3 km conducono all'arrivo, c'è perciò spazio per rientrare, ove mai qualcuno si staccasse sulla salita (pendenza media risibile, 5%). Insomma, un Romandia che esalta le doti degli Sky, da Thomas a Wiggins, degli uomini Saur Sojasun, da Coppel a Hivert, ma che potrebbe divertire nelle frazioni di sabato e domenica. Per adesso, su queste strade, ci si annoia, e anche parecchio.