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La Flèche Wallonne 2012: Gilbert cresce, Ulissi promette - Le pagelle: dov'è finito Valverde? | Cicloweb

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La Flèche Wallonne 2012: Gilbert cresce, Ulissi promette - Le pagelle: dov'è finito Valverde?

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Joaquim Rodríguez tra Michael Albasini e Philippe Gilbert sul podio della Freccia Vallone © Bettiniphoto

Joaquim Rodríguez - 9
Diciamo la verità, la sua prima vittoria in una classica era nell'aria e quest'oggi avrebbe veramente stupito di più un suo mancato successo piuttosto che questo primo posto: un'occasione come questa poteva anche non capitargli più e lui l'ha saputa cogliere bene. Il passaggio a vuoto all'Amstel aveva aperto qualche interrogativo ma la Katusha gli ha dato fiducia, è stata brava a tenere chiusa la corsa e a portare Purito nelle posizioni migliori ai piedi di Huy: nell'ultimo chilometro, poi, lo scalatore catalano si è scatenato facendo vedere quella superiorità che tutti gli attribuivano prima del via su un arrivo così ripido. Poteva solo deludere, non l'ha fatto.

Michael Albasini - 8
Non è nuovo a buone prestazioni sul Muro di Huy, spesso in passato si era piazzato subito a ridosso dei primi, ma quest'anno si è veramente superato cogliendo un gran bel secondo posto. Il chilometraggio non molto elevato l'ha sicuramente favorito rispetto a domenica scorsa ma lo svizzero della GreenEDGE è stato molto bravo a gestirsi sulle rampe più dure, rimanendo sempre nelle prime posizioni e scegliendo di seguire il proprio passo senza rispondere alle accelerazioni degli altri: in questo modo quando l'ha strada è leggermente spianata ha potuto ipotecare la sua seconda posizione avendo gambe più reattive rispetto agli altri.

Philippe Gilbert - 7.5
Il campione della BMC è in netta crescita e su un arrivo che forse non è proprio il più adatto alle sua caratteristiche ha saputo far meglio rispetto a domenica sul Cauberg: il terzo posto è il suo miglior risultato del 2012 ed è anche un'enorme iniezione di fiducia in vista della corsa a cui più tiene tra quelle di questo trittico, la Liegi-Bastogne-Liegi. Domenica prossima alla Doyenne sarà forse l'uomo più indicato nei pronostici ma il non arrivarci da assoluto dominatore (come nel 2011) lo potrà aiutare a controllare la corsa e a far sì che invece non gli corrano tutti contro.

Jelle Vanendert - 7.5
Dopo il secondo posto all'Amstel per il 27enne belga della Lotto arriva un piccolo passo indietro visto che non è riuscito a salire sul podio. Tuttavia la prestazione di Vanendert rimane estremamente positiva perché il ragazzo sta dimostrando di saper reggere le pressioni del ruolo di capitano dando continuità ai suoi risultati. Oggi s'è rivisto davanti anche il compagno di squadra Jurgen Van den Broeck, 10° al traguardo dopo aver iniziato in testa il Muro di Huy per favorire Vanendert: alla Liegi questa sarà una coppia assolutamente da non sottovalutare.

Vincenzo Nibali - 6
All'Amstel ha sofferto un po' il mese intero di preparazione senza gare e, come ci si poteva attendere, oggi lo Squalo è apparso già molto più performante anche se non ancora al livello che speravamo: il corridore della Liquigas con grande orgoglio ha cercato di rimanere il più possibile incollato vicino a Gilbert ma nel finale s'è letteralmente piantato e ha chiuso all'ottavo posto. La forma è in crescendo ma probabilmente non basterà per poter lottare per il successo alla Liegi anche perché bisogna considerare che oggi il percorso era inferiore ai 200 km e che la corsa non è neanche stata particolarmente tirata.

Diego Ulissi - 7
Bella prestazione per il toscano della Lampre che dopo aver assaggiato le Ardenne per la prima volta nel 2011, s'è riconquistato il posto anche per questa stagione e s'è addirittura trovato a svolgere un ruolo di riferimento in squadra visto che Cunego e Scarponi sono in Trentino. In questa situazione Ulissi non s'è fatto spaventare e ha portato a casa un nono posto (a 9" da Purito) che rappresenta una delle sue prestazioni più convincenti in assoluto da quando è professionista.

Enrico Gasparotto - 6.5
Dopo la vittoria all'Amstel poteva correre il rischio di sentirsi un po' appagato o comunque di subire un minimo di rilassamento: il friulano dell'Astana, invece, s'è difeso molto bene (undicesimo al traguardo) in un arrivo che probabilmente è troppo impegnativo per le sue caratteristiche. La formazione kazaka comunque anche oggi si è ben comportata con tutto l'organico: Robert Kiserlovski ha chiuso in quinta posizione dopo aver rimontato negli ultimi metri, Maxim Iglinskiy ha di nuovo provato ad anticipare tutti e poi ha chiuso 13°.

Rinaldo Nocentini - 6.5
Arrivato subito dietro a Gasparotto, in dodicesima posizione, e non è neanche il suo miglior risultato in carriera a Huy: l'AG2R, però, ha in lui un corridore sempre presente nelle posizioni d'avanguardia del plotone. Al quarto posto della Tirreno, Nocentini ha fatto seguire il quinto al Critérium International, il nono all'Amstel e appunto il 12° di oggi: l'unico neo è che ormai l'ultima vittoria risale a più di due anni fa.

Alejandro Valverde - 4
Pur avendo vinto la Freccia Vallone nel 2006 negli anni successivi non state poi tante le volte in cui Valverde si è impegnato a fondo in questa corsa: la sua mente è sempre rivolta verso la Liegi e a soli tre giorni dal suo grande obiettivo preferisce non forzare. Una scelta che può anche dare buoni frutti ma che aumenta il rischio di terminare la campagna al nord senza neanche un podio: vederlo appena 46° a quasi un minuto dal suo ex gregario Rodríguez è abbastanza deprimente.

Giovanni Visconti - 6
Valverde a parte, però, oggi la Movistar è stata una delle pochissime formazioni che hanno tentato di ravvivare il passaggio sulle varie côtes del percorso senza aspettare gli ultimi 1800 metri: oltre a Rui Costa e Vasili Kiryienka ha provato a muoversi anche il campione italiano Giovanni Visconti, all'attacco per una decina di chilometri. Certo, non sarà stata la prova che si aspettava ma almeno ci ha provato e comunque, considerata la sfortuna dell'Amstel, è un po' meglio rispetto alle esperienze delle stagioni passate.

Ryder Hesjedal - 6
In una corsa che si sta sempre più riducendo ad una sorta di arrivo in volata per scalatori va sempre premiato chi tenta di scrivere un copione diverso da quello scontato: l'ex biker canadese poteva sicuramente starsene buono in gruppo, quasi sicuramente avrebbe anche fatto meglio del 21° posto, ma ha provato l'unica mossa che poteva portarlo sul podio. Il suo attacco a dieci chilometri dal traguardo assieme a Lars Petter Nordhaug è stato annullato a meno di un chilometro dall'arrivo ed ha costretto diversi gregari ad un lavoro extra per evitare che la coppia diventasse imprendibile.

Andy Schleck - 6
Un evento completamente inaspettato ha sconvolto la Freccia Vallone attorno al chilometro 151 di gara, a 43 dal traguardo: Andy Schleck s'è portato in testa al gruppo, è scattato e per svariati minuti ha alimentato un fuga che comprendeva anche Trofimov e Fofonov. Non essendo la Liegi e mancando ancora due mesi e mezzo al Tour de France dobbiamo farci bastare questo piccolo segno di vita che è comunque di più di quello che hanno fatto i suoi compagni di squadra di un'ancora deludente RadioShack.

Colombia Coldeportes - 5
In questa prima parte di stagione la formazione colombiana è riuscita a conquistare un invito per diverse corse di prestigio, come la Tirreno-Adriatico, la Milano-Sanremo o appunto la Freccia Vallone di oggi: il team nel complesso è abbastanza giovane e ha un potenziale interessante, ma allo stato attuale delle cose non abbiamo visto niente da far giustificare queste Wild Card. Certo, molti corridori difettano di esperienza e i percorsi affrontati non sono proprio i più adatti per una banda di scalatori puri che soffre assai su strade strette e nervose (anche oggi sono caduti Chalapud e Duarte): forse prima di puntare a queste classiche è meglio farsi le ossa in corse simili ma di categoria inferiore.

Samuel Sánchez - 3
Avevamo già criticato prima la sua decisione di saltare Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi con la giustificazione di dover preparare il Tour de France (che inizia tra due mesi e mezzo?!?) ma vedendo la condizione che l'asturiano ha palesato tra País Vasco e Amstel e vedendo l'ordine d'arrivo di oggi ci è venuta ancora più rabbia per l'occasione che può aver buttato via: l'unico che aveva la gamba per insidiare davvero JRO era proprio Samu. Per una squadra come l'Euskatel un suo risultato di prestigio sarebbe stato vitale anche perché Igor Antón non è andato oltre la 17a piazza.

Sebastiano Cipriani

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