Giro dei Paesi Baschi 2012: Cronoribaltone, Fiesta Sánchez! - Samuel vince tappa e corsa. Bravo Cunego
Nei Paesi Baschi accadono cose strane. Capita, ad esempio, che nell'unico giorno in cui si ritrovi ad avere il coltello dalla parte del manico, il campione del mondo a cronometro Tony Martin cada nella ricognizione della mattina, affronti la prova del pomeriggio col freno a mano tirato e fallisca contemporaneamente la possibilità di dar lustro all'iride che indossa e di ribaltare la classifica generale.
Accade così, allora, che quel Samuel Sánchez, difensore dell'orgoglio di una comunità autonoma, decida che sia giunta l'ora di incidere per la prima volta il proprio nome nell'albo d'oro della corsa raccontata da Hemingway in "Fiesta", dopo esser salito per tre volte (2003, 2007 e 2009) sul gradino più basso del podio. Accade anche che Damiano Cunego disegni la cronometro migliore della carriera, chiudendo al quinto posto di giornata e sfiorando il podio della generale per 5''; e contestualmente accade di trovare tre italiani nei primi 10, con Pinotti 4° e Moreno Moser 9°, evento che nel tic-tac si celebra quasi esclusivamente in concomitanza con la Settimana Tricolore.
Si è chiusa ad Oñati col colpo grosso di Samuel Sánchez la 52esima edizione della Vuelta al País Vasco. L'asturiano ha fatto sua la sfida contro il tempo di 18.9 chilometri, pareggiando il conto delle affermazioni personali - 2 a 2 il risultato al triplice fischio di chiusura - con Joaquim Rodríguez, recuperando i 9'' che lo separavano da Purito ed infliggendogliene a sua volta altri 12. Su un percorso nervoso e poco adatto agli specialisti dell'esercizio, nonostante i lunghi tratti rettilinei consigliassero l'utilizzo di telai e materiali da crono, a salire sugli scudi prima della resa di conti finale sono stati gli ultimi della classe che, partiti per primi e con un meteo clemente, hanno potuto a lungo godere della miglior performance virtuale. Così per scalzare Travis Meyer e poi Stef Clement si è dovuto aspettare il duello rusticano tra i big con, nell'ordine, Pinotti, Tony Martin e un sorprendente Bauke Mollema a ripristinare i valori emersi nelle cinque frazioni in linea.
Avanti a metà percorso col tempo di 14'47" l'olandese ha mantenuto un secondo di vantaggio su Martin al traguardo, resistendo alla rimonta del capitano dell'Omega sulle rampe della salita di Garagaltza, fatale ieri a Kiserlovski, a dimostrazione di come il 27enne di Cottbus abbia approcciato con ragionevole avvedutezza i primi 10000 metri riservando le cartucce migliori nel tratto che conduceva alla linea di meta.
Da quel momento in poi le attenzioni sono state tutte rivolte al testa a testa fra i primi due della classe. Dopo aver viaggiato sulla stessa lunghezza d'onda di Rodríguez nei primi 3 chilometri, Sánchez ha aperto il gas nel tratto che conduceva all'intermedio posto a metà tracciato, dove, transitando con 12'' di vantaggio sul rivale e con soli 6'' di ritardo da Mollema, è passato all'incasso. I saliscendi hanno rimandato un verdetto scontato fino alla meta, dove tuttavia l'asturiano ha allungato fino a 21" saltando in un colpo solo anche Mollema e Martin e conquistando la quarta affermazione nel giro di un mese dopo la prima gioia in Catalogna.
Con le Ardenne alle porte, segnali incoraggianti dalla pattuglia Lampre (con Cunego 4° e Scarponi 8° nella generale), che al netto della prestazione sottotono di Malori ha avuto conferme più che incoraggianti da Ulissi, protagonista anche oggi quando ha chiuso 24esimo. A partire dall'Amstel Gold Race, in programma tra otto giorni, la formazione blu-fucsia dovrà confermare la bontà dei primi vagiti primaverili per contrastare un'egemonia, quella di Gilbert, che lo stesso vallone sta mettendo in discussione con i pallidi risultati raccolti finora, e della quale il Rodríguez ammirato in questi giorni appare pronto ad assumere il carico.
Dai Paesi Baschi si torna anche con lievi variazioni nella graduatoria Uci World Tour, con Sánchez che sale al 3° posto, Rodríguez che si issa al 7° e Cunego che arriva a sfiorare la top ten.
