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Circuito della Sarthe 2012: Il bel Circuit di Boaro e Modolo - Ma la corsa la vince Durbridge

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Luke Durbridge in maglia gialla festeggia la vittoria al Circuit Cycliste Sarthe © circuitcycliste.sarthe.comIn una settimana ricca di corse importanti si è disputato in Francia il Circuit Cycliste de La Sarthe, breve corsa a tappe giunta alla 60esima edizione. Cinque le tappe in programma su quattro giorni di gara, con due frazioni nel secondo giorno. Il percorso non presentava grosse difficoltà altimetriche in nessuna delle cinque frazioni e così, come spesso accade in queste corse, ad essere decisiva è stata la cronometro.

Nonostante questo, spettacolo e pathos non sono mancati grazie a corridori che hanno interpretato la corsa alla garibaldina ma anche perché ogni squadra aveva solo 6 uomini; insomma, non il massimo per tenere tutto sotto controllo. Già la prima frazione ha evidenziato queste caratteristiche ed a fronte di un percorso piatto i velocisti presenti in corsa - Denis Galimzyanov, Francisco Ventoso, Sacha Modolo, Michel Kreder, Daniele Colli e Juan José Haedo quelli più quotati - hanno dovuto sudare per giocarsi il successo di tappa.

A provare a far saltare il banco nella prima frazione sono stati Arnaud Courteille, Mikhail Ignatiev e l'idolo locale Benoît Jarrier, con il sempre combattivo russo ripreso solo alla vista del triangolo rosso dell'ultimo km. Poco male comunque per la formazione russa visto che il suo velocista Denis Galimzyanov è stato il più abile nello sprint, superando Sacha Modolo e Juan Josè Haedo.

La seconda giornata di corse prevedeva 2 frazioni, una in linea al mattino e una cronometro al pomeriggio, nella frazione mattutina a mettere in difficoltà i corridori più che il percorso è stata la pioggia battente che ha accompagnato i corridori negli ultimi km. Tra coloro che hanno cercato di evitare la volata va segnalato Pierre Rolland che sta cercando di ritrovare la miglior condizione in vista di una seconda parte di stagione che deve vederlo protagonista dopo un inizio difficile a causa di problemi fisici.

Nel finale ci sono alcune cadute e a farne le spese tra gli altri è il leader della classifica Galimzyanov, che in un colpo solo perde maglia e possibilità di giocarsi la tappa. Nella volata finale Garmin e Colnago sono le formazioni più attrezzate e a spuntarla è Michel Kreder, che dimostra di esaltarsi in giornate da tregenda come dimostrano anche i successi al Mediterraneo. Alle sue spalle i nostri Modolo e Sonny Colbrelli, con una Colnago che come già accaduto lo scorso anno non dimostra idee chiarissime e lancia due uomini in volata. A consolare Modolo arriva la maglia di leader.

Maglia che però indosserà solo per i 6.8 km della cronometro in quel di Angers. Sacha si difende come può ma Luke Durbridge, campione del Mondo tra gli under 23 a Copenaghen, sforna una prestazione di altissimo livello che gli consegna tappa e maglia.

L'australiano della GreenEDGE copre i 6.8 km della cronometro in 8'15", una prestazione che relega in seconda piazza per l'ennesima volta un corridore italiano: si tratta di Manuele Boaro, che conferma ancora una volta le sue qualità nelle prove contro il tempo. Terza piazza per il campione portoghese a cronometro Nelson Oliveira. La classifica rispecchia fedelmente l'ordine d'arrivo.

La quarta frazione è quella che sulla carta presenta le difficoltà maggiori e Boaro prova a ribaltare la classifica inserendosi in un'azione di 15 uomini a 50 km dalla fine. GreenEDGE e Movistar però non si fanno sorprendere e si mettono in forze in testa al gruppo a tirare ma il plotone torna compatto solo a 15 dalla fine.

Il ritmo forsennato esclude dalla lotta per la vittoria tanti velocisti, tra gli altri Modolo che era quarto in classifica e Colli. Nella volata finale Ventoso fa valere la legge del più forte e batte Julien El Fares e Samuel Dumoulin.

Durbridge conserva la testa della classifica. Chi credeva che i giochi fossero ormai fatti ha dovuto ricredersi; a vedere l'altimetria della quinta ed ultima tappa del Circuit de la Sarthe c'era da spettarsi il classico epilogo in volata al termine di una tappa un po' noiosetta ed invece, per la serie la gara la fanno i corridori e non il percorso, ecco che è spuntata fuori una frazione combattuta e tirata lungo tutti i 166 km che hanno portato i corridori da Le Mans a Sablé.

A favorire la bagarre una classifica molto corta con 27 corridori in un minuto. Pronti via e sono cominciati gli attacchi da parte di uomini di classifica, il primo a provarci è Alexande Geniez settimo in classifica a soli 14" da Durbridge. Normale quindi che il gruppo non abbia lasciato spazio al francese, nemmeno il tempo di rifiatare che in testa alla corsa si forma un gruppetto di 16 atleti, tra cui Pierrick Fédrigo anch'egli con 14" da recuperare.

Vista la presenza del francese il gruppo si organizza e la Saxo Bank si schiera compatta in testa, davanti l'accordo è buono ma non basta per guadagnare un vantaggio importante visto che il plotone non molla. Si assiste ad una ottantina di km tiratissimi col vantaggio che poco a poco sale fino ad un minuto e poi riscende lentamente per essere completamente annullato ad una settantina di km dal traguardo.

Passano 10 km ed un nuovo gruppetto si porta in testa alla corsa, il più pericoloso per Durbridge è Karpets che in classifica e lontano solo 23" ma anche questo tentativo viene annullato. Nel finale gli attacchi si susseguono numerosi ma a spuntarla è Thomas Dekker che precede Nacer Bouhanni ed i nostri Sacha Modolo e Daniele Colli.

Nonostante gli attacchi Luke Durbridge conserva la maglia di leader ed iscrive il suo nome nell'albo d'oro di questa corsa francese, succedendo ad Anthony Roux, assente quest'anno. Assieme all'australiano salgono sul podio Manuele Boaro ed Oliveira entrambi staccati di 8".

Per Durbridge arrivano conferme importanti sulle sue potenzialità anche tra i grandi del ciclismo, visto che fino ad ora tra i professionisti aveva vinto solo i campionati australiani a cronometro. Ha sfruttato al meglio le sue qualità nelle prove contro il tempo e poi nelle ultime 2 tappe ha gestito l'esiguo vantaggio senza affanni.

Per l'Italia sono arrivate indicazioni abbastanza positive da Modolo che nonostante abbia mancato per poco il primo successo stagionale ha mostrato una condizione in crescita che dovrebbe portarlo a lottare con i migliori velocisti del mondo al Giro.

Chi invece potrebbe essere una delle poche note d'interesse per la sua squadra alla prossima corsa rosa è Manuele Boaro che conferma di potersela giocare con parecchi corridori a cronometro, come dimostra anche il sesto posto nella crono della Tirreno.

Non siamo al Giro, è vero, ma qui in Francia il corridore della Saxo si è messo dietro dei veri e propri specialisti delle cronometro come Menchov e Zabriskie solo per fare due nomi. L'ultima tappa ha infine segnato il ritorno in auge di Thomas Dekker che torna al successo personale dopo 4 anni e mezzo, era infatti dal 2007 che l'olandese non scriveva il suo nome tra i vincitori di una corsa; nel mezzo una squalifica per doping ed un difficile rientro che lo ha visto ripartire dal basso, con la squadra Continental della Garmin, e faticare parecchio nelle corse a cui ha preso parte.

Come sempre non basta un successo a cancellare il passato ma Thomas ha scelto di fare le cose per bene ed ora che è tornato a vincere può cominciare a pensare ad un futuro migliore ed in linea con le aspettative nei suoi confronti che lo vedevano come uno dei corridori più promettenti dell'intero gruppo solo qualche anno fa.

Vincenzo Piccirillo

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