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Dilettanti - L'analisi: La Trevigiani evita figure Barbin - Vittorie per Enrico e Massimo Coledan, in Toscana la prima di Martinelli | Cicloweb

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Dilettanti - L'analisi: La Trevigiani evita figure Barbin - Vittorie per Enrico e Massimo Coledan, in Toscana la prima di Martinelli

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L'esultanza di Enrico Barbin sul traguardo della Piccola Sanremo © BettiniphotoNessun appuntamento internazionale per l'ultimo week end di marzo dei dilettanti ma corse di fattura ugualmente ottima quelle a cui hanno potuto assistere appassionati ed addetti ai lavori, con alcuni epiloghi che hanno regalato graditissime sorprese.

Un fine settimana, quello appena trascorso, che non ha visto al via di alcun appuntamento la Casati - M.I. Impianti, grande protagonista negli ultimi week end, che nei giorni scorsi ha ricevuto la notifica della non negatività di Cristian Rossi (riscontrata al Memorial Lorenzo Mola di Botticino) e che, pertanto, nel disporre una serie di accertamenti clinici a tutti i propri tesserati in organico volti ad accertare l'idoneità all'attività agonistica, ha deciso di sospendere momentaneamente la propria attività. Annullata quindi anche la prevista presentazione del team, inizialmente fissata per sabato 24 marzo e corridori fermi ai box almeno fino al prossimo week end, salvo nuove disposizioni.

Il week end da ricordare l'ha invece passato questa volta la Trevigiani Dynamon Bottoli che ha messo in carniere altri due successi (quattro le affermazioni stagionali), centrando la prima vittoria pesante dell'anno a Sovizzo, dove Enrico Barbin ha saputo far sua, con un prepotente spunto in volata, la 46esima edizione della Piccola Sanremo. Affermazione fortemente voluta quella del bergamasco, inizialmente rimasto fuori dall'azione decisiva sviluppatasi nella settima ed ultima ascesa di Vigo ma capace colmare il distacco al termine della discesa, per poi non lasciare scampo agli avversari, ben spalleggiato da Daniele Dall'Oste, riuscito ad inserirsi in precedenza nel tentativo. Una vittoria, quella di Barbin, che non solo lo ripropone come uno degli atleti da tenere particolarmente d'occhio in questa stagione in virtù delle sue caratteristiche che lo rendono corridore assolutamente completo ma anche come atleta da seguire in chiave azzurra, nell'ottica dei prossimi appuntamenti della nazionale in Coppa delle Nazioni, dove l'alfiere del team trevigiano potrebbe essere una carta molto interessante da giocare. Vittoria fortemente voluta, dicevamo, quella di Barbin, così come fortemente voluta è stata l'affermazione di Massimo Coledan, che ha scelto la 103esima edizione della Bolghera di Trento per firmare la seconda vittoria stagionale. Eccellente la prova di colui che qualche anno fa ha saputo vincere tricolori sia a cronometro che nel ciclocross, non fosse altro per il fatto di aver trovato ancora la grinta e la forza nelle gambe per andare a riprendere nel finale un formidabile passista come il bielorusso Siarhei Papok, dopo essersi già sobbarcato quindici giri e più in fuga (assieme a Simion e Toffali). Anche in questo caso spunto veloce che ha fatto la differenza e bis stagionale servito dopo la vittoria del Gp Ceda di Mareno di Piave di tre settimane fa. Morale quindi a mille per il team di Remo Mosole che, se da una parte dovrà affinare ancora qualcosa in quelle gare particolarmente adatte agli sprinter, dall'altra comincia a trovare conforto nei risultati ed in quella costanza che porta le maglie blu ad essere sempre più frequenti nei finali di gara, nella sempre maggiore ricerca di coesione in squadra (a Trento piazzati anche Dal Col, Bertazzo e Aldegheri, che hanno occupato le posizioni dalla sesta all'ottava).

Tornando alla Piccola Sanremo, l'appuntamento nazionale di Sovizzo qualche altra risposta importante ha saputo offrircela: in primis la crescita di condizione di Fabio Aru, già visto la settimana scorsa protagonista a Montecassiano e che questa volta lo è stato fino in fondo, raggiungendo il primo podio stagionale dopo essersi fatto vedere anche in salita. Segnali confortanti per il futuro professionista del Team Astana, che nell'imminente mese di aprile potrebbe battere i primi importanti colpi anche nella prospettiva di rivestire la maglia azzurra in Coppa delle Nazioni. Del resto il secondo posto dello scorso anno in Toscana per le modalità in cui fu conquistato grida ancor oggi vendetta. In Palazzago altra buona prova anche per il bielorusso Bazhkou, ottavo classificato nel gruppo degli immediati inseguitori.

Particolarmente positivo è invece il secondo posto conquistato dal veronese della Petroli Firenze Davide Formolo, una delle piacevoli rivelazioni della scorsa stagione, che questa volta ha dovuto piegarsi solamente ad un grande Barbin ma che ha comunque portato a casa il primo podio in assoluto nella categoria Under 23. Anche la sua una prestazione da guardare con interesse e che non è di certo sfuggita neppure a Marino Amadori, che il suo nome se l'è già bello appuntato sul suo taccuino. L'impressione è che, dovesse continuare sotto il segno della continuità, viste le buone doti di fondo in corse di una certa difficoltà, potremmo trovarci a segnalare il suo nome con frequenza anche nelle prossime settimane. Qualche ulteriore risposta ce la si attende invece da Kristian Sbaragli, decimo classificato a Sovizzo e che il prossimo 7 aprile sarà chiamato a vestire la maglia azzurra per disputare il Fiandre Under 23 (nazionale che, come lo scorso anno, sfrutterà il blocco Hopplà costituito, oltre che dall'empolese, da Testi, Fedi, Trosino e Martinelli, con l'unica eccezione del trentino Ignazio Moser della Trevigiani). Il successo per il momento si fa attendere per il talentuoso toscano (anche sfortunato, a dir la verità, in qualche frangente) ma la presenza costante nelle posizioni buone in corse di un certo livello deve essere una delle priorità per chi aspira di spiccare un salto nel professionismo ed il nuovo banco di prova tra i muri in pavè potrebbe rappresentare una ghiotta occasione per chi aveva saputo essere protagonista lo scorso anno nella splendida affermazione di Salvatore Puccio.

Fine settimana nuovamente amaro invece per la Zalf, protagonista sia a Sovizzo che a Trento ma che in entrambe le occasioni ha mancato il podio per poco: alla Piccola Sanremo i ragazzi di Rui e Faresin sono riusciti ad entrare nell'azione decisiva con Giorgio Cecchinel, pimpante e quarto classificato alla fine, ma soprattutto hanno il forte rimpianto di non esser riusciti a vedere Nicola Boem rifarsi sotto nel drappello dei battistrada, che avrebbe potuto giocare indubbiamente le sue carte per la vittoria in volata e che invece si è visto vincitore dello sprint dei più immediati inseguitori giungendo ad un palmo dai primi per un sesto posto carico di rammarico. Dopo cinque week end la casella dei successi è ancora vuota e consola fino ad un certo punto anche la prova offerta alla Bolghera, con Paolo Simion nelle insolite vesti di fuggitivo a lunga gittata e Gianluca Milani vicissimo al podio ma costretto ad accontentarsi anch'egli della quarta piazza. La situazione abbiamo già provato ad analizzarla nelle scorse settimane ma solo dopo il primo squillo potremo avere la sensazione che lo sblocco di una vittoria possa avere effetti positivi anche sotto il profilo psicologico. Chi a podio ci va ancora in stagione è la Generali Videa Ballan, che in occasione della gara trentina è riuscita a piazzare sul terzo gradino Marco Mazzetto (in top-10 anche Stefano Presello, decimo).

 

Avevamo invece speso parole di elogio già in queste prime settimane per Davide Martinelli ed il forte atleta bresciano non ha perso tempo per confermare quanto di buono aveva saputo far vedere nelle prime uscite, andando a conquistare, con un bellissimo sprint al termine di un ostico strappo al 15%, la 35esima Coppa del Grano, la tradizionale corsa limitata ai soli atleti Under 21 che si disputa ogni anno a Badiola di San Giovanni Valdarno. Per l'ex tricolore a cronometro juniores l'esser giunto così presto alla prima affermazione nella nuova categoria non è che l'ulteriore dimostrazione di essersi finora imposto quale miglior primo anno in assoluto e la chiamata di Amadori per il Fiandre Espoirs rappresenta per lui un giusto premio che gli permetterà di affrontare anche un'utilissima ed importantissima esperienza in campo internazionale. La corsa toscana ha visto nel complesso un Team Hopplà in grande spolvero, con un Damiano Cima in avascoperta per diversi chilometri assieme ad Alessandro Riccardi della Vega ma sfortunato protagonista assieme al marchigiano di un clamoroso errore di percorso dell'auto di inizio gara, che ne ha finito per spegnere qualsiasi velleità quando il vantaggio nei confronti del gruppo era ancora importante. La presenza però di altri uomini in momenti clou della gara (Brundo in un tentativo a sei, Trosino in coppia con Wackermann a poco meno di dieci dall'arrivo) ed il sesto posto finale di Davide Gabburo (unico altro 1993 a terminare nei 10) danno l'ulteriore dimensione dell'ottima condotta di squadra, finalizzata poi nel miglior modo possibile da Martinelli. Buonissima prestazione collettiva anche per la Mastromarco, vicinissima al primo successo stagionale con l'ex campione europeo Luca Wackermann, capace a momenti di farsi sotto a Martinelli negli ultimi metri dopo aver animato i chilometri finali con un tentativo d'azione (in cui, come detto, si era inserito anche Mirko Trosino), dopo che in precedenza si eran fatti vedere anche Antonio Nibali e Valerio Conti (anche se la condizione dell'atleta laziale non è apparsa ancora quella delle giornate migliori). In ogni caso una prestazione che fa indubbiamente ben sperare per i prossimi appuntamenti, così come quella del Team Colpack che, dopo aver mostrato in un bel tentativo di fuga la verve di Luca Ceolan, è andata molto vicina al podio ancora con Manuel Senni, già visto in bella evidenza la settimana scorsa a Montecassiano e che sta dando un importante seguito di continuità alle proprie prestazioni che potrebbe venire ben presto premiato. Ancora molto bene Gianni Bellini, rinfrancato dalla vittoria di Stabbia della settimana scorsa, che questa volta si è accomodato sul terzo gradino del podio mentre si fa vedere per la prima volta in top ten Francesco Bonistalli, atleta al secondo anno della Big Hunter Seanese ed ex campione italiano tra gli allievi, giunto in nona posizione. Nella corsa che ha visto protagonisti vari figli e fratelli d'arte, non può non meritare una citazione anche lo svedese Kim Magnusson (i più attenti ricorderanno suo padre Glenn, vincitore anche di un paio di tappe al Giro d'Italia), in forza da questa stagione al Malmantile che ha concluso la sua prova al settimo posto.

Malmantile che ha sfriorato il successo sulle strade d'Abruzzo nel 39esimo Gran Premio San Giuseppe, disputatosi a Marane di Sulmona, dove Massimo Pirrera si è inchinato allo sprint ad un altro dei corridori già segnalati come tra i più in forma nelle ultime settimane, anch'egli al primo successo nella categoria: Marco Ceglia della Bedogni Anico Natalini, che ha così finalmente coronato in maniera vittoriosa gli sforzi profusi fin dalla gara d'esordio. Entrambi facevano parte di un gruppo di circa venti atleti sorta nel giro conclusivo sugli ultimi strappi attorno alla cittadina ovidiana, in cui erano riusciti ad entrare anche Mattia Marcelli, che sognava il tris dopo i successi ottenuti nelle ultime due uscite nelle Marche, e Davide Censori, già protagonista anche lui nelle gare d'esordio: per entrambi però nulla da fare, con Censori ad occupare il terzo gradino del podio e Marcelli di poco fuori. Rinviata anche la prima affermazione della Palazzago con Luca Dugani Flumian quinto classificato.

Non sono mancate neppure le affermazioni straniere nel fine settimana agonistico appena trascorso: in Piemonte il 1° Trofeo Rafi Cerone andato in scena a Collegno ha visto la bella affermazione del polacco Pawel Poljanski, che ha così regalato anche la prima vittoria alla Sestese. L'atleta polacco si conferma così corridore da seguire, dopo esser stato protagonista in varie occasioni già nella precedente annata, in cui riuscì ad aggiudicarsi il Memorial Giulio Bresci quando militava nella Campi Bisenzio. Questa volta è riuscito a sbarazzarsi della compagnia dei dodici battistrada con cui era riuscito a dar vita all'azione decisiva, imponendosi con una decina di secondi di vantaggio, lasciando poi a Mauro Vicini della Viris e Ricardo Pichetta del neonato team Monviso-Venezia l'onere di occupare i restanti gradini nel podio nella volata dei più immediati inseguitori. Si rivede tra i protagonisti anche Carmelo Pantò, quarto classificato nel finale, mentre la Brunero-Camel, tra le principali formazioni animatrici della gara, piazza in top-ten Manuel Capillo (settimo) e Davide Pacchiardo (decimo). Troviamo poi protagoniste anche in questa gara sia la Palazzago (che con il giovane sardo Andrea Tocco porta a casa una sesta posizione) ed la Colpack, che ha visto l'esperto Mirko Boschi piazzarsi nono.

Vittoria straniera infine anche nella 60esima Coppa Caduti Buscatesi in cui il più veloce, nel drappello dei superstiti dell'azione decisiva, è risultato l'albanese Redi Halilaj, giunto al secondo successo tra i dilettanti e che ha regalato così il primo alloro di stagione alla Fenice-Zema, formazione che da quest'anno vede in ammiraglia anche un'altra vecchia conoscenza del gruppo, l'ucraino Ruslan Pidgornyy che ha da pochi mesi abbandonato l'attività. Una vittoria, quella di Halilaj, che conferma anche la crescita del movimento albanese, i cui tesserati fanno sempre più capolino nelle categorie giovanili italiane, in cui sanno rendersi protagonisti anche con ottime prestazioni (basti vedere, ad esempio, i risultati colti nelle scorse stagioni da Ervin Haxhi o Eugert Zhupa), cosa che consente anche alla nazionale dello stato balcanico di avere ormai una presenza pressochè fissa nelle rassegne continentali e mondiali a livello di Under 23. La start list non propriamente di grido della corsa disputatasi a Buscate ha inoltre contribuito a rendere ancor più incerto l'esito finale di gara, in cui hanno potuto trovar spazio varie realtà di provincia: sul podio si sono infatti accomodati anche Andrea Rossini della Fagnano Nuova, giunto secondo, e Davide Barilli del Gruppo Sportivo Garda, giunto terzo (in evidenza nella medesima formazione anche il vincitore della San Geo 2011 Renzo Zanelli, classificatosi sesto). Oltre alle generose prove di Luca Sacchetti (quarto) e Matteo Loda (quinto), il week end è stato indubbiamente positivo anche per la Garlaschese, che ha piazzato nei dieci sia il dominicano Manuel Sánchez Cuevas che Nicola Nanna mentre due parole è opportuno spenderle anche per Gian Luca Remondi, atleta dal buonissimo passato nelle categorie giovanili (campione italiano a cronometro da allievo e argento nella medesima specialità da juniores, categoria in cui ha indossato anche la maglia azzurra) ma che nei due anni in Trevigiani non è riuscito ad ottenere i risultati sperati e che in questa stagione ha deciso di ritrovare le motivazioni nel team di casa Gianluca Faenza. Il settimo posto di Buscate può rappresentare quindi per lui un primo importante passo verso un ritorno a buoni livelli.

Il Gran Premio della Possenta e il Trofeo Mario Zanchi rappresenteranno nella giornata di domani i primi appuntamenti infrasettimanali dell'anno mentre il prossimo week end vivrà sull'onda del Trofeo Piva di Col San Martino, prossimo appuntamento internazionale in calendario. Senza dimenticare poi anche le due gare nazionali in programma, ovvero la Milano-Busseto ed il Trofeo Alta Valle del Tevere. Le occasioni per vederne ancora delle belle non mancano affatto.

Vivian Ghianni

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