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Nokere Koerse 2012: Galletto Chicchi canta quattro volte - Volata su Boeckmans e Van Poppel. Giorgio Brambilla 6°

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Alla Nokere Koerse giunge la quarta vittoria stagionale di Francesco Chicchi  © BettiniphotoCamaiore, una cittadina distesa nella Versilia. Davanti il Mar Tirreno, alle spalle le Alpi Apuane ed attorno tanta pianura. Francesco Chicchi è nato lì e, pur avendo della belle montagne alle spalle, ha sempre preferito la pianura, le alte velocità, i brividi delle volate.

Il compagno d'allenamenti Alessandro Petacchi, con cui Chicchi ha corso alla Fassa Bortolo, tempo fa diceva che Francesco era uno dei pochi in grado di battere Cavendish. Ora, vista la storia sportiva di Chicchi, i confronti con avversari come Cavendish non erano andati proprio come ci si sarebbe aspettato (se si fa eccezione per tappe isolate al di là dell'Oceano, in Missouri o California).

Di più: nel 2011 Chicchi pareva un corridore quasi perduto e quello "0" alla voce vittorie era più che eloquente. Se ci mettiamo anche l'età che avanza (ma al cospetto degli Horner e dei Leipheimer che si esibiscono in certi numeri un classe '80 è ancora un ragazzino) Chicchi aveva fretta di tornare.

Nel 2012 ha iniziato con il piede giusto, prima corsa e prima vittoria (Tour de San Luis), imponendosi anche nella seconda tappa proprio davanti al compagno di squadra Tom Boonen. Su di lui torneremo dopo perché, a quanto pare, dopo aver preso gusto a vincere in Argentina, Chicchi ha ritrovato il giusto feeling anche con le Fiandre.

Così, dopo una vittoria di tappa ad inizio marzo nella Tre Giorni delle Fiandre Occidentali, ecco di nuovo il ragazzo di Camaiore sprintare davanti a tutti in quel di Nokere, alla Nokere Koerse. Primo italiano a vincere su questo traguardo, esibisce una forza imbarazzante, una supremazia che dovrebbe far preoccupare - o impallidire - tutti gli avversari. Il secondo, Kris Boeckmans della Vacansoleil, ha diversi metri dal toscano dell'Omega Pharma QuickStep.

Un nome che è sinonimo di successo, o almeno finora così è stato: già 17 vittorie, 31 volte a podio in totale. A segno con giovani come Fenn, Kwiatkowski e Vermote, in grado di far rinascere campioni (o talenti) ormai dati per dispersi come Boonen, il cui inizio anno è stato impressionante, senza dimenticare il tedesco Ciolek, che pare essersi ritrovato, e per finire un Leipheimer che, nonostante le primavere siano sempre di più (è un classe '73), corre sempre meglio, quando non cade. E c'è anche quello Steegmans che dopo un paio di stagioni non troppo fortunate pare aver trovato il piglio giusto, quello che lo fece diventare uno dei migliori gregari di Boonen.

Insomma, l'Omega Pharma è la squadra re Mida del ciclismo, almeno fino ad oggi. Della corsa odierna c'è da dire che, dopo una fuga di 12 uomini nella prima metà di gara (Kenny Dehaes, Stefan van Dijk, Arnoud van Groen, Adam Blythe, Jacob Rathe, Michal Kwiatkowski, Mickael Delage, Boris Dron, Aleksejs Saramotins, Rony Martias, Bert De Backer e Pieter Ghyllebert), poco prima del finale hanno provato ad andarsene in 14; tra loro anche Matteo Trentin e Marcello Pavarin e di nuovo Michal Kwiatkowski, chiaramente dell'Omega.

L'inseguimento è stato condotto dal treno rosso della Katusha, che aveva in Galimzyanov la sua punta, ed una volta raggiunti i fuggitivi s'è unito anche il treno dell'Omega Pharma (poteva forse mancare?), volta a portare Chicchi alla vittoria. Gli ultimi vagoni del treno di Chicchi, Matteo Trentin ed il britannico Andrew Fenn, hanno portato Francesco Chicchi in carrozza verso il traguardo.

Imboccata meglio degli altri la curva ai 150 metri (e con un gruppo decimato a causa di una brutta caduta nel finale, va detto), Chicchi ha dato fondo a tutte le sue energie, staccando Kris Boeckmans e Boy Van Poppel, figlio di Jean-Paul van Poppel, figlio d'arte.

Da segnalare l'ottimo sesto posto di Giorgio Brambilla del Team Leopard Continental che porta a due (su sette partenti) gli italiani presenti nella top ten. È ancora giovane ma pare aver trovato un buon feeling con le corse del Nord. Per il momento però c'è questo Chicchi che, a dispetto dei suoi 32 anni e di chi lo dava per finito, vince ancora, vince sempre di più.

Francesco Sulas

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