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Parigi-Nizza 2012: La forza del León è ancora realtà - Allungo con Voigt, vince Luis Sánchez. Elia Viviani 4°

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Luis León Sánchez batte in una volata a due Jens Voigt nella sesta tappa della Parigi-Nizza © Bettiniphoto

Luis León Sánchez è uno che di fughe se ne intende, di belle azioni alla Parigi-Nizza pure. Non che abbia raccolto successi soltanto alla corsa verso il sole, sia chiaro, ma lo spagnolo che nelle ultime due stagioni veste i colori della Rabobank sa cogliere l'attimo per evadere dal gruppo e spesso arrivare al traguardo.

La Parigi-Nizza gli piace parecchio, se è vero che la vittoria di Sisteron è la quarta di tappa (più la classifica generale portata a casa nel 2009). Frazione, quella di oggi, che prometteva tanti menù distinti.

C'era l'ipotesi di un altro scossone in classifica generale, ma i cinque Gpm non ne giustificavano l'effettivo verificarsi, in quanto abbastanza semplici. C'era l'ipotesi fuga da lontano e, ultima ma non irraggiungibile, quella di sprint per velocisti che sanno tenere sulle asperità e dare tutto sul rettilineo finale.

Elia Viviani corrisponde a quest'ultimo profilo e, alla luce del fatto che più passano le tappe e meglio sta, il veronese era uno dei principali indiziati per la vittoria odierna (senza dimenticare il brillantissimo Tom Boonen). Alla fine terminerà quarto, Elia, con la consapevolezza che, iniziando l'inseguimento dei fuggitivi un po' prima, la vittoria non sarebbe stata affatto una chimera.

La partenza è tutt'altro che tranquilla: un ventaglio porta 28 corridori davanti. E non sono corridori qualsiasi, ci sono quasi tutti i leader delle squadre.

La composizione è così fatta: Boonen, De Weert, Leipheimer, Vandenbergh (Omega Pharma QuickStep), Klöden, Voigt (RadioShack), Wiggins, Thomas, Zandio (Sky), Albasini (GreenEDGE), Luis León Sánchez Gil, Renshaw (Rabobank), Feillu, Lagutin, Leukemans, Veuchelen, Westra (Vacansoleil), Jorgensen, Morkov (Saxo Bank), Geslin (FDJ), Klier (Garmin), Hushovd, Burghardt, Van Garderen (BMC), Degenkolb, Geschke (1T4I).

Notato nulla di strano? Non ci sono italiani, e purtroppo non è una notizia, ma è rimasto tagliato fuori nientemeno che Alejandro Valverde. I 28 guadagnano fino a 50" su altri due gruppetti che inseguno ma sul secondo Gpm di giornata, la Côte du Pas du Ventoux, la situazione ritorna normale.

Il gruppo Valverde si ricongiunge e davanti restano solo sette uomini: Frederik Veuchelen, Jens Voigt, Mikaël Cherel, Luis León Sánchez Gil (il più vicino a Wiggins, a 3'51" in GC), Daniel Navarro García, Anthony Geslin e Simon Geschke.

Raggiungono un vantaggio di oltre 4', poi il gruppo, vedendo i componenti della fuga ben determinati a portarla a termine, si mette in testa. Solito copione, come nei giorni scorsi: Sky che lascia il posto alle formazioni dei velocisti e vantaggio che cala velocemente.

Tra le inseguitrici, oltre all'Omega di Boonen, si nota la Liquigas. Buon segno, Viviani c'è. L'inseguimento è però più complesso del previsto perché tra chi tira per ottenere i punti della maglia a pois (Veuchelen) e due vecchie volpi come Jens Voigt e Luis León Sánchez si arriva ai -50 con un margine di 2'55".

Ai -22 il gruppo tirato da Omega e Liquigas ha rosicchiato appena un minuto ai battistrada. Non basta di certo, anche perché davanti hanno ancora forze e motivazioni per darsi cambi regolari e procedere di buona lena. Il primo passaggio da Sisteron - mancano 18 km all'arrivo - vede transitare i fuggitivi ed il gruppo 1'20" dopo di loro.

Di questo passo arriveranno, anche perché c'è ancora da affrontare la Côte des Marquises. Su quelle rampe è proprio Luis León Sánchez a forzare, seguito da tutti meno che da Veuchelen, ormai esausto e sazio di punti. Sánchez forza ancora e passa in cima alla Côte des Marquises con i soli Voigt e Cherel.

Il francese cede poco dopo e si unisce al gruppetto composto da Geslin, Geschke e Navarro, che ancora non hanno alzato bandiera bianca. Il gruppo ora vede in testa l'Omega Pharma ma i due davanti, Voigt e Luis León Sánchez, insistono nel darsi cambi regolari.

Ai 1800 metri il vantaggio scende per la prima volta sotto al minuto, portandosi a 58". Passata la flamme rouge, i due iniziano a guardarsi, a studiarsi, a smettere di darsi i cambi. Sánchez, un occhio a Voigt ed uno al gruppo che sta sopraggiungendo, abbassa decisamente la velocità. Voigt, d'altra parte, non vuole partire per primo e farsi fregare in volata dal Rabobank, allo sprint più veloce del 40enne teutonico.

Ma quando il gruppo è a 20" Voigt, piuttosto che buttar via tutto, lancia la volata. La perde di un soffio, con Sánchez che lo batte grazie all'astuzia e ad un buon colpo di reni. Il gruppo arriva a 17" dai due, regolato da Haussler che precede Elia Viviani. Con una gestione della fuga più accorta da parte della Liquigas il veronese avrebbe potuto giocarsi ampiamente la vittoria, ma ormai è andata.

Domani si sale di nuovo per arrivare in riva al mare, a Nizza. Saranno 219 km con 4 Gpm tra cui il Col de Vence, di prima categoria. I 50 km che seguono l'ultimo Gpm e porteranno il gruppo fino a Nizza placheranno ogni bizzarra idea degli attaccanti.

In classifica Wiggins resta al comando con 6" su Westra e 10" su Leipheimer. Ed a questo punto, con la tappa di domani impegnativa ma non decisiva, l'ago della bilancia di questa corsa verso il sole non può che essere la cronoscalata al Col d'Èze.

Francesco Sulas

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