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Kuurne-Brussel-Kuurne 2012: Cavendish a cavallo della tigre - SuperSky! Battuto Hutarovich, Greipel chiuso

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Mark Cavendish davanti a Yauheni Hutarovich nella Kuurne-Brussel-Kuurne © TeamSky.comLa Kuurne-Brussel-Kuurne è la "vorrei ma non posso" delle classiche fiamminghe: messa in calendario subito dopo la solitamente bellissima Het Nieuwsblad, ha quel percorso un po' così, che promette grandi cose, ma alla fine partorisce quasi sempre una volata. Colpa dei 50 km molto facili tra l'ultimo muro di giornata (oggi il Nokereberg) e il traguardo: 50 km in cui i treni si riorganizzano e alla fin fine, malgrado i vari sconvolgimenti precedenti, arrivano in orario.

Oggi è stato il turno di Mark Cavendish vincere la seconda semiclassica belga della stagione. Per il Campione del Mondo (terza vittoria stagionale dopo le due tappe in Qatar) è la prima volta a Kuurne, per noi la fatica di andare alla ricerca dell'ultimo precedente di una maglia iridata vincente in questa corsa è un'una tantum che ci porta fino al 1997 di Johan Museeuw.

Corsa che prometteva, quindi, e anche molto, a un certo punto. La fuga del mattino comprendeva Baugnies, Fouchard, Devillers, Barbé, Van Hoecke, l'eterno Eeckhout (41 anni) e soprattutto Greg Van Avermaet, una delle punte della BMC. Proprio il vincitore dell'ultima Parigi-Tours ha attaccato sul Kruisberg (km 95 di gara), avvantaggiandosi col vecchio Niko (nel frangente Devillers perdeva contatto dal drappello). Una ventina di km di inutile avanscoperta per i due, che poi si sono rialzati attendendo gli altri compagni di fuga una volta resisi conto che non avrebbero avuto troppo agio con quell'azione.

Nel frattempo, però, sull'Oude Kwaremont (km 105, a 90 dalla fine), la corsa dei big era esplosa: ad accendere la miccia, un prolungato forcing Rabobank condotto da Van Winden, Wynants e Bol, in seguito al quale una ventina di uomini si sono avvantaggiati sul grosso del plotone. Tra questi, Boonen, Farrar, Vansummeren, Ballan, Gatto, Flecha, Degenkolb, Devolder, Blythe. Un bel gruppo assortito, in cui però trovare un accordo si è rivelata impresa non così semplice. La presenza di ben tre Sky nel novero (oltre a Flecha, anche Hayman, già bravissimo ieri alla Het Nieuwsblad, e Stannard) non rendeva semplice la scelta degli altri: tirare anche per questo pericoloso trenino che non collabora perché ha Cavendish dietro, o mandare tutto all'aria?

Alla fine, accordo raggiunto con Maes sacrificatosi per Boonen in casa Omega Pharma, i Vacansoleil ben attivi (Boeckmans sugli scudi per Devolder), Vansummeren ottimo in supporto a Farrar, e i Rabobank convinti nello spingere dal fatto stesso di essere stati loro gli iniziatori dell'azione. L'avventura è durata meno di 40 km nel corso dei quali i 6 della prima fuga sono stati ripresi, mentre il margine sul gruppo (tirato dalla Lotto di Greipel) non è mai andato troppo oltre il minuto.

Dopo il Nokereberg, come già detto ultima asperità di giornata, il gruppo ha ripreso l'assortito drappello di Boonen e soci, ed è partito un nuovo contrattacco con Bol, Mol e, ancora una volta, Eeckhout. A 42 km dal traguardo, anche Kuschynski, Sylvain Chavanel, Engoulvent, Ghyselinck e Delfosse si sono portati sul terzetto (da cui, nel frangente, si è staccato Bol). Anche questa nuova fuga ha raggiunto il canonico minuto di vantaggio, ma ormai l'inerzia della gara andava tutta verso lo sprint a ranghi compatti.

E in effetti il gruppo ha recuperato praticamente tutto a partire dai -20, con la Sky nel ruolo di finalizzatrice dell'inseguimento (e chi è stato l'ultimo a mollare, con Engoulvent, ai 5 km? Eeckhout, ovviamente!). Il treno di Cavendish è stato spietato e perfetto, e non ha lasciato spazio a nessun'altra formazione lì davanti al gruppo: troppo forte la voglia di Mark di centrare questo suo obiettivo di questa prima fase della stagione. Sicché né i FDJ (che hanno fatto capolino ai 3 km) né tantomeno i Lotto (decimati dal precedente inseguimento), visti ai -2, hanno messo i bastoni tra le ruote allo svolgersi dell'azione dei nerazzurri d'Inghilterra.

Sutton, vincitore della corsa nel 2011, è stato un perfetto pesce pilota per l'iridato: non solo per averlo lanciato ad alta velocità a poco più di 200 metri dalla linea d'arrivo, ma anche per aver - involontariamente, certo, ma l'importante è trovarsi al posto giusto al momento giusto - chiuso il principale rivale di Cavendish, ovvero Greipel, che era alla ruota di Mark ma si è ritrovato preso tra lo stesso Sutton in rallentamento e Van Hummel in accelerazione: al punto che il tedesco non l'ha nemmeno accennata, la sua volata, vedendo che non riusciva a passare e a tenere l'abbrivio del britannico, e chiudendo poi solo in decima posizione.

Chi invece la ruota di Cavendish l'ha in qualche modo tenuta fino al traguardo è stato Hutarovich, ben pilotato a sua volta dalla FDJ (Demare ha portato a casa il quarto posto e continua a destare una notevole impressione, dopo aver vinto l'ultima tappa in Qatar), ma non per questo sconfitto men che nettamente. Terzo è stato il già citato e rimontante Van Hummel. Il primo degli italiani, Manuel Belletti, si è piazzato al 13esimo posto, mentre Gatto, bravo e attivo nella fuga con Boonen e gli altri, ha poi chiuso in penultima posizione (ieri era stato buon 18esimo). Pozzato, infine: ritiratosi anche oggi, ha però messo insieme un'altra centocinquantina di chilometri che gli torneranno molto utili quando, tra un mesetto (il 23 marzo Harelbeke, il 25 Gand), si tornerà a correre da queste parti, e la frattura alla clavicola sarà molto più lontana di adesso.

Marco Grassi

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