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Tour of Oman 2012: Turbo Kittel li fa fuori tutti - Battuti Greipel e la sorpresa Bouhanni. Guardini settimo

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Marcel Kittel (a destra) batte André Greipel (sulla sinistra) e si aggiudica la terza tappa del Tour of Oman. In mezzo l'ex leader, Peter Sagan - Foto cyclingweekly.co.uk © Graham Watson

E sono due, e siamo solo all'inizio. Marcel Kittel ha iniziato a vincere lo scorso 2 febbraio, seconda tappa dell'Étoile de Bessèges, ed ha proseguito oggi, terzo atto del Tour of Oman.

Una vittoria che lo eleva decisamente tra i più grandi velocisti al Mondo, che lo fa entrare tra i pretendenti alle maggiori Classiche adatte agli uomini veloci (ma attenzione, Kittel è ben più che un mero sprinter), che lo consacra quasi in via definitiva. Basti osservare chi si trova al secondo posto di tappa, un certo André Greipel, per capire che il Fenomeno Kittel non è e non sarà affatto passeggero.

Deutschland über alles, monopolizzati i primi due posti ed anche la classifica generale, di cui Greipel torna leader grazie all'abbuono guadagnato oggi. Il futuro che è già solida realtà sta davanti mentre il presente occupa la piazza d'onore.

Attenzione ai confronti diretti tra Kittel e Greipel. Si tratta di una sfida tra un classe '82 (Greipel) ed un '88 (Kittel). Logico che se si guardano i piazzamenti negli scontri diretti sia Greipel in vantaggio (7-4 in favore del velocista della Lotto-Belisol, per gli amanti delle statistiche).

La differenza tra Kittel e Greipel è sostanzialmente una: il primo è un vincente, il secondo ha imparato ad imporsi dopo anni di prezioso gregariato (basti un nome, Cavendish, per comprendere da chi André ha imparato ed affinato l'arte).

Tornando al confronto tra i due, le quattro volte che Kittel ha avuto la meglio su Greipel ha sempre vinto (in occasione della ProRace Berlin, del Münsterland Giro, del Kampioenschap van Vlaanderen - Koolskamp ed infine oggi), cosa che non si può dire per il pur ottimo e molto concreto Greepel. Si profila quindi, per il futuro più o meno immediato, non tanto una rivalità ma un bel passaggio di consegne, in parte già avvenuto.

Detto questo, la tappa odierna. La partenza dai 710 metri s.l.m. di Al Awabi prelude una discesa verso la costa; facile inture quale sarà il canovaccio della frazione, destinata ad esser preda dei velocisti. Così sarà. Dopo una ventina di chilometri se ne vanno in quattro: Vladimir Isaichev (Katusha), Kevin Hulsmans (Farnese Vini-Selle Italia), William Clarke (Champion System) e Alexandre Lemair (Bridgestone Anchor).

Guadagnano presto un bel margine, sforando ampiamente i 3'. Dietro non c'è molta preoccupazione, con Sagan che presagisce che a fine giornata dovrà lasciare a qualche uomo veloce la maglia (in classifica Greipel è a soli 4"). I fuggitivi procedono di comune accordo e restano allo scoperto sino ai -10 dall'arrivo, quando la situazione torna di gruppo compatto.

Finale che più facile non si può, entrano in azione i treni dei velocisti. La Lotto-Belisol porta Greipel allo scoperto in modo egregio ma Kittel è semplicemente il più forte e precede tutti in una volata in cui i primi dieci sono tutti lì, l'uno a fianco all'altro.

Kittel si mette alle spalle, come detto, Greipel, ed un'altra sorpresa, Nacer Bouhanni. Questo francesino della FDJ-BigMat, classe '90 come Kittel, s'è già tolto lo sfizio di battere il coetaneo tedesco nella prima tappa dell'Étoile de Bessèges. Allora fu il colpaccio di giornata di un outsider ma oggi, dopo quattro piazzamenti nei dieci sia a Bessèges che in Oman, può essere considerato una pregevole mina vagante.

Aveva vinto, nella sua ancor breve carriera, solo una tappa alla Tropicale Amissa Bongo 2011 ed una frazione al Tour de Gironde 2010, quando era ancora stagista. Ora duella e precede gente abituata a ben altri palcoscenici. Per fare alcuni nomi, Bouhanni precede Farrar, Sagan, Boonen, l'iridato Cavendish. Decisamente non male.

Non va male, ma nemmeno troppo bene, per i colori italiani. Andrea Guardini, ottavo nella prima tappa, oggi non va oltre il settimo posto. Una stagione che per il veronese pareva esser iniziata più che bene - al San Luis battagliava con Viviani e Boonen - e che invece non arriva a quella svolta, quel cambio di passo, che lo porterebbe al successo. Successi che arriveranno, ne siamo certi, basterà trovare la convinzione, la fiducia, la gamba.

Le prossime due tappe non sono proprio adatte a lui ma nell'ultima frazione il veronese potrà prendersi la sua rivincita. Lo aspettiamo. Si diceva di domani: tappa mossa, molto mossa, ed arrivo che guarda un po' all'insù. Se la forma è quella di ieri - e non vediamo perché non dovrebbe esserlo - Sagan non avrà difficoltà a portarla a casa.

In classifica Greipel si reimpossessa della maglia rossa che contraddistingue il leader della generale, anche se Sagan lo tallona a 2", Bouhanni è lì a 8", Cooke a 9" e l'ottimo Slagter a soli 11". Classifica corta e lotta per il successo finale più che mai aperta.

Si deciderà tutto tra due giorni, sull'arrivo in salita di Green Mountain, ma non crediate che domani non si possano fare dei bei distacchi. Il favorito è Sagan e, sia per lui che per l'altro giovane vincitore, Marcel Kittel, una domanda ci sorge spontanea: saranno pronti per vincere una Sanremo?

Francesco Sulas

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