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Tour of Qatar 2012: Venti nel vento, è sempre Boonen! - Tra lui e Cancellara spettacolare antipasto di Grande Nord

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Per Tom Boonen vittoria numero 20 al Tour of Qatar © OmegaPharma-Quickstep.comSiamo in Qatar nella prima decade di febbraio, ma per un attimo abbiamo creduto di ritrovarci nelle Fiandre a inizio aprile: potenza del vento, potenza della voglia di far bene di alcuni prossimi protagonisti della stagione della grandi classiche del pavé. Di Tom Boonen e della sua rinascita abbiamo già avuto modo di parlare nei giorni scorsi (già dal Tour de San Luis a fine gennaio); ma se l'ex iridato incontra sul suo cammino il suo principale rivale di Fiandre e Roubaix, ovvero Fabian Cancellara, e quello ha anche lui, per un giorno, la voglia di testarsi al meglio, quel che ne viene fuori è spettacolo garantito.

Anche se siamo in una corsa tecnicamente di terz'ordine, anche se siamo nel deserto, anche se siamo in una gara senza pubblico. Anche se siamo al Tour of Qatar.

Dopo la fuga iniziale di Lars Bak e Miyataka Shimizu (arrivati ad avere anche 5' di vantaggio), sono stati ancora una volta i ventagli, come ieri, a indirizzare la tappa (la quarta, da Al Thakira a Madinat Al Shamal) in un certo modo. E di nuovo Garmin sugli scudi, con gli uomini di Farrar bravi a volgere a proprio favore la presenza del vento: ben supportati dagli Omega di Boonen, dagli Sky senza Cavendish (rimasto dietro), dagli 1T4I (Degenkolb e Veelers), dai BMC (Phinney e Blythe), dai GreenEDGE (Cooke e Kruopis, già terzo ieri).

In tutto, circa 25 uomini che hanno preso il largo a 30 km dal traguardo; spiccando, in ciò, l'assenza della Farnese di Pozzato e Guardini, mentre la Liquigas è riuscita a inserire Oss nel drappello buono. Ai 27 km, quando il margine sul gruppo era di una ventina di secondi, un bel duello a un traguardo volante con abbuoni: lanciato da Steegmans, Boonen ha piegato un tenace Farrar (scortato da Hunter), incamerando altri 3" buoni per la classifica (contro i 2" presi dall'americano, che alla partenza era secondo a 6" da Tom).

Sulla spinta dello sprint, un primo tentativo di frazionare ulteriormente il gruppo dei battistrada non è andato a buon fine, ma ai -20 ecco il nuovo ventaglio: alcuni dei 25 di testa sono rimbalzati indietro, e davanti è rimasto al comando un drappello più assottigliato, comprendente Eisel, Flecha e Stannard (Sky), Blythe (BMC), Boonen, Maes e Steegmans (Omega), Cancellara (RadioShack), Farrar, Hunter e Navardauskas (Garmin), Cooke e Kruopis (GreenEDGE), Kluge e Veelers (1T4I), e Offredo (FDJ): in totale 16 uomini, e tra questi lo scenario che andava a prefigurarsi era una nuova sfida allo sprint tra Boonen e Farrar.

Ma ai 5.5 km, il tentativo (per certi versi da mettere in conto) di Cancellara: speranzoso di anticipare così la volata, lo svizzero ha forzato alla grande, e solo Blythe è stato così lesto da prendergli la ruota; Offredo non è riuscito a tenere il ritmo e ha fatto un buco che Hunter non è riuscito a chiudere. Mentre il grosso del gruppo perdeva ora terreno in maniera sensibile dai primi, Flecha è stato il primo in grado di riportarsi su Cancellara e Blythe, ai 4.5 km. Intanto Navardauskas mollava decisamente, Farrar forava e Hunter gli cedeva inutilmente la ruota: fine ingloriosa dei progetti Garmin. Altre forature: Kruopis, e, ai -3, anche il bravo e sfortunato Blythe, che ha alzato bandiera bianca proprio mentre il solito grandioso Steegmans riportava Boonen sui battistrada.

Col rientro, ai -2.5, di Veelers e Maes, si è formato così il sestetto che è andato all'arrivo: ben tre Omega (Boonen, Steegmans e Maes), contro Cancellara, Flecha e Veelers: un finale che diresti più da Roubaix che da Qatar.

Il rettilineo conclusivo, uno spettacolo nello spettacolo: Cancellara, ben consapevole di non avere chance in una volata tipica, ha provato l'anticipo, ai 500 metri (dopo che Flecha aveva abbozzato un mezzo scatto agli 800, e che Steegmans si era messo a lanciare lo sprint per il suo capitano tirando già dai 600 metri): ma l'elvetico le cartucce migliori le aveva utilizzate 5 km prima. Per Boonen, al contrario di quanto avvenuto all'ultimo Fiandre, stavolta non è stato un problema prendere la ruota del rivalissimo, e superarlo in tromba, senza che peraltro qualche Nuyens della situazione si inserisse a rovinargli i piani (nell'occasione, è stato Veelers a infiltrarsi, portando a casa un secondo posto davanti a Fabian).

Ventesima vittoria di Boonen in Qatar, quindi, nessuno come lui, inavvicinabile in questa graduatoria e ora anche in classifica, visto che i secondi su Farrar, tra abbuoni e vantaggi al traguardo, ammontano a 31, con 34" su Flecha terzo e 36" sul compagno Steegmans; Cancellara è settimo a 1'06". Nessuna traccia di italiani nei quartieri alti dell'ordine d'arrivo e della classifica.

Domani quinto capitolo del Tour of Qatar più divertente che si ricordi, dal Camel Race Track ad Al Khor Corniche, 160 km per la frazione più lunga di questa edizione della corsa. Che i chilometri siano 140 o 160, in ogni caso, poca differenza fa. A farla, la differenza, sarà ancora una volta la voglia di Boonen e dei suoi compari di infiammare la gara: fin qui la Omega Pharma è risultata essere una spanna su tutte le avversarie: dovrà continuare ad esserlo per altri due giorni, per evitare di cadere in qualche trabocchetto che i rivali potranno mettere sul ventoso cammino che ci separa dalla conclusione di venerdì.

Marco Grassi

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