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Tour Down Under 2012: E Greipel si riprende tutto - Volata su Hutarovich, testa della classifica

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André Greipel, maestoso dominatore delle volate del Tour Down Under © BettiniphotoPresto l'André Greipel gennaiolo diventerà un'attrazione turistica di questo scorcio d'Australia, tanto stanno diventando caratteristiche le sue vittorie a queste latitudini: in pratica, potremmo dire che iniziano a far parte del panorama. Non lo diciamo tanto per amor di boutade, ma basandoci sul dato reale di 10 successi negli ultimi 5 anni di Tour Down Under: in pratica, da quando la corsa oceanica è entrata nell'élite del ciclismo (Pro Tour e poi World Tour), un terzo delle sue tappe le ha portate a casa il potente velocista tedesco (il quale è rimasto a secco - con due secondi posti - solo l'anno scorso, ma in compenso ha pure conquistato per 2 volte, nel 2008 e nel 2010, la classifica generale).

La giornata di oggi, quindi, si inscrive perfettamente nella recente tradizione, e non fa più notizia la doppia foto di Greipel a braccia alzate al traguardo e poi in maglia ocra sul palco delle premiazioni. Del resto il corridore della Lotto, dopo il colpo doppio (tappa e maglia) della frazione d'apertura, ieri aveva dovuto giocare in difesa, salvandosi nel gruppo principale ma cedendo a Kohler le insegne del primato. Poco male, a Victor Harbor c'era subito terreno buono per il riscatto, e André non s'è fatto pregare per ripetersi.

Come spesso accade subito dopo che una fuga va in porto (è accaduto ieri con Clarke), le squadre interessate a tenere chiusa la corsa aprono molto di più gli occhi rispetto al giorno prima. E nella terza tappa del TDU 2012 è accaduto proprio questo: Vorganov (già attivo l'altro giorno), Bakelandts, Brammeier e De Gendt ci hanno provato, a evadere, e già dopo un paio di chilometri di gara erano al vento (forte anche oggi), in una posizione d'avanguardia che avrebbero mantenuto per oltre tre quinti della tappa. Ma il plotone non ha lasciato chissà quanto spazio, 5'25" è stato il vantaggio massimo dei 4, toccato a 100 km dalla conclusione.

De Gendt ha fatto in tempo a passare in testa ai due sprint intermedi, nonché al Gpm di Sellicks Hills (fatto, quest'ultimo, che gli ha permesso di strappare la maglia di migliore scalatore a Clarke), ma quando, intorno ai -70 dal traguardo, il vantaggio dei battistrada è sceso in 4 km da 2'50" a 1'50" si è capito che l'avventura dei 4 non sarebbe durata ancora a lungo. La stessa RadioShack (che pure aveva Bakelandts davanti) ha dato man forte alla GreenEDGE nel tirare per annullare la fuga: evidente la volontà di mettere Bennati in condizione di colpire.

A 40 km dalla conclusione, il ricongiungimento. Da lì alla fine, eccettuata una breve sortita di Hayman, José Ivan Gutiérrez e Selvaggi ai -23, più nulla da segnalare, se non il tentativo, operato dalla Rabobank, di monopolizzare il finale col proprio treno: Matthews, dopo aver avuto carta bianca a Stirling, desiderava aiutare Renshaw a cercare una soddisfazione, ma i piani sono stati lungi dall'esser compiuti. Greipel, stavolta senza un Petacchi a metterne in discussione l'affermazione, si è imposto su Hutarovich e Boasson Hagen, con Renshaw che si è dovuto accontentare di restare ai margini del podio (quarto), e McEwen che, col quinto posto, segnala a tutti che la sua carriera non è ancora finita.

L'Italia in top ten porta i nomi di Jacopo Guarnieri (sesto), Daniele Bennati (solo ottavo) e Manuel Belletti (nono). In classifica Greipel precede di 8" Kohler, di 12" Matthews, di 14" De Gendt e di 16" un gruppetto formato da Gerrans, Bakelandts, Boasson Hagen e Vorganov. Domani da Norwood a Tanunda sarà facilissimo assistere ad un'altra volatona, è inutile dire quindi che Greipel potrebbe, se non vincere ancora, comunque piazzarsi e aumentare il bottino di secondi che dovrà poi gestire sull'arrivo in salita di Willunga dopodomani. Non sarà scontato per lui riuscire a difendersi, ma nemmeno stiamo parlando di un'impresa che richieda superpoteri.

Marco Grassi

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