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GvA - G.P. Sven Nys 2012: Nessuno entra a casa Nys - Il Cannibale domina ancora a Baal

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Sven Nys trionfa alla corsa al ui intitolata per l'undicesima volta su tredici edizioni © sport.be.msn.com - BelgaIl vero concerto di Capodanno non si tiene a Vienna nella Musikverein ma a Baal, all'aperto. Come fosse estate, anche se il freddo si fa sentire che è un piacere. L'orchestra non è composta da archi, fiati, ottoni e percussioni. Anzi no, le percussioni si sentono, ci sono.

Il direttore della Filarmonica di Baal è Sven Nys, che sul traguardo della prova di GvA a lui intitolata - il Cannibale della Landbouwkrediet è originario di questa cittadina belga - giunge a braccia alzate, quasi guidando quell'assordante suono di percussioni prodotto dagli applausi dei suoi tifosi. Una Marcia di Radetzky personalizzata, quella di Sven, che dopo la partenza veloce di Stybar era stato costretto ad inseguire il Campione del Mondo in carica.

Il ceco sembra un proiettile e se ne va subito ma Nys vuole iniziare bene l'anno e si riporta su Zdenek. Non senza qualche rischio, sia chiaro. Dopo una rampa artificiale si affronta una curva a sinistra, piena di fango viscido come non se ne trova nemmeno alle terme. Basta un colpo di pedale di troppo per far scodare Nys che con un equilibrismo dei suoi evita di cadere; nei restanti giri eviterà quella traiettoria così insidiosa.

Stybar e Nys, s'è detto. Per il primo giro è così, anche perché il circuito è reso impegnativo dal fango e molti, compresi Albert (ancora una partenza inguardabile, ma ormai che lo scriviamo a fare?) e Pauwels restano intruppati nel traffico. E quando ai due di testa si unisce una sagoma marchiata Sunweb tutti pensano sia il leader del GvA, Kevin Pauwels. Nossignore!

È il suo fidato luogotenente, Klaas Vantornout. Si aggancia alla coppia di testa, che sul gruppo vanta già 7", e non si stacca più, proprio come una sanguisuga. Il secondo giro presenta il traguardo volante, che in termini pratici vuol dire punti a chi passa per primo ed ai due piazzati.

Stybar, che per l'occasione sfoggia una bici rosa e nel pre-gara indossava un cappellino, rosa anch'esso (un consiglio spassionato della Regina Elisabetta?), potrebbe restare in testa ancora una tornata e sprintare per i punti. In fondo Pauwels è a sole 12 lunghezze in classifica, 3 punticini non farebbero male.

L'iridato lascia la compagnia, ma dal di dietro, staccandosi già ai box, poco prima della fine del primo giro. Non vedrà più la testa della corsa. Al secondo giro la svolta, l'unica della gara: Vantornout si ritrova insieme a Nys ed i due affrontano la rampa artificiale citata poco prima a tutto gas. La curva sinistrorsa che nel primo giro aveva fatto rischiare il capitombolo ad un Nys ancora poco caldo viene affrontata dal Cannibale di baal all'esterno, dove il fango è meno denso, mentre Vantornout taglia all'interno. Rimane così impantanato, saluta Nys che se la svigna e deve aspettare coloro che giungono da dietro per non faticare più del dovuto.

Ormai Nys è andato e poco più indietro Stybar subisce il ritorno di Albert e Pauwels. A fine secondo giro Nys vanta già 25" su Vantornout, 32" su Stybar e 34" sul gruppetto capeggiato da Albert. La situazione di corsa si delinea per bene al terzo giro. Davanti Nys fa il bello ed il cattivo tempo, evitando di prendere rischi e senza forzare più del dovuto. Dietro si è composto un interessante quartetto con Vantornout, Pauwels, Albert e Wellens. Stybar, scoppiato dopo le prime battute di gara, è nel plotoncino ancora più arretrato.

Al terzo giro Nys vanta 40" sui quattro inseguitori ed al quinto ben 55". A turno Albert prima e Pauwels dopo tentano l'allungo ma sono sempre riacciuffati dagli altri tre. Nella quinta tornata è Pauwels a dare un colpetto, lasciare sul posto Wellens e Vantornout, che fa il buco, e mandare in crisi Albert. Il Campione belga perde parecchio terreno dagli ormai ex compagni d'avventura. Wellens non ci sta a lasciar andare via Pauwels e si riporta su di lui, con Vantornout a ruota. Ma alla fine del quinto giro l'uomo Fidea ha un problema meccanico e deve correre ai box. Quale assist migliore per la coppia Sunweb?

Pauwels se ne va con Vantornout mentre Wellens insegue ed Albert imita il connazionale Fidea poche curve più indietro. Il vantaggio di Nys a fine tornata è di 54" sul duo Sunweb ed di 1'24" su Albert, ormai tagliato fuori anche dal podio. Nel sesto giro Nys continua a pestare in mezzo al fango, tra gli applausi dei suoi tifosi, mentre dietro Pauwels si affranca da Vantornout, ormai logoro dopo le fatiche iniziali.

Wellens vede i due Sunweb separati da qualche metro ma non riesce ad agganciarli. Alla fine Pauwels sarà secondo mentre Wellens occuperà il terzo gradino del podio, approfittando di un leggero infortunio al ginocchio destro di Vantornout e del tracollo di Albert, che nell'ultima tornata perde posizioni e viene surclassato anche da uno Stybar in rimonta e da Peeters.

I distacchi sono abissali. Solo Pauwels, secondo, perderà 44" da Nys. Gli altri sono tutti sopra il minuto e Bart Aernouts, appena ottavo, si classificherà a 2'16". La selezione attuata da Nys è stata spietatissima, la sua vittoria, la decima stagionale, pare più la processione di San Sven tra i suoi compaesani, fedeli e praticanti. Su tredici edizioni del Grand Prix Sven Nys undici sono andate al fuoriclasse locale a cui è dedicata la corsa.

Per quanto riguarda la classifica generale del GvA Pauwels, forte del secondo posto odierno, tiene Stybar a 16 punti di distanza mentre il vantaggio su Sven Nys, terzo in graduatoria, è di 28 lunghezze. Il GvA si prende una pausa e ritorna il 4 febbraio con la prova di Lille, penultima della challenge.

La corsa di Baal ed il bellissimo fracasso degli applausi dedicati al vincitore non potrà essere paragonata al tradizionalissimo concerto di Capodanno della Filarmonica di Vienna, con musiche di Strauss e Radetzky-Marsch ad allietare la platea della Musikverein. Eppure per quel paesino del Belgio che trentasei anni fa diede i natali ad un Campione, lo sbattere di migliaia di palmi di mano l'uno contro l'altro, orchestrato dal direttore Sven Nys, aveva un non so che di concerto di Capodanno.

Francesco Sulas

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