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Vuelta a Costa Rica 2011: Champulón campeón! - Bonilla vola in salita: suo il successo finale | Cicloweb

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Vuelta a Costa Rica 2011: Champulón campeón! - Bonilla vola in salita: suo il successo finale

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Il vincitore José Adrian Bonilla, a sinistra, sul podio assieme a Oscar Soliz, 1° nell'ultima tappa © Nuestrociclismo.com

Una giornata storta sul Cerro de la Muerte può costare molto cara: con queste parole avevamo concluso l'ultimo articolo su questa 47a edizione della Vuelta a Costa Rica ma alla fine è stato proprio quello è successo perché gli ultimi due tapponi di montagna sono stati decisivi per l'esito della corsa a tappe centramericana. A farne le spese è stato proprio il capoclassifica Juan Carlos Rojas che, dopo essere sembrato inattaccabile per due terzi di gara, ha vissuto le sue giornate peggiori proprio nel momento cruciale; qualche timida avvisaglia, forse, c'era già stata nella cronoscalata di San Juan de Chicuá dove aveva lasciato 39" a Montaña, niente di preoccupante comunque.

Alla fine il successo è andato al 33enne José Adrian Bonilla, uno dei corridori più esperti e conosciuti del Costa Rica grazie anche a diverse stagioni passate in Europa tra Comunidad Valenciana e Fuerteventura, squadre a cui era approdato proprio dopo alla sua vittoria alla Vuelta Costa Rica del 2003: dopo quell'anno, però, tra Bonilla e Vuelta era iniziato un rapporto difficile perché prima l'Europa gli impediva di schierarsi al via, poi è nata una sorta di maledizione che lo ha sempre tenuto lontano dalla "camiseta amarilla". Maledizione che adesso è stata finalmente scacciata via dopo otto lunghi anni.

Prima di raccontare le tappe in cui il capitano della Citi-Economy ha costruito il suo successo dobbiamo andare in ordine cronologico e dedicare qualche riga al Circuito Presidente, la nona frazione. Il giorno di Natale, infatti, il gruppo ha affrontato un circuito per le via di San José, la capitale, ed è arrivata la prima vittoria olandese con il 22enne Joris De Boer: la selezione del Sea Trade-Team Amsterdam aveva come obiettivo proprio quello di vincere una tappa con arrivo a ranghi compatti e, nonostante un avvio complicato per il caldo e per le cadute, ci sono riusciti. Prima della volata, però, la tappa è stata movimentata e spettacolare: la coppia della Movistar formata da Sarabia e Soliz ci ha provato da lontano, poi, a 2 km dall'arrivo è scattato anche "El Rey" Rojas, senza però trovare fortuna. 

Non saremo al Giro d'Italia o al Tour de France ma se si gareggia in una corsa a tappe di 12 giorni come la Vuelta a Costa Rica bisogno sempre correre con intelligenza e stare molto attenti a non sprecare energie preziose che posso essere utili nel finale, soprattutto se questo è caratterizzato dalle salite più lunghe ed impegnative. Ed un attacco di pianura come quello di Rojas nel Circuito Presidente può essere considerato abbastanza inutile per chi si gioca la vittoria finale, a maggior ragione se non ci sono abbuoni: la causa della sconfitta per il leader della JPS-Giant non è certo quella ma la sua involuzione tra i primi giorni e gli ultimi è stata nettissima.

Proprio nella decima tappa è arrivata la prima crisi di Juan Carlos Rojas, abbinata alla grande impresa del "Champulón" Bonilla che è riuscito a rivestirsi di giallo a otto anni di distanza dall'ultima volta. Durante la scalata del Cerro de la Muerte il leader era rimasto senza compagni di squadra mentre la Citi-Economy poteva contare oltre che su Bonilla, anche su Josué González, autentica rivelazione di queste ultime tappe e uomo fondamentale negli equilibri della corsa: a pochi chilometri dallo scollinamento a 3300 metri d'altitudine, infatti, Rojas ha perso contatto con il gruppo di testa ed il terzetto Bonilla, Montaña, Soliz non ha fatto fatica a trovare un accordo per distanziarlo il più possibile. Nei 45 chilometri di discesa e pianura per arrivare a Pérez Zeledón Rojas non ha trovato collaborazione, mentre uno scatenato Bonilla ha attaccato ancora sentendo molto vicina la possibile leadership: il costaricense è arrivato al traguardo, vincendo così la sua seconda tappa di questa edizione, con ben 1'26" su Soliz e Montaña e addirittura 2'31" sull'ex leader.

A questo punto Bonilla s'è portato in testa alla generale ma con 36" di margine su Rojas e 1'40" su Montaña ancora non poteva dormire sonni tranquilli in vista delle ultime due tappe. La frazione con arrivo a Buenos Aires, nonostante un colle di prima categoria a metà percorso, è stata una giornata transitoria con Gregory Brenes che ha trovato riscatto e grazie ad una bella fuga ha colto anch'egli la sua seconda soddisfazione parziale dopo la cronometro di Pococí. A questo punto rimaneva solamente l'ultima tappa, praticamente il percorso contrario della decima con partenza da Pérez Zeledón e arrivo nella capitale San José dopo aver nuovamente affrontato il Cerro de la Muerte. Nel giro di due giorni, però, non sono cambiati i rapporti di forza del gruppo e così, l'unica novità, è che al terzetto protagonista della decima tappa si è aggiunto anche un altro colombiano, Fernando Camargo.

Nonostante la superiorità numerica i corridore della Boyaca hanno guardato più al secondo posto da conquistare ai danni di Rojas piuttosto che tentare qualcosa, oggettivamente molto difficile, per consentire a Freddy Montaña un clamoroso ribaltone in classifica. Alla fine i quattro sono arrivati praticamente tutti assieme con il successo di tappa che è andato al boliviano della Movistar Oscar Soliz davanti a Montaña, Camargo e Bonilla che ha tagliato il traguardo a braccia alzate per festeggiare il successo finale. Per Rojas è arrivata un'altra pesante batosta, 4'03" che gli hanno comunque consentito di difendere almeno il terzo gradino del podio dall'assalto di Soliz: il distacco in corsa aveva anche sfiorato i cinque minuti ma qualche cambio ottenuto da Pablo Mudarra, primo della classifica Under 23, ha fatto limitare i danni.

La Vuelta a Costa Rica 2011 alla fine è stata vinta meritatamente da José Adrian Bonilla, più forte e regolare per tutte le 12 tappe e anche colui che ha potuto contare sull'aiuto più consistente da parte dei suoi compagni di squadra: sulle salite, infatti, Rojas è sempre rimasto da solo, la Boyaca ha perso Casas e Neiza che sarebbero stati fondamentali, la Movistar invece ha sacrificato Soliz per Brenes nei primi giorni ed alla fine, pur con tre vittorie di squadra, è rimasta fuori dal podio. Adesso il 2011 ciclistico, almeno per quanto riguarda le corse su strade, è veramente finito ma già a partire dal 5 gennaio bisognerà essere pronti a tornare il sella per la prima tappa della Vuelta a Chile.

Sebastiano Cipriani

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