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Giro di Lombardia 2011: Ma Vincenzo va applaudito - Le pagelle: Sky bocciata, riecco Pozzovivo

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Vincenzo Nibali  - 9
Sicuramente l'uomo copertina di questo Lombardia nuovo formato. Dopo aver fatto corsa dura sul Valcava con la squadra, la sua corsa comincia nella discesa della Colma di Sormano quando è lesto a seguire l'attacco di Paolini e non mollare le prime posizioni sul lungolago che porta la corsa sul Ghisallo. Accortosi che non aveva grande collaborazione (e che gli avversari non avevano grandi gambe) ha deciso di dare una scossa con uno scatto ben piazzato che gli ha portato subito un vantaggio cospicuo che di lì in poi non ha fatto che aumentare fino al minuto e mezzo allo scollinamento. A quel punto era doveroso insistere anche se i rivali andavano organizzandosi e le sue forze venivano a mancare. Si dimostra ancora una volta un corridore istintivo e nel ciclismo iperspecializzato del terzo millennio è una bella mosca bianca.

Oliver Zaugg - 9
Ha corso in maniera opposta a Nibali e i fatti gli hanno dato ragione. Mai in avanscoperta fino al tratto impegnativo di Villa Vergano dove ha raccolto tutte le energie residue per piazzare lo scatto decisivo in maniera impeccabile e gestire la decina di secondi nella discesa e nel breve tratto di pianura è stato poi un gioco da ragazzi. Un applauso anche al compagno Fuglsang (voto 7 per l'intraprendenza nella fase tra Sormano e Ghisallo).

Philippe Gilbert - 6.5
La condizione non era delle migliori e si sapeva, ma da grande campione non si è sottratto alla contesa. Vigile nella discesa di Sormano, battagliero sul successivo lungolago, intelligente a lasciar andare via Nibali sul Ghisallo dopo essersi accorto della superiorità del siciliano. In ogni caso la corsa si è dimostrata troppo ostica per i corridori dalle sue caratteristiche e con l'ottavo posto finale chiude comunque onorevolemente una stagione da consegnare agli annali.

Ivan Basso - 7
Le cose cominciano male per il varesino che paga la sua proverbiale scarsa propensione alla discesa che gli fa perdere diverse decine di secondi lungo l'impegnativa discesa dalla Colma. La presenza di Nibali davanti però lo fa rimanere coperto fino agli ultimi chilometri e, su una salita non propriamente adatta ai suoi mezzi, si difende come può, dà il massimo per chiudere su Zaugg e alla fine coglie un discreto quarto posto.

Luca Paolini - 5.5
Si presenta al via forte di una grande condizione e, dopo essersi gestito al meglio su Valcava e Sormano, si lancia in una discesa da kamikaze, riuscendo a frazionare il gruppo, ma senza portarsi dietro i suoi capitani. Voto negativo anche per la Katusha (5, ma solo perché è riuscita a mettere un corridore sul podio) che, in fondo, con quell'attacco, si è data la zappa sui piedi e che poi, ancora con Paolini, ha provato un improbabile inseguimento solitario a Nibali nel tratto post-discesa del Ghisallo anziché collaborare con la Sky per ricucire il distacco che, al momento, sembrava ancora difficile da colmare. Mezzo punto in più a Luca per la discreta undicesima posizione sul traguardo.

Daniel Martin - 7.5
Se pensiamo che l'irlandese ha solo 25 anni (quindi 4 meno di Gilbert), possiamo ben dire di trovarci di fronte ad un bel talento per le classiche impegnative (il suo spunto veloce è un'ulteriore arma da poter sfruttare) che ha buoni margini anche per le corse a tappe. Il secondo posto al termine di una gara molto tirata e di una stagione dispendiosa ci fa intuire anche l'ottimo fondo del corridore, che aspettiamo al varco già dal 2012.

Joaquim Rodríguez - 6.5
È arrivato un po' stanco al finale di stagione e comunque il podio, per come si era messa la corsa (anche per demeriti propri) non è da cestinare. Il miglior Purito avrebbe fatto un sol boccone di tutti gli avversari (forse Gilbert a parte) sulla salita finale e chissà se questa considerazione potrà tornargli utile in vista del Lombardia 2012.

Domenico Pozzovivo - 7
La sua azione più bella è stata sicuramente portata sul Ghisallo, dove, nel volgere di poche centinaia di metri, è schizzato fuori dal gruppo principale per portarsi prima su Visconti, poi su Gilbert, prima del ricongiungimento generale. Non può nulla sullo scatto di Zaugg a Villa Vergano, ma è quello che prova più di tutti a tenere la ruota dello svizzero. Alla fine dovrà accontentarsi del sesto posto, penalizzato, come sempre, da uno spunto veloce che proprio non possiede.

Giovanni Visconti - 6.5
Puntava con decisione a questa classica e, tra i non scalatori, è stato il migliore, difendendosi alla grande sul Ghisallo. Ha perso contatto dal gruppo buono solo nel tratto più impegnativo dell'ultima salita, riuscendo poi a mettere la ruota davanti a quella di Gilbert nello sprint che gli è valso la settima piazza. Da domani si volta pagina nella sua carriera e le occasioni per confrontarsi con i big saranno certamente maggiori.

Carlos Alberto Betancur - 7
Con i 22 anni, compiuti appena due giorni fa, ha festeggiato un finale di stagione che lo ha proiettato in una dimensione nuova, da promessa a realtà, già nel primo anno da professionista. Dopo la perentoria affermazione dell'Emilia, oggi si è confermato a ottimi livelli e già dal 2012 dovremo seguirlo attentamente in corsa.

Riccardo Chiarini - 6.5 
Le sette top-10 nell'ultimo mese e mezzo, dopo una prima parte di stagione molto sfortunata, ci restituiscono un corridore probabilmente sottovalutato finora e che potrebbe, se la sfortuna glielo consentisse, togliersi ancora un bel po' di soddisfazioni.

Damiano Cunego - 5 
Mai nel vivo della gara, ha l'attenuante del jet-lag che, come lui, potrebbe aver frenato le ambizioni di Samuel Sánchez e Nicolas Roche (con cui condivide il voto). Un bravo invece al compagno Przemyslaw Niemiec (voto 7) che in questo finale di stagione ha potuto giocare spesso le sue carte, portando a casa un bel gruzzoletto di buoni piazzamenti.

Johan Vansummeren - 7
Voto che estendiamo anche ai bravi Igor Astarloza e Yukiya Arashiro, insieme ai quali (fino a pochi chilometri prima c'erano anche Pasqualon, Bertazzo e Corioni), è stato ripreso lungo la discesa della Colma di Sormano, dopo aver animato con tanta buona volontà (e ottime gambe) la prima parte della corsa.

Team Sky - 4
Sono stati loro a condurre l'inseguimento a Nibali, facendo presagire che almeno uno dei suoi capitani stesse molto bene e avesse le gambe per fare la differenza sull'ultima salita. Ma nè Uran, nè Lövkvist hanno avuto questa capacità e alla fine si sono classificati a cavallo della ventesima posizione. Tanto fumo e niente arrosto.

Giuseppe Cristiano

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