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Paris - Tours 2011: Van Avermaet, vittoria che pesa - Prima classica per Greg, battuto Marcato

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Greg Van Avermaet batte Marco Marcato, sullo sfondo, e vince la Parigi-Tours © BettiniphotoUna giornata fredda e autunnale, sferzata dal vento, ha fatto assomigliare la 105esima edizione della Paris-Tours ad una Gent-Wevelgem. Non poteva che imporsi un corridore del nord: il suo nome è Greg Van Avermaet, 26enne di casacca BMC, che conquista il successo più prestigioso nella sua carriera dopo essersi già messo in mostra, quest'anno, in un altra classica da ruote veloci, la Sanremo. Battuto sull'Avenue du Grammont il compagno di fuga Marco Marcato, reduce dalla vittoria in Vandea la settimana scorsa, dopo che i 2 si erano avvantaggiati sull'ultima côte sugli altri contrattaccanti che sono arrivati a giocarsi la corsa, anticipando i velocisti.

Nella prima parte la corsa è caratterizzata da una fuga di 7 uomini: William Clarke (Leopard-Trek), Klier (Garmin-Cérvelo), Delfosse(Landbouwkrediet), Boucher (Omega Pharma), Bertogliati (Team Type 1), Van Goolen (Verandas - Willems), Martias (Saur-Sojasun). Per loro vantaggio massimo di 11', poi la lenta discesa. Anzi, neanche tanto lenta: star davanti al vento che sferza le campagne francesi oggi è doppiamente faticoso e quando mancano 60 km dal termine, il gruppo li ha già alle calcagna. Quel che resta del gruppo, che proprio a causa del vento si è spezzato all'altezza del rifornimento di Vendôme, lasciando davanti un'ottantina di unità e dietro, tra gli altri, Bennati, mentre i favoriti della vigilia, ovvero Freire, Petacchi, McEwen, Gilbert e il neo-campione del mondo Cavendish, alla sua prima esibizione in maglia iridata, sono nella pancia del gruppo a giocarsi il successo.

Manca però una squadra-faro e il vento trasversale continua a creare ventagli. La combinazione delle 2 cose fa sì che la corsa viva momenti di anarchia assoluta, con continui scatti e controscatti. In questo marasma un gruppo di 16 uomini riesce a staccarsi dal plotone e a raggiungere i fuggitivi quando mancano 60 km dal termine: sono Lindeman e Marcato (Vacansoleil), Van Avermaet (BMC), Tjallingii (Rabobank), Duque (Cofidis), O'Grady (Leopard), Stannard (Sky), Delage, Gerard (FDJ), Lequatre (RadioShack), Bak, Dempster (HTC), Curvers (Skil-Shimano), Bodrogi (Team Type 1), Klostergaard (Saxo Bank) e Buts (Lampre). Il vantaggio del gruppetto si aggirerà sempre tra il minuto e il minuto e mezzo, col gruppo che non si ferma nè si organizza ma si muove a scatti, così come i fuggitivi d'altronde, che sono troppo numerosi per trovare un accordo serio.

Si va avanti così per un bel po', con frequentini scattini e mugugni da parte di chi vede sfuggirsi una ghiotta occasione (vedi McEwen, in forma come non si vedeva da molto tempo), così all'ennesimo scattino anche Gilbert prova a muoversi, quando siamo ai -20, sulla côte de Crochu. Non risolve la situazione ma perlomeno le sue trenate portano il vantaggio sotto il minuto: Sylvain Chavanel si gasa vedendo le ammiraglie ferme e prova ad andarsene anch'egli, tutto solo, ma non risolverà nulla. La corsa ormai se la giocano quelli davanti: prima della penultima côte, Beau Soleil, Gérard tenta l'anticipo.

Ai -7 però c'è l'ultima côte de l'Èpan e Marcato scatta secco, con Van Avermaet appicicato alla ruota: superano a doppia velocità Gerard e s'involano, collaborando di comune accordo. Sono i più forti del lotto e dunque non ci mettono molto a prendere un vantaggio rassicurante su ciò che resta dei compagni di fuga; alla fine è volata a 2 sull'Avenue e praticamente non c'è storia, anche perchè i crampi bloccano nettamente Marcato. A 11" giunge 3° Kloostergaard, scattato quando mancavano 2 km dal termine, precedendo Stannard e Bodrogi. La volata del gruppo, giunto a 1'23", è vinta come da McEwen su Freire, motivo in più per l'aussie per rosicare.

Nicola Stufano

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