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Tour of Beijing 2011: Irish coffee per colazione - Roche batte Deignan, Tony Martin resta leader

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Doppietta irlandese a Yong Ning: Roche precede Deignan - Tourofbeijing.net © Sonoko Tanaka

Nelle ultime stagioni avevamo imparato a conoscere Nicolas Roche come un buon corridore, competitivo praticamente per tutta la stagione ed in grado di piazzarsi sia nelle tappe, sia nelle classiche che pure nei grandi giri: il difetto grosso per lui era proprio il piazzarsi perché è veloce ma non abbastanza per vincere e va bene in salita ma non abbastanza da staccare tutti. Se vogliamo quindi andare a ritrovare qual'è stata l'ultima vittoria di Roche dobbiamo andare indietro fino al Campionato Nazionale in linea del 2009 o addirittura alla prima tappa del Tour du Limousin 2008 per una gara internazionale: molto probabilmente avrebbe meritato di più in questi anni ma c'è da dire che ha sempre optato per un calendario di corse ai massimi livelli dove la concorrenza è tanta e che magari questa esperienza gli potrà venire bene già dal 2012.

Intanto oggi il corridore irlandese della AG2R è andato a mettere anche la sua firma in questa edizione inaugurale del Tour of Beijing e l'ha fatto proprio nell'unica tappa con alcune difficoltà altimetriche: chiamarla tappa regina è decisamente eccessiva, come lo è pure usare il termine montagne, ma qualche salita c'era ed è stata sufficiente per creare un po' di spettacolo. Già nella prima metà di gara avevamo un gpm di seconda categoria e uno di prima che sono stati i trampolini della fuga del giorno composta da Izagirre, Malori e Mondory che sono stati poi raggiunti prima da Keizer e Westra e poi anche dal danese Chris Anker Sörensen: visto che la tappa non era particolarmente lunga, 162 km, il gruppo per sicurezza non ha mai voluto lasciare più di tre minuti di vantaggio a questi sei attaccanti.

Negli ultimi 35 chilometri la tappa di oggi prevedeva altri due gpm di prima categoria, con il secondo che scollinava ad appena 12 chilometri dal traguardo: è stato qui che il gruppo, a causa più di un ritmo davvero sostenuto che per le pendenze delle strade, s'è spezzato riuscendo poi ad annullare la fuga. Tra gli uomini che erano collocati nelle prime 10 posizioni della classifica l'unico a non reggere quel ritmo è stato il britannico Alex Dowsett mentre un altro nome molto interessante, oltre a Dowsett e a tutti i velocisti, è quello di Peter Sagan, sfortunato a forare nel momento meno opportuno.

Con un'andatura a passo spedito e delle salite che seppur molto pedalabili erano sempre salite, le squadre hanno perso molti gregari ed è gruppo s'è ridotto ad una sessantina di uomini. Sull'ultima ascesa del giorno, quella di Erpuliang, sono iniziati gli attacchi e ad un certo punto abbiamo visto nelle primissime posizioni anche Damiano Cunego che però non è riuscito a trovare fortuna. L'attacco buono invece l'ha fatto l'irlandese della RadioShack Philip Deignan che è partito da solo e dopo un po' ha trovato la collaborazione di Roche e Froome che sono riusciti a riportarsi sotto: ai meno 12 il vantaggio di questo terzetto era di una decina di secondi sul gruppo e l'azione si faceva sempre più interessante perché Froome in classifica era collocato ad appena 26" da Tony Martin e poteva diventare pericoloso anche senza gli abbuoni.

In discesa il gruppo si è spezzato e si è ricompattato perdendo altri secondi importanti ma nel finale, grazie anche alla determinazione di alcune squadre che avevano davanti un uomo veloce e volevano provare a giocarsi il successo di tappa (Lampre e Liquigas in particolare), s'è ritrovata una certa organizzazione e il distacco è calato sensibilmente. All'ultimo chilometro Chris Froome ha provato a dare tutto per riuscire a guadagnare anche solo pochi secondi in classifica: l'unica cosa che è riuscito ad ottenere il corridore della Sky è tirare una gran volata ai due irlandesi senza essere poi in grado di accordarsi; per lui un terzo posto ma con lo stesso tempo del plotone che è stato poi regolato in volata dal nostro Francesco Gavazzi.

Roche ha avuto la meglio sul connazionale, un 1-2 che non si vedeva da tempo, per appena una ruota con gli inseguitori che sono stati classificati con appena 1" di ritardo: oggi l'importante era la vittoria perché guardando i profili altimetrici delle ultime due tappe in programma ed i distacchi che ci sono in classifica (Roche è attualmente 11° a 48" da Tony Martin) sembra assolutamente impossibile per chi insegue anche solo pensare di recuperare. Per il prossimo anno magari gli organizzatori possono pensare di spostare la cronometro all'ultimo giorno o di andare in cerca di qualche salita un poco più impegnativa.

In tema di critiche, però, oggi ne va fatta una ben più pesante perché sull'ultimo gran premio della montagna del giorno è accaduto un fatto allucinante e che poteva avere conseguenze serissime: subito dopo il passaggio del gruppo le transenne e i cartelloni degli sponsor hanno letteralmente preso il volo, a causa pare di un elicottero a seguito della corsa (forse della tv) che volava troppo basso, travolgendo Yannick Eijssen che è stato poi urtato da una moto che non è riuscita a fermarsi in tempo; il giovane belga della BMC è stato costretto al ritiro con ferite e contusioni al viso e la rottura di alcuni denti. Questo fatto ricorda le transenne di Stoccarda che avevano abbattuto mezzo gruppo ai Mondiali Donne del 2007: stavolta stava passando un corridore da solo e non vogliamo davvero pensare a cosa sarebbe potuto succedere ci fosse stato un gruppo intero.

Sebastiano Cipriani

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