Tour of Beijing 2011: Haussler si sblocca dopo otto mesi - Galimzyanov e Bos ko al fotofinish
Un corridore che vince a febbraio come a ottobre è sicuramente da applaudire ma se ti chiami Heinrich Haussler e rimani a bocca asciutta da marzo a settembre allora è probabile che ci sia qualcosa che non va: l'australiano della Garmin-Cervélo è veramente enigmatico perché in carriera fin qui è stato capace di mettersi alle spalle tanti ottimi sprinter negli arrivi in volata ma anche di brillare nelle classiche spaziando dalla Sanremo, al Fiandre e la Roubaix; il problema, però, è che nel momento in cui molto si aspettano tanto da lui tende a scomparire ed i periodi di grande forma, spesso, sono seguiti da altri in cui ci si deve chiedere se è veramente lui quello con il dorsale sulla schiena.
Il 2011 di Haussler era partito davvero bene con due vittorie in Qatar, ma poi si è fermato lì. Per quasi otto mesi non sono arrivate vittorie ed è dura considerare positivi un secondo e un terzo posto di tappa in Polonia: però proprio nel momento in cui ormai tutti pensano che il digiuno verrà interrotto solo nella prossima stagione Haussler ha estratto da cilindro una splendida volata per aggiudicarsi la seconda tappa del Tour of Beijing. Non basterà forse per guadagnarsi un voto positivo nelle pagelle di fine anno ma almeno così il bottino è un po' meno magro.
Oggi era molto difficile pensare di poter evitare un arrivo a ranghi compatti perché il profilo altimetrico era abbastanza facile ed il circuito finale attorno a Men Tou Gou presentava solo un breve strappo che un gruppo lanciato a grande velocità riusciva a passare praticamente di slancio. La fuga del giorna è stata animata da Igor Antón, Dmitriy Muravyev, Thomas De Gendt ed il cinese Kun Jiang: il gruppo, in cui tutte le squadre dei velocisti si alternavano nel lavoro, ha lasciato sempre pochissimo spazio ed il primo a farsi riprendere è stato proprio il basco Antón a circa 45 km dalla conclusione. Gli altri tre hanno resistito fino ad una quindicina di chilometri dal traguardo e ci ha stupito particolarmente Kun Jiang che ha retto molto bene lo sforzo passando anche per primo in tutti e tre i traguardi volanti: il ragazzo non ha ancora 22 anni d il mese scorso si è preparato a lungo al World Cycling Center di Aigle assieme a due connazionali proprio per cercare di mettersi in luce nella corsa di casa.
Nell'avvicinamento alla volata non abbiamo avuto nessuna squadra che è riuscita ad organizzare un treno in grado di prendere in mano la situazione: le strade molto larghe senza curve abbastanza chiuse davano sempre modo di risalire a chi era dietro ed è stata una gran bella battaglia per le posizioni. Ai meno due, però, un sottopasso con restringimento ha cambiato i piani e chi è rimasto chiuso non è più riuscito a risalire: è andata anche peggio a Bookwalter, Cataldo e Reda che sono finiti a terra, per fortuna pare senza conseguenze gravi. La Sky ha provato quindi a lanciare Davide Appollonio ma il molisano è partito troppo lungo e si è esposto alla rimonta di coloro che aveva a ruota, uno su tutti Heinrich Haussler: lo sprint è stato incertissimo perché oltre a Haussler erano usciti bene anche il russo Galimzyanov e l'olandese Bos, tutti e tre arrivati praticamente affiancati. Il fotofinish ha premiato Haussler che ha staccato di pochissimi centimetri Galimzyanov.
I corridori italiani sono rimasti giù dal podio ma sono arrivati comunque in massa nei primi 10: Francesco Chicchi è giunto quarto, con poco più indietro Viviani Appollonio, Nizzolo e Mori ad occupare in quest'ordine le posizioni dalla sesta alla nona. Tanto per evidenziare la difficoltà di questa prima tappa tutti i 146 corridori sono stati classificati con lo stesso tempo. Nonostante ciò un piccolo cambio nella classifica generale c'è stato perché diverse ore dopo la conclusione della tappa di ieri la giuria ha comunicato di aver penalizzato Lars Boom di 20" perché in almeno un paio di occasioni è stato affiancato dall'ammiraglia che tentava di coprirlo dal vento laterale: in questo modo il nostro Daria Cataldo è riuscito a guadagnare una posizione nella generale, nonostante la caduta, ed ora è nono.