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Gp Montreal 2011: E ora Rui Costa alza la posta - Gilbert, il numero non riesce. Fédrigo 2° | Cicloweb

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Gp Montreal 2011: E ora Rui Costa alza la posta - Gilbert, il numero non riesce. Fédrigo 2°

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Rui Costa, vincitore del GP di Montréal davanti a Fédrigo e Gilbert © www.movistarteam.comNiente doppietta canadese per Philippe Gilbert: ad alzare le braccia come un forsennato in Avenue du Parc è Rui Alberto Faria da Costa, portoghese di 25 anni della Movistar, che ha preceduto Pierrick Fédrigo, compagno di fuga di un'azione sviluppatasi negli ultimi chilometri, ed il vallone in rimonta sul gruppo.

Il circuito di Montréal è molto breve, appena 12 chilometri, e subito dopo il passaggio dal via prevede una salita di 2, la Côte de Camillon-Houds; a metà circuito un altro dentello è posto in corrispondenza del Politecnico di Montréal, dopodiché lieve discesa fino alla rampa che porta all'arrivo, i 600 metri all'insù di Avenue du Parc. Un percorso diverso rispetto a quello del GP Québec ma ugualmente duro insomma, e lo sentono nelle gambe i corridori sin dai primi giri, percorsi ad andatura sostenuta, tant'è che metà del gruppo si stacca al secondo passaggio e aspetta due giri per rientrare.

In questa fase, Gilbert è coinvolto in una caduta senza conseguenze, mentre va via una fuga di 4 elementi, con Arashiro (Europcar), Geslin (FDJ), Pate (HTC) e Di Luca (Katusha), nelle insolite vesti di desperado. A metà corsa i 4 arrivano a guadagnare 4'50", dopodiché il gruppo decide di accelerare, mosso dagli uomini di Sky e Rabobank. Sono proprio gli olandesi a fare il forcing nel quint'ultimo giro, portando il vantaggio nel giro di pochi chilometri da 3' a 30 secondi. Così, al debutto del quart'ultimo giro, parte il contrattacco di Jérôme Pineau (Quickstep), Danilo Wyss (BMC) e Juan Antonio Flecha (Sky), mentre Di Luca molla inesorabilmente.

Il trio inseguitore non riesce però a ricongiungersi all'altro trio, che sul terz'ultimo passaggio si disgrega: rimane in testa solo Pate. In questo passaggio sulla salita del Politecnico si sviluppa un'azione molto interessante, che vede impegnati Dumoulin (Cofidis), Hoogerland (Vacansoleil), Tuft (SpiderTech), Danielson (Garmin), Weening (Rabobank), Stangelj (Astana), Barry (Sky), Rast (RadioShack), Salerno (Liquigas), Rui Costa (Movistar), Péraud (AG2R), nonché lo stesso Pate e Veilleux (Europcar) che tenta subito di avvantaggiarsi. 13 squadre equamente rappresentate, tra le quali non c'è l'Omega Pharma: un vero e proprio attacco a Gilbert, tant'è che il vantaggio al termine del terz'ultimo passaggio raggiunge i 36".

C'è poco da fare, Gilbert deve reagire in prima persona per non far andar via l'azione: il vallone imposta un forcing mostruoso sulla Côte de Camillon, riducendo il margine a 12" dal gruppetto che perde Rast, Tuft, Vellieux e Pate; Péraud prova ad andarsene da solo al Politecnico ma è un fuoco di paglia. L'azione si smonta e all'esordio dell'ultimo giro è tutto da rifare. Gilbert però vuole rifiatare e si nasconde, così a prendere l'iniziativa sono Urán (Sky), Vande Velde (Garmin) e ancora Rui Costa, che prendono diversi metri di vantaggio sul gruppo. Con un'imponente accelerazione il campione in carica Gesink si riporta su di loro, riducendo il gruppo a fine ascesa a una trentina di unità.

È in questa fase di stasi che si sviluppa l'azione buona: parte per la terza volta Rui Costa, stavolta con Fédrigo (FDJ) e Denifl (Leopard): i tre riescono a guadagnare quei 15" che alla fine risulteranno decisivi. In gruppo tutti guardano Gilbert, ma lui resta tranquillo nelle retrovie, con l'aria di chi è sazio e non si sente in dovere di far nulla. Così in molti rientrano e alcune squadre riorganizzano l'inseguimento: tentano qualcosa Giampaolo Caruso sul Politecnico e Samuel Sánchez in pianura ai -4, ma vengono presto ripresi. Il margine si accorcia e Gilbert fiuta il massimo risultato col minimo sforzo: si porta così nei primi metri del gruppo, pronto a scattare sulla rampa finale.

Ma non ha fatto i conti con la tenacia di Rui Costa che parte lungo e si tiene dietro Fédrigo: Gilbert, pur con una straordinaria progressione, riesce a saltare solo Denifl e a prendere il terzo posto col compagno di squadra Roelandts a ruota, quarto, nel tentativo di una clamorosa doppietta. Denifl, scoppiato, si piazza quinto davanti a Pietropolli, primo degli italiani con Marcato alla sua ruota. 8° è Vichot, ennesimo astro nascente del pollaio francese in forza alla FDJ, 9° si piazza un altro italiano, Nocentini, mentre 10° è l'ormai redivivo Wegmann.

A gennaio nessuno avrebbe detto che quella del 2011 sarebbe stata la migliore stagione di sempre di Rui Costa: il giovane portoghese era stato trovato positivo col fratello ai campionati nazionali a cronometro alla Metilesanamina ed era stato appiedato dalla formazione di Unzué ed Echavarri. Risolta la vicenda (dimostrando che la causa era un integratore contaminato), la Movistar gli ha rinnovato la fiducia ad aprile e Rui Costa l'ha ripagata con 3 successi pesanti: quello di oggi, la tappa al Tour di Super-Besse e La Vuelta Comunidad de Madrid. Importante squillo di tromba anche per Pierrick Fédrigo, reduce da una stagione deludente a causa di un'infezione batterica conseguita nei boschi (Pierrick è appassionato di caccia) che l'ha tenuto lontano dal Tour ed ha rischiato di compromettere la sua carriera. Per Gilbert invece nessun dramma: era l'ultimo appuntamento prima del Mondiale e non aveva nessun senso rischiare un fuori giri, visto che per fare il colpaccio a Copenhagen il vallone dovrà dare veramente tutto.

Nicola Stufano

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