Vuelta a España 2011: Sagan esulta insieme a Cobo - Terzo successo di tappa, battuti Bennati e Petacchi

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Juan José Cobo è il vincitore della 66esima Vuelta a España. Passato indenne anche dall'ultima tappa della corsa, il 30enne di Cantabria può gloriarsi del primo successo in un grande giro per lui, davanti a un Chris Froome che non ha avuto modo di cercare abbuoni strada facendo né tantomeno di attaccare in una frazione consacrata ai velocisti. Terzo Bradley Wiggins, che era tra i favoriti e che comunque porta a casa il primo podio in carriera in un GT (destino comune ai due atleti che l'hanno preceduto).

La tappa, a Madrid, la vince invece Peter Sagan: uno spunto irresistibile dello slovacco per bruciare la nobiltà italica dello sprint, con Bennati al secondo posto e Petacchi al terzo. La Leopard ha un po' sbagliato i tempi del suo treno, se è vero che già prima dell'ultimo chilometro era in azione Wagner, ultimo uomo di Bennati. Ma alle spalle del tedesco c'era Petacchi, che era riuscito a inserire la sua ruota davanti a quella di Daniele. Quando Wagner, agli 800 metri, si è reso conto che da una parte non ne aveva più, dall'altra aveva alla ruota l'avversario, si è rialzato. Momenti di incertezza, con AleJet che ovviamente non ci pensava neanche lontanamente di spingere a quel punto, e quindi con la Skil che emersa da dietro provando a prendere in mano le operazioni.

Quando ai 200 metri Veelers ha provato a lanciare De Kort, Petacchi ha deciso di partire a sua volta. Dietro di lui Bennati e Degenkolb, ma Sagan, occhio rapace, ha capito subito che doveva prendere quel trenino e così ha fatto, inserendosi davanti al tedesco dell'HTC. Con AleJet che, nel tentativo di respingere la rimonta di Bennati, ha sapientemente dirottato la sua bici da sinistra a destra (un cambio di traiettoria certamente lecito), e Bennati che già ai 100 metri ha iniziato le manovre di sorpasso all'esterno, Sagan si è trovato al vento ai 75 metri in mezzo alla sede stradale, e a quel punto non gli restava che fare la sua volata, senza più curarsi di scie e ruote da seguire.

Compito risolto perfettamente dal corridore della Liquigas, che col suo spunto ha superato a 10 metri dal traguardo i due italiani, andando così a vincere la sua terza tappa in questa Vuelta: per essere il primo GT di Peter, una prestazione a dir poco scintillante. Con lui e la maglia rossa Cobo, festeggia al traguardo anche Bauke Mollema, che era a pari punti con Joaquim Rodríguez nella classifica per la maglia verde, e che piazzandosi nono è riuscito a conquistare altri 7 punti (contro gli 0 del rivale, solo 125esimo e per di più staccatosi dal primo gruppo nei 3 km finali) che lo portano a quota 122 (restano 115 quelli di JRO).

La corsa, per metà passerella e per metà circuito, aveva visto un'azione a 3 operata da Horrach, Benítez e un bel Damiano Caruso, ancora voglioso di far movimento. L'attacco, partito intorno al km 35 (a 60 dal traguardo), ha avuto anche un minutello scarso di margine, prima di essere annullato ai 10 km dopo un buon lavoro dei Lampre; e la sua principale funzione è stata quella di neutralizzare di fatto i due sprint intermedi (al km 44 e al 72), rinviando i discorsi per la classifica generale e per quella a punti al traguardo madrileno.