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Giro della Valle d'Aosta 2011: Altro francesino tutto da scoprire - Lavieu da solo, Aru recupera 1'30"

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Antoine Lavieu suggella un'altra impresa in solitaria a questo Giro della Valle d'Aosta - Foto Uff. stampa della corsa © ScanferlaContinua il festival straniero al Giro della Valle d'Aosta che, l'indomani della splendida impresa del russo Novikov, regala nuovamente il sorriso alla Francia: a conquistare il successo sul traguardo di Valgrisenche al termine di un'altra tappa tirata è stato Antoine Lavieu, 21 anni da compiere il prossimo 28 settembre ma già capace di attirare su di sè l'attenzione di qualche club professionistico. Con oggi infatti per il portacolori dell'Aix en Provence (qui in gara però con la maglia della nazionale francese, a differenza del compagno di club Koretsky che si era imposto nella prima frazione) ha centrato la quinta vittoria in stagione, che tra l'altro segue anche l'esordio in corse professionistiche, avvenuto appena una settimana fa al Tour du Limousin in qualità di stagista nelle file della Cofidis.

Un successo che riporta senza dubbio il sorriso nel clan transalpino, appena ventiquattr'ore dopo la clamorosa debacle di Elissonde, indicato alla vigilia come uno dei principali favoriti (se non il grande favorito assoluto) per il successo finale e naufragato a oltre 27 minuti sul traguardo di La Salle. Con la performance odierna tra l'altro Lavieu risale anche in terza posizione in una generale dove ha motivi per sorridere anche Fabio Aru, molto brillante sull'ascesa finale in cui è riuscito a distanziare di oltre un minuto il leader Novikov. Certo, recuperare 2'03" di distacco al russo non sarà affatto impresa semplice ma la tappa odierna potrebbe dare un'ulteriore scossa morale per continuare a provarci fino in fondo, senza dimenticare però che la cronoscalata finale di domenica in teoria dovrebbe sorridere maggiormente al ventunenne dell'Itera-Katusha.

La prima parte di gara era caratterizzata da tratti in fondo valle per giungere dapprima verso Aosta, dove era fissato il primo traguardo volante di giornata. Proprio in virtù di questo e di un forte vento, dopo una decina di chilometri si è assistito ad un frazionamento del plotone, che ha lasciato in testa una trentina di unità con tutti i migliori presenti. Proprio sull'onda di questa azione, dopo che sono stati percorsi poco meno di 20 chilometri, si è così sviluppata la prima azione importante del giorno: a promuoverla Francesco Manuel Bongiorno della Zalf, altro dei grandi delusi dopo la tappa di ieri (giunto anche lui nel gruppo di Elissonde a oltre 27 minuti), in compagnia del compagno di squadra Busato, di Patrick Facchini e Jakub Novak (portacolori Trevigiani), Mattia Barabesi (Hopplà), i baschi Bizkarra e Zabalo (entrambi Orbea), il francese Bonnet (Nazionale francese), i belgi Oerlemans (Wc Soenens) e Hoorne (Jong Vlaanderen) e di un sempre battagliero Mattia Pozzo (Viris Vigevano), attivissimo fin dalle prime battute della tappa. L'accordo tra gli undici atleti è subito ottimale e il vantaggio, superato il traguardo volante di Aosta (vinto proprio da Pozzo), sale sensibilmente oltre i 2 minuti per arrivarne a toccare quasi 3 (2'50" il rilevamento prima che venga affrontata la prima ascesa di giornata verso Quart).

Giunti però all'imbocco dell'ascesa che conduceva a località Chetoz, l'armonia nel drappello di battistrada si è improvvisamente esaurita, cosicchè Mattia Pozzo è scattato tutto solo per tentare nuovamente la gloria con una cavalcata solitaria, come già gli riuscì due stagioni orsono mentre dagli undici si è definitivamente defilato Facchini. Pozzo ha fatto suo così il Gpm, con una trentina di secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori ed un vantaggio sul gruppo (da cui è nel frattempo uscito in avanscoperta Gazzara, altro Trevigiani) che si è mantenuto attorno ai 3 minuti. Pozzo ha continuato senza esitazioni nella sua azione, conquistando anche il secondo sprint intermedio a Sarre (che ne ha rafforzato la leadership nella speciale classifica), veleggiando con poco più di un minuto sui primi inseguitori, ridotti a sole quattro unità anche per la sfortunata dipartita di Bizkarra e Zabalo, entrambi caduti in due momenti distinti di gara: il primo, pur ammaccato, è riuscito ugualmente a concludere la tappa in ultima posizione con oltre 38 minuti di ritardo; Zabalo è stato invece trasportato in ospedale ad Aosta dopo esser finito in una scarpata, ed è stato sottoposto a intervento chirurgico una volta riscontratogli un trauma cranico commotivo che ne rendeva le condizioni critiche (il ragazzo era rimasto comunque sempre cosciente). Nel frattempo verso la seconda ascesa di giornata che conduceva ai 1580 metri di Verrogne, Pozzo ha accusato lo sforzo precedente ed è andato decisamente in difficoltà, mentre di contro Bongiorno si è mostrato molto più pimpante, trascinandosi alle sue spalle solamente il ceco Novak e il belga Hoorne. Situazione in continuo divenire anche alle spalle, dove i fuggitivi della prima ora sono stati man mano riassorbiti dal belga  Bekaert dell'Omega Pharma-Lotto, il quale assieme al francese Barbas si è prodotto in una bellissima azione, volta a riportarsi sul terzetto di testa nel momento in cui il distacco del plotone principale oscillava tra i 3 e i 4 minuti. Aggancio riuscito proprio a 2 chilometri dal GPM, in vetta al quale è transitato proprio Bekaert su Hoorne e Barbas ed il gruppo ad inseguire a 3'20".

Il gruppo, con in testa gli uomini del leader Novikov, ha cominciato pian piano a limare il vantaggio nei confronti dei battistrada, anche se l'ascesa verso Les Combes, la terza di giornata, non ha prodotto significativi scossoni, cosicchè in vetta è transitato nuovamente Bekaert, anche se il suo vantaggio è passato da 2'45" a circa 2 minuti in pochi chilometri. In questa fase però (al traguardo mancano circa 20 chilometri) è uscito però dal gruppo Lavieu per quella che sembrava un'azione disperata ma che come vedremo al traguardo avrà ben altro esito. Bekaert intanto ha capito di essere in ottima giornata e proprio all'inizio dell'ascesa finale ha staccato sia Bongiorno che Barbas, dopo che Novak e Hoorne avevano già alzato bandiera bianca: momento importante, considerato che il belga già nella scorsa stagione si era fatto notare sulle strade valdostane (buoni piazzamenti che gli sono valsi il sesto posto nella generale finale) e che nel 2009 aveva fatto bene anche in Francia nella Ronde de l'Isard. Mentre il gruppo ridotto ormai a non più di 15-20 unità (e tra questi non vi è il francese Michaud, secondo della generale a 2'53" da Novikov) ha mantenuto il suo distacco attorno ai 2 minuti, Bekaert ha proseguito nella sua azione che sembrava poter essere vincente, visto che gli ex battistrada oscillavano ormai tra i 45 secondi e il minuto. Il belga però non ha fatto i conti con lo scatenato Lavieu, che come preannunciato era precedentemente uscito in avanscoperta, a caccia dei battistrada in beata solitudine. Un inseguimento tanto dispendioso quanto fantastico, che ha avuto culmine a circa 5 chilometri dall'arrivo, quando il transalpino ha raggiunto e quindi staccato il pur generoso Bekaert. Ormai più nessuno poteva negare il successo a Lavieu, giunto così in perfetta solitudine a Valgrisenche mentre alle sue spalle nel frattempo si era scatenata una bella bagarre: dapprima erano scattati gli statunitensi Dombrokswki e Squire, giunti rispettivamente 2° a 39" e 5° a 2'22"; soprattutto però è stata l'azione di Fabio Aru a far male, tanto che Novikov non è riuscito a rispondere al sardo della Palazzago che ha spinto a fondo negli ultimi chilometri per guadagnare più terreno possibile. Alla fine per lui è giunto un quarto posto a 1'17", preceduto di una decina di secondi proprio dall'esausto Bekaert, terzo a 1'04" ma la soddisfazione di aver limato circa un minuto e mezzo nei confronti di Novikov, giunto a 2'52" sul traguardo e che ora comanda con 2'03" nella generale (il vincitore odierno Lavieu è invece risalito al terzo posto a 2'23"). Nella top-ten di giornata anche il bulgaro Mihaylov e Pichetta (staccati di 2'29"), Stefano Locatelli (8° a 2'37"), il sempre bravo De Ieso (9° a 2'40" ma 4° nella generale a 3'26") e Mattia Cattaneo che ha invece chiuso a 2'43". Chi invece ha pagato dazio quest'oggi è stato il francese Michaud, che scende dalla seconda alla nona posizione dopo i 5'05" accusati quest'oggi.

Domani la quarta frazione con partenza e arrivo a Rivara sembrerebbe particolarmente adatta ad azioni da lontano (cinque le ascese da superare ma l'ultima distante ben 40 chilometri dall'arrivo), tuttavia correre il rischio di sottovalutarla potrebbe portare ancora ulteriori sorprese e rendere l'esito finale della gara incerto come non mai.

Vivian Ghianni

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