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Eneco Tour 2011: Côtes+Gilbert? È il solito show - Solito assolo del vallone ad Andenne | Cicloweb

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Eneco Tour 2011: Côtes+Gilbert? È il solito show - Solito assolo del vallone ad Andenne

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Tre su tre per la Omega Pharma, oggi tocca a Gilbert © Enecotour.com

Era nell'aria. Ci ha abituati così, Philippe Gilbert, da poco più di un anno a questa parte. Sceglie le corse, o le tappe, che più gli si addicono e annuncia di volerle vincere. Spesso rivela anche come prevarrà, regolarmente ha la meglio sugli avversari. Il fuoriclasse Vallone vince per distacco ad Andenne, poco lontano da Namur. Vince acclamato dalla folla, la sua folla (è nato ai piedi della Redoute, poco distante da qui), vestendo la maglia di Campione nazionale ed andando a prendersi anche la leadership dell'ENECO Tour.

La prima frazione mossa di questa corsa a tappe che sino ad oggi aveva visto dominare Phinney e vincere solo velocisti (uno, Greipel) rimescola le carte in tavola. Molte côtes da affrontare, la doppia scalata al Muro di Huy nelle fasi iniziali della corsa e se ne va un bel quartetto. Alex Rasmussen (HTC - Highroad), Tom Veelers (Skil - Shimano), Stefan Van Dijk (Veranda's Willems - Accent) e Julien Fouchard (Cofidis) guadagnano terreno presto e rapidamente, giungendo sino ad avere 8' sul gruppo controllato dalla BMC della maglia bianca, Taylor Phinney.

Quando si passa per la prima ed unica volta sul traguardo di Andenne i quattro hanno lasciato per strada quasi metà del vantaggio acquisito, mantenendo pur sempre il gruppo a 4'04". Mancano 61 chilometri alla conclusione e Gilbert si fa vedere di tanto in tanto in testa al gruppo. Testa la gamba, è buona. La Côte de Bonneville le taglia, le gambe, ai quattro fuggitivi, specialmente ad un Alex Rasmussen che ciondola con la testa e continua a procedere a bruschi strappi, facendo l'elastico. Si staccherà di lì a poco.

Dietro ci si aspetta un forcing da parte dell'Omega Pharma - Lotto ma è invece la Sky di Boasson Hagen la prima formazione che saggia la gamba di un Phinney fin lì impeccabile. Basta una tirata ed i fuggitivi restano appesi a 3'30" di vantaggio, indubbiamente troppo pochi pe sperare di arrivare. Rasmussen e Fouchard mollano quasi subito, Veelers e Van Dijk insistono sino all'ultimo.

Verranno ripresi sulla Côte de Saint-Roch, dove l'Omega Pharma tiene sotto controllo la corsa e Boasson Hagen sprinta in cima, in corrispondenza del traguardo volante, aggiudicandosi 3" d'abbuono. Phinney, che già da metà ascesa annaspa nelle retrovie, stando così le cose perderebbe la maglia. Anche il norvegese in odor di primato, dopo la bella seconda piazza di ieri, era nell'aria. Ma mancano ancora una côte - la salitella di Flìme - ed un altro strappetto nei pressi del traguardo.

Il gruppo sale per lo strappo di Flìme dapprima guidato dalla Leopard Trek, che con continui scatti non aiuta certo Linus Gerdemann. Basta un cenno di Gilbert a Jelle Vanendert ed il vincitore di Plateau de Beille si mette in testa a fare l'andatura. Ai -7 il capitano dell'Omega Pharma parte con una sparata delle sue e fa subito il vuoto.

La pendenza lo aiuta a frapporre tra sé ed il gruppo una ventina di secondi. Gli inseguitori non demordono, nonostante il ritmo forsennato tenuto dal vallone, e nel falsopiano lo mettono nel mirino. Quando tutto sembra perduto, quando 8" di vantaggio farebbero rialzare qualsiasi corridore, ecco invece che si ha conferma, se mai ve ne fosse stato bisogno, della grandezza di Philippe Gilbert. Nel giro precedente ha studiato il finale di corsa, sa che prima del traguardo lo attende ancora uno zampellotto.

Vede il gruppo a poche centinaia di metri, è tirato dalla Sky; Phiippe si mette allora a pestare forte sui pedali. Tanto forte che il vantaggio lo mantiene, anzi, lo incrementa leggermente. Fa la volata, pedala anche dopo il traguardo, Gilbert, quindi, oltrepassata la linea d'arrivo, alza al cielo un pugno chiuso in segno di vittoria, in risposta alle dimostrazioni d'affetto della sua gente. Dietro Bole regola il gruppo, che giunge a 9" dal fuoriclasse vallone. «Sapevamo che bisognava forzare sull'ultima salita, Jesse Vanendert ha fatto un gran lavoro. Tutto oggi è andato per il meglio», dichiarerà Gilbert a fine gara.

Si prende in un colpo solo tappa e maglia, con Boasson Hagen a 6" dalla vetta ed in grado di sfruttare già domani la cronometro di Roermond. A proposito di cronometro, chi contro il tempo li aveva messi tutti in riga nel prologo, Taylor Phinney, non perde in fin dei conti molto da Gilbert, arrivando sul traguardo con soli 35" di ritardo.

La prova di domani, pur se breve (soli 14,7 km), potrà essere un'arma vincente per il giovane del Colorado che vive in Toscana, anche se in classifica, oltre a Boasson Hagen, c'è gente come David Millar e Dominique Cornu (per loro un distacco da Gilbert rispettivamente di 14" e 24") che può batterlo per la generale. Sempre che Gilbert non s'inventi, o reiventi, cronoman, per poi tenere nell'ultima tappa. Ci ha stupiti e meravigliati molto, il vallone, da un po' di tempo a questa parte. E non è detto che sia intenzionato a smettere di farlo.

Francesco Sulas

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