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Tour de Pologne 2011: Dan favorito Martin, ma Sagan è a soli tre secondi dalla maglia

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Dopo un anno Daniel Martin ritorna leader del Tour de Pologne © Foto Scanferla

Finalmente arriva la bagarre sulle strade del Tour de Pologne. Dopo 3 le volatone di gruppo, vinte da Marcel Kittel, e la doppia vittoria di Peter Sagan con tanto di maglia di leader, era infatti il giorno della tappa più impegnativa della corsa. Certo, le salite polacche sono quelle che sono e non ci si aspettavano grossi distacchi. Strappi brevi e non troppo impegnativi, con strade molto strette che ricordano quelle del Limburgo e delle Ardenne. Ma la classifica era corta, ed era sufficente un azione per ribaltarla. In tanti pensavano Peter Sagan potesse tenere la maglia gialla, lungo i 207 km che portavano al traguardo di Bukowina. Così non è stato.

A scalzare lo slovacco dalla testa del Tour de Pologne è un personaggio che ha già dimostrato l'anno scorso di digerire bene le strade polacche: è Daniel Martin, il campione uscente, che sfrutta i secondi di abbuono guadagnati per aver tagliato per primo il traguardo. Un traguardo tagliato con le braccia sul manubrio, senza esultare, chissà, forse per l'impegno profuso o per cercare di guadagnare più secondi possibili su Sagan. Per Martin in ogni caso, è il secondo successo stagionale, dopo la vittoria al Giro di Toscana e il terzo posto al Giro di Catalogna in primavera, ma soprattutto è il segnale di una condizione in crescita.

Ma andiamo con ordine. Era la tappa più lunga della corsa polacca, con ben 11 GPM in programma; nulla di trascendentale, intendiamoci, ma decisamente una tappa più dura di quelle affrontate nei giorni scorsi. Subito dopo la partenza, a Terma Bukovina, parte l'attacco che caratterizzerà gran parte della tappa, con protagonisti dieci uomini: Golas, Geschke, Rohregger, Didier, Morajko, Vila, Pujol, e i nostri Possoni e Ulissi, quest'ultimo ancora all'attacco, dopo la tappa di ieri.

L'azione supera i 5' di vantaggio, ma è sempre tenuta sotto controllo dal gruppo. Negli ultimi 50 chilometri infatti, il gruppo di testa inizia a perdere minuti, oltre che uomini. Davanti non mancano gli scatti, il primo è di Geschke, poi, entrati negli ultimi 30 chilometri è la volta di Rohregger. Il corridore della Leopard, viene ripreso però pochi km dopo, appena prima dei suoi compagni di fuga.

Sul penultimo passaggio al GPM di Kat Tauron, momento cruciale del percorso, ci provano senza successo Marycz e Lequatre. Le squadre dei big non vogliono infatti farsi sfuggire la possibilità di accorciare la classifica, e così, sotto la spinta di Astana, Lampre e Saxo ogni tentativo viene spento. All'ultimo passaggio sul GPM è la Garmin a operare la selezione. Kennaugh opera un vero e proprio forcing: il gruppo dei migliori si spezza. Martin prende allora la testa della corsa, cercando di guadagnare secondi preziosi. Il corridore della Garmin scollina in testa, ma non prende il largo, e complici un paio di traiettorie sbagliate lungo la discesa dal GPM, viene ripreso.

Intanto Sagan, prova a tenere duro, scortato da un generoso Vincenzo Nibali nelle vesti di gregario di lusso. Il lavoro del messinese è proficuo, infatti ai meno 10 km dalla conclusione il gruppo, che può contare ancora su una quindicina di unità, si ricompatta. Nel finale ci prova un altro padrone di casa: si tratta di Rutkiewicz, un abituè nella corsa polacca.

Dietro, intanto, il ritmo di Nibali non è sufficente a riprendere il battistrada. Parte così Daniel Martin, seguito a ruota, come un ombra, da Peter Sagan. All'ultimo chilometro un altro scatto, deciso e potente, che sembra poter fare la differenza, autore: Stephen Cummings. Ai 600 m però parte ancora una volta Martin; Sagan prova a stargli a ruota, ma è costretto a desistere. Chi, riesce a stare alla ruota di Martin è il sorprendente Wout Poels, compagno di squadra di Marcato alla Vacansoleil. Poels, tuttavia, non riesce a sprintare e a superare Martin, che può così sorridere per la vittoria, attendendo l'arrivo di Sagan. Dietro Poels, si piazza il nostro Marco Marcato, autore di una prova brillante, ma ancora una volta solo piazzato. Sagan arriva a 13", che sommati ai 10" di abbuono presi da Martin, non sono sufficenti per tenere il simbolo del primato.

Martin vestendosi di giallo prima dell'ultima tappa, ha così buone possibilità di portare a casa per la seconda volta il Tour de Pologne. Domani infatti il percorso è pianeggiante, ma il successo di Martin resta una possibilità, e non una certezza, perché Sagan è uno degli uomini più veloci del gruppo, e avendo solo 3" da recuperare, con un piazzamento nella top-3 domani e conseguenti abbuoni, andrebbe a beffare a sua volta - e in questo caso irreparabilmente - il corridore della Garmin.

Enrico Cadeddu

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