Tour de France 2011: BMC in trionfo, Katusha da 3 - Giudizi, voti e curiosità sulle squadre: Saxo spuntata
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PREMI 45560 € (12a) |
L'ANALISI Rispetto all'anno scorso non arriva una vittoria di tappa, il miglior piazzamento è un misero quarto posto (con una volata di Hinault), ma l'AG2R coglie un'importante e prestigiosa top10 in classifica generale grazie a Jean-Christophe Péraud: risultato arrivato grazie ad un'ottima regolarità e senza alcuna fuga. Riblon non ha avuto particolare fortuna nella fuga mentre le delusioni sono Roche e Gadret: l'irlandese, complice la caduta del Delfinato, non era al 100% e forse ha sbagliato a voler rimanere in classifica a tutti i costi, cosa che gli ha impedito di entrare in molte fughe; Gadret invece al Tour neanche voleva andarci e se n'è tornato a casa ancora prima delle montagne. Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 493990 € (1a) |
L'ANALISI Nel 2007 la BMC era ancora una piccola continental che si metteva alla prova nel calendario nordamericano, adesso invece va a vincere alla grande il Tour de France con Cadel Evans: il corridore australiano è stato protagonista di una gara quasi perfetta che l'ha portato ad essere sempre nelle prime posizioni degli ordini d'arrivo delle tappe importanti con la vittoria a Mûr de Bretagne. Rispetto all'anno scorso, però, Evans è spalleggiato da gregari che riescono a dargli una mano: nella prima settimana si vedono più volte in testa, sulle grandi montagne vanno in fuga per poter essere utili nei finali. Hincapie vince il suo nono Tour de France da gregario. Voto: 9 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI
PREMI 41740 € (13a) |
L'ANALISI Il secondo posto nella classifica dei giovani (e 12° nella generale) con Rein Taaramae non può bastare a rendere positivo il bilancio del Tour della Cofidis. Nelle varie tappe il miglior piazzamento è il secondo posto di Moncoutié a Lourdes alle spalle di un imprendibile Hushovd e anche nelle altre fughe gli uomini di Boyer non sembrano mai essere in lotta per la vittoria; la delusione si fa ancora maggiore se si pensa che è addirittura dal 2008 che i rossi di Francia non vincono una tappa nella corsa per loro più importante. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 87780 € (8a) |
L'ANALISI Dieci anni dopo Roberto Laiseka a Luz-Ardiden è di nuovo un uomo della squadra basca ad esultare, il campione olimpico Samuel Sánchez. Questo già potrebbe bastare per avere un bel voto ma l'Euskaltel si porta a casa anche la vittoria finale della classifica dei gran premi della montagna e un sesto posto nella generale sempre con Sánchez. Il resto della squadra non era all'altezza dell'asturiano ma la grinta non manca e sono poche le tappe in cui un uomo del team non sia un fuga: particolarmente attivo Ruben Pérez, entrato in ben cinque o sei azioni dalla distanza. Voto: 7.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 16666 € (19a) |
L'ANALISI Uno dei simboli del Tour de France 2011 è senza dubbio Jeremy Roy, vincitore del premio del supercombattivo della corsa: circa 750 km in fuga con la tremenda beffa della tappa di Lourdes quando, dopo un tentativo solitario partito sull'Aubisque, è stato preso e superato ad appena 2000 metri dal traguardo. Di vittorie non ne arrivano ma turno tutti gli uomini della FDJ riescono a mettersi in mostra e i traguardi volanti sono il loro terreno di caccia preferito; una menzione la merita anche Arnold Jeannesson, 15° in classifica generale, grazie ad un'ottima costanza di rendimento (52° nella crono come peggior piazzamento). Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 104940 € (5a) |
L'ANALISI Cosa si può dire di una squadra che vince ben sei tappe più la classifica della maglia verde? I cinque acuti di Mark Cavendish non sono una sorpresa e stavolta lo sprinter dell'Isola di Man, pur accompagnato dalle stesse polemiche del Giro (spinte in salita dall'ammiraglia), è riuscito a vincere anche la classifica a punti dopo aver dato grande battaglia sui traguardi volanti. Il treno di Cavendish al momento è il più forte e affidabile al mondo mentre qualche delusione viene da Velits e Tony Martin (vincitore comunque della crono) che aspiravano ad un piazzamento nella generale: certo che se li si fa tirare ogni giorno (anche se poco) per Cavendish... Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI
PREMI 12380 € (20a) |
L'ANALISI La prima squadra interamente russa al Tour de France finisce con un fallimento in piena regola certificato dagli appena quattro piazzamenti nei primi dieci lungo tutte le 21 tappe. Denis Galimzyanov faceva il suo esordio alla Grande Boucle accompagnato dai commenti che lo indicavano come una delle rivelazioni della stagioni: prima di andare fuori tempo massimo a Luz-Ardiden ha ottenuto appena un quarto e un sesto posto in volata ma questo basta per renderlo il migliore del team. Inesistente Karpets, brutta uscita di scena per Kolobnev. Voto: 3 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 30100 € (15a) |
L'ANALISI Il bilancio non può essere lo stesso dell'anno scorso, anche perché Petacchi non è lo stesso dell'anno scorso: spesso in volata si perde non appena c'è un po' da sgomitare per tenere o guadagnarsi una buona posizione. Sopra le attese, invece, il Tour di Damiano Cunego che sulle grandi salite rimane quasi sempre a contatto con i migliori: qualcuno forse lo preferiva vedere più in basso in classifica (alla fine è stato settimo) ma protagonista con fughe e attacchi per le vittorie di tappa. Malori si è fatto vedere con qualche fuga, molto bella quella di Lisieux. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 395310 € (2a) |
L'ANALISI Per tre settimane intere non si riesce a capire chi sia il vero capitano della squadra tra Andy e Frank Schleck: alla fine salgono entrambi sul podio finale di Parigi, un risultato ottimo in assoluto ma che lascia una sensazione di non aver fatto tutto il possibile per vincere questo Tour. Nel complesso la squadra si dimostra la più forte in gara anche se Cancellara e Fuglsang rendono al di sotto di quanto ci si attendeva da loro: la tattica che ha portato Andy Schleck a vincere in cima al Galibier con una delle più bella imprese degli ultimi anni ha funzionato alla grande ma, anche in quel caso, è sembrato che si potesse fare qualcosina di meglio (specie nella gestione di Posthuma). Voto: 7.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 22360 € (18a) |
L'ANALISI Alla vigilia si puntava al podio finale ed invece arriva appena un ottavo posto con Basso che, invece che migliorare va in calando proprio nelle ultime giornate: forse la caduta a maggio durante il ritiro sull'Etna ha sconvolto un po' i piani ed è stato sbagliato qualcosa nella nuova preparazione. Anche Szmyd non sembra al top visto che troppo spesso Basso rimane da solo quando il gruppo è ancora abbastanza folto. Bene invece Daniel Oss che, pur non essendo (ancora) un velocista, si lancia con coraggio negli sprint ottenendo un quarto e due sesti posti: è giovane e può ancora migliorare tanto. Voto: 4.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 46660 € (11a) |
L'ANALISI Quando non si ha un uomo di classifica in grado di puntare in alto è ovvio che una squadra deve tentare la fortuna negli sprint o con le fughe da lontano: a conquistare la vittoria di tappe è il portoghese Rui Costa, unico a resistere per pochi secondi al ritorno del gruppo nella frazione di Superbesse. Chi forse una vittoria l'avrebbe meritata, ma non è riuscito ad andare oltre tre terzi posti, è il campione spagnolo José Joaquín Rojas che per una decina di giorni almeno è sembrato il favorito per la conquista della maglia verde. Voto: 6.5 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 96600 € (6a) |
L'ANALISI Nessuna altra squadra in questo Tour de France è stata capace di vincere tappe con tre uomini diversi e con finali molto vari: Philippe Gilbert si è aggiudicato la prima frazione (vestendo quindi la maglia gialla per un giorno) con una delle sue classiche sparate, Greipel ha battuto Cavendish in volata, Vanendert invece ha vinto l'arrivo in salita a Plateau de Beille. Purtroppo cadute e ritiri hanno fatto perdere qualcosa alla Omega Pharma nell'ultima settimana: soprattutto verrebbe da chiedersi cosa avrebbe potuto fare Van den Broeck, sembrato molto brillante prima della caduta verso Saint-Flour. Voto: 7.5 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 11710 € (21a) |
L'ANALISI La caduta e il ritiro di Alexandre Vinokourov al termine della prima settimana hanno lasciato un vuoto enorme in casa Astana perché non era solo il capitano indicato per curare la classifica generale ma anche un leader carismatico in grado di motivare tutto l'ambiente con la sola presenza: bella la scena che vede diversi corridori lanciarsi senza pensieri in un bosco per andare a recuperare "Vino" dopo la sua caduta. Per il resto sono fughe, pochi piazzamenti e tanti problemi fisici. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 19940 € (19a) |
L'ANALISI Chavanel e Pineau, coppia scatenata nel 2010, capiscono ben presto di non avere la condizione dei giorni migliori e, pur provandoci diversi volte, non ottengono risultati da ricordare; anche Ciolek non sembra più il corridore che a soli 19 anni batteva Zabel al campionato nazionale. Il migliore è il belga Kevin De Weert che dopo il 18° posto del 2010 si è migliorato fino ad arrivare 13°: a 29 anni, però, è difficile aspettarsi che possa diventare l'uomo per le corse a tappe che cerca Patrick Lefévère. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 24290 € (17a) |
L'ANALISI Dopo la bella prima parte di stagione, molti addetti ai lavori si aspettavano di vedere Gesink battagliare vicino, o addirittura davanti, ai migliori sulle salite del Tour: ancora una volta sono le cadute ad impedire a Robert di far vedere tutto il suo potenziale. Il resto della squadra si esprime per tre settimane tra alti e bassi: a salvare la baracca ci pensa Luis León Sánchez vincendo in fuga la tappa di Saint-Flour. Lo stesso Sánchez, però, non riesce a replicare l'11° posto di un anno fa mentre Mollema, alla sua prima Grande Boucle, si vede spesso in fuga ma difetta di esperienza per riuscire a concretizzare. Voto: 5.5 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 26930 € (16a) |
L'ANALISI L'esordio al Tour de France della squadra di Stéphane Heulot poteva andare sicuramente meglio ma già alla vigilia dicevamo che, sulla carta, questa sarebbe stata la più debole della corsa. In classifica generale Jérôme Coppel è riuscito ad ottenere un discreto 14° posto sebbene nelle varie tappe non si mai andato oltre un 17° posto sull'Alpe d'Huez: non ha ancora 25 anni ed è la prima volta che termina in Tour. Per il resto è arrivata sì qualche fuga ma sono mancati i piazzamenti: quando Hivert poteva finire nei primi tre a Pinerolo ha combinato un disastro totale nella discesa di Pramartino. Voto: 4.5 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 72290 € (9a) |
L'ANALISI Tutti per Alberto Contador come già era stato al Giro d'Italia ma stavolta il risultato non è quello sperato: Alberto ci prova, sale tre volte sul podio di tappa (senza vittorie però) e nella classifica generale è quinto. Sicuramente quando si ha in squadra un campione del calibro di Contador, vincitore di sei grandi giri consecutivi, è giusto mettere otto uomini tutti a sua disposizione ma stupisce che, in una situazione di incertezza come questa, Bjarne Riis non abbia pensato ad una alternativa, anche solo qualche fuga per provare a vincere almeno una tappa. Voto: 6 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 67000 € (10a) |
L'ANALISI La reazione al ritiro di Wiggins è affidata tutta a Edvald Boasson Hagen: il norvegese si è esaltato in questa Grande Boucle vincendo due tappe e ottenendo altrettanti secondi posti tra cui quello prestigioso dei Campi Elisi. Una squadra che nelle singole frazioni riesce ad essere spesso protagonista visto anche il terzo posto nella cronosquadre o le belle prestazioni di Thomas, Swift e Urán; manca forse un po' di continuità, soprattutto al giovane colombiano che, una volta conquistata la maglia bianca sui Pirenei, è andato in crisi sulle Alpi chiudendo appena 24° nella generale. Voto: 7.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 147310 € (3a) |
L'ANALISI Viste le belle prestazioni fatte fino a giugno dovevano farci intuire che gli uomini della Europcar sarebbero stati una vera e propria mina vagante ma tutto è andato oltre le più rosee aspettative. Thomas Voeckler ha conquistato la maglia gialla grazie alla fuga di Saint-Flour e l'ha tenuta per ben dieci giorni chiudendo poi al quarto posto della classifica generale: il suo errore su Télégraphe e Galibier forse gli costa il podio e un voto un po' più alto alla squadra. Ottimo anche Pierre Rolland, prima in versione gregario e poi in quella di corridore vincente non appena ha avuto un po' di libertà: vittoria di tappa sull'Alpe d'Huez e premiazione a Parigi per il successo nella classifica dei giovani. Voto: 8.5 |
IL MIGLIORE |
PIAZZAMENTI PREMI 145940 € (4a) |
L'ANALISI Quattro vittorie di tappa (tra cui la cronosquadre), una settimana in maglia gialla e il successo nella classifica a squadre sono un bottino assolutamente invidiabile che fa della Garmin-Cervélo una delle squadre migliori del Tour. Grande parte del merito è di Thor Hushovd che ha veramente reso onore alla sua maglia iridata vincendo due tappe da grande campione su terreni che sulla carta non erano proprio i più adatti a lui. Per la classifica generale viene un po' a mancare Hesjedal ma Danielson porta a casa un nono posto che all'esordio non è proprio da buttare. Dopo tanti tentativi arriva anche il primo successo di tappa al Tour de France per Tyler Farrar. Voto: 8 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 10540 € (22a) |
L'ANALISI Al via dalla Vandea la RadioShack si presenta con quattro capitani e la consapevolezza di avere un team molto competitivo ed in grado di lottare per un posto sul podio. Dopo appena una settimana, però, Brajkovic e Horner sono già tornati a casa infortunati e Leipheimer è acciaccato e lontano in classifica. Sui Pirenei poi la stessa sorte tocca anche ad Andreas Klöden, l'uomo che sembrava il più in forma del team; dopo tante sfortune è difficile dare una netta bocciatura al team di Bruyneel. Voto: 5 |
IL MIGLIORE |
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PREMI 35650 € (14a) |
L'ANALISI Squadra senza grandi ambizioni in classifica generale ma che ha caratterizzato quasi tutte le tappe con una grande aggressività. Finché c'è stato in gara Romain Feillu ci ha pensato proprio il velocista francese a portare risultati con il secondo posto di Redon che spicca su tutti gli altri. Molto bravo il nostro Marcato mentre nelle ultime tappe si è visto un fantastico De Gendt, 6° all'Alpe d'Huez e 4° nella crono, dopo due settimane ricche di problemi fisici; la squadra è stata condizionata anche dall'incidente di Johnny Hoogerland: con l'olandese a pieno servizio potevano arrivare anche tanti altri bei risultati. Voto: 6.5 |
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