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Tour de France 2011: I Cavalieri delle Alpi - Offensiva Contador, Rolland 1°. Voeckler salta, Andy in giallo

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Pierre Rolland entusiasta al traguardo dell'Alpe d'Huez © Bettiniphoto

Ci sono certi Tour de France che nascono e crescono così, all'improvviso entrano in una spirale di spettacolo assoluto, e non c'è verso di non rimanere ammaliati, stregati da quello che passa davanti ai nostri occhi. Oggi abbiamo visto una cosa che non credevamo più possibile, anche se ieri avevamo avuto delle avvisaglie con la grande impresa di Schleck a Serre-Chevalier: un uomo di classifica, il più forte interprete da grandi giri di quest'ultimo lustro, ha attaccato a oltre 90 km dal traguardo, progettando di fare il vuoto lungo tre leggende alpine come Télégraphe, Galibier e Alpe d'Huez; il suo principale rivale lo tiene, fanno insieme tanta strada, poi ai piedi dell'ultima salita tutto si rimescola. Alberto Contador e Andy Schleck, comunque sia andata poi sull'Alpe (in realtà non abbiamo avuto grossi sussulti in classifica, a parte la crisi della maglia gialla), hanno onorato ancora una volta questa corsa e l'intero ciclismo, a beneficio di un pubblico che, estasiato da questa due giorni strepitosa intorno al Galibier (nel centenario del primo passaggio sul colosso alpino), ringrazia sentitamente, pronto a vivere la giornata decisiva domani, nella cronometro di Grenoble.

Contador spedisce subito un telegramma, Andy risponde, Voeckler si brucia
Izagirre e Urtasun (Euskaltel), Greipel (Omega Pharma), Iglinskiy (Astana), Gutiérrez Palacios e Rui Costa (Movistar), Koren (Liquigas), Riblon (AG2R), Flecha (Sky), Pineau (Quickstep), Burghardt (BMC), Duque e Buffaz (Cofidis) e il sempre mitico Hoogerland (Vacansoleil). Il drappello conquista 2'50" di vantaggio sul gruppo, ma che oggi non sia giornata da fughe lo si capisce quando, ai piedi del Télégraphe, Chris Sörensen, gregario di Contador, esce dal gruppo.

Alberto non aspetta praticamente nulla, e parte a sua volta, con Navarro, a poco più di 95 km dal traguardo: sembra impossibile, visto il ciclismo a cui ci siamo abituati in questi anni, ma dopo l'impresa di Schleck ieri, oggi Contador ne tenta una ancor più grossa. È tutto vero, è tutto reale, la corsa esplode già sul Télégraphe: i fratelli Schleck non perdono tempo e si attaccano allo spagnolo, poi arriva anche Evans (con un insolito Barredo), poi - con un bello scatto dal gruppo - pure Voeckler.

Il ritmo di Alberto è alto, si stacca subito Barredo, e pure Fränk capisce che non può finirsi così, e si rialza quando vede che fatica troppo in quel frangente per tenere il passo di Contador. Il gruppetto di Alberto e Andy inizia a recuperare alcuni dei fuggitivi della prima ora, ma perde anche dei pezzi: Voeckler già soffre, poi Evans, alle prese con un misterioso problema alla ruota posteriore, gli fa il buco. Cadel proprio si ferma, e - dopo aver cambiato bici - aspetterà il gruppo di Basso e Cunego; per Voeckler invece quei 20" persi così, per quel buco, diventano incolmabili, e d'altra parte l'orgoglio cieco dell'alsaziano stavolta gli gioca un tiro bruttissimo: chissà perché, T-Blanc si convince che potrà recuperare quasi mezzo minuto a Contador e Schleck, ma il Télégraphe gli dice che non sarà così. Trova Pineau per strada e quello gli dà pure una mano, ma una volta che anche sulla discesa prima del Galibier non riesce a chiudere su Alberto e Andy, dovrebbe rialzarsi e aspettare il gruppo per non bruciarsi.

Invece Voeckler insiste e insiste, e allora il Galibier, giudice impietoso, gli presenta il conto: dopo aver resistito a lungo a circa 30" dai battistrada, Thomas si pianta, gli si spegne la luce, e viene risucchiato e poi staccato dagli inseguitori.

La discesa del Galibier annulla le differenze
Se in cima al Télégraphe il gruppetto Schleck-Contador (comprendente in quel momento anche Izagirre, Riblon, Rui Costa, Duque, Hoogerland) aveva 1'36" sul gruppo tirato da Evans e i suoi BMC, sul Galibier i due fuoriclasse in testa alla corsa collaborano ma da metà salita in poi tengono un ritmo inferiore agli inseguitori. Il risultato è che, mentre sulla salita diversi uomini di classifica soffrono il ritmo di Cadel (Basso su tutti), il margine dell'australiano dai battistrada cala progressivamente dopo aver toccato un massimo di 1'47".

Sicché in cima Schleck e Contador passano (in compagnia degli superstiti della fuga, ovvero Rui Costa e Riblon) con soli 35" su Samuel Sánchez (che è partito a meno di 3 km dalla vetta), 42" su Hesjedal (mossosi anche lui nel finale di Galibier) e 48" su Evans che guida un gruppetto comprendente Fränk Schleck, Danielson, Jeannesson, Rolland (unico Europcar svincolato dal supporto a Voeckler, in quanto in classifica per la maglia bianca), e un sempre tenace Damiano Cunego. Il gruppetto di Basso passa a 1'30" circa, quello di Voeckler a 2'.

Sulla lunghissima discesa ci sono dei ricongiungimenti: Samuel Sánchez riesce a riportarsi sui 4 battistrada a 46 km dal traguardo, mentre il gruppetto di Evans vede i rientri di Casar e Velits, e il margine dai primi scende inesorabilmente, fino ad essere annullato ai -25. A 30 dal traguardo, Voeckler, tirato dagli splendidi compagni della Europcar, era già rientrato sul gruppetto di Basso.

Ai -24, dal neoformato gruppetto di testa, scatta Rolland. Lo insegue Hesjedal, e i due guadagnano mezzo minuto sul drappello Schleck (in mezzo si mettono Rui Costa, Jeannesson e Riblon, scattati a loro volta), un drappello che ormai procede col freno a mano tirato; tanto che a 15 km dalla fine, addirittura il gruppo della maglia gialla (comprendente anche Basso), annulla il gap: come se nulla fosse successo tra Télégraphe e Galibier, ai piedi dell'Alpe d'Huez, ultima salita del Tour 2011, ci si ritrova tutti insieme appassionatamente.

L'Alpe d'Huez consacra Pierre Rolland
Rolland e Hesjedal cominciano i 13.8 km dell'Alpe con 50" di vantaggio sul gruppo, un gruppo da cui Evans prova un immediato attacco che viene però frustrato dal trenino Leopard. Il gruppo naturalmente esplode immediatamente, tra i primi a mollare, la maglia bianca Taaramäe, ma presto anche Voeckler riconosce i morsi della crisi sulle gambe.

Ai 13 km scatta Contador, ennesimo capitolo di una giornata spettacolare: Fuglsang prova a tenere a tiro lo spagnolo, ma non ce la fa. Passa Andy, ma anche lui non riesce a chiudere un buco che si allarga metro dopo metro. Mentre Alberto prende Hesjedal e Rolland ai -12, Andy insegue col solo Evans alla ruota: i due non sono lontani, per cui Contador riprende a scattare con decisione. Più indietro rispetto a Andy e Cadel, il gruppetto degli altri uomini di classifica vede la presenza di Cunego, Fränk Schleck, Samuel Sánchez, Peraud, Danielson, un sorprendente De Gendt e Velits, mentre Ivan Basso si stacca ancora una volta: per il varesino un Tour decisamente in calando.

A 11.5 km dalla vetta, Contador scatta ancora e si libera della compagnia di Rolland (Hesjedal si era già staccato poco prima). Ai 10 km Alberto passa con 38" sul drappello degli uomini di classifica (che ha inglobato Andy e Evans), un drappello in cui Cunego vive un attimo di appannamento, e in cui Fränk prende in prima persona l'incarico di fare il ritmo: ma non è un ritmo eccezionale, Alberto continua a guadagnare.

Ai 9 km scattano dal drappello Velits e Samuel Sánchez, mentre Andy passa in testa a tirare gli altri. Velits non regge il passo di SSG (che si riporta su Rolland). I distacchi restano più o meno congelati fino ai 5 km, dove Alberto passa con 20" su Sánchez e Rolland e con 1'10" sul gruppetto degli Schleck (Voeckler è a oltre 3'). La coppia inseguitrice cresce, è in recupero, avvicina Contador, lo tiene a tiro: Alberto soffre, ma il suo margine sul gruppetto dei fratelli lussemburghesi è invariato. A poco più di 3 km dal traguardo Cunego scatta dal gruppetto in questione, il veronese sale agilissimo e guadagna qualcosa.

Ai 2500 metri Alberto viene raggiunto da Sánchez e Rolland, che scatta appena avviene il ricongiungimento. Contador chiude in fretta, SSG soffre un po' di più, ma il francesino insiste e insiste, e ai 2 km si avvantaggia di qualche metro. In un finale a perdifiato, Evans parte ai 2 km, Andy lo tiene, e entrambi raggiungono e staccano Cunego.

Un Contador allo stremo non riesce a tenere neanche le ruote di Samuel nel finale di tappa; Rolland va a vincere regalando ai francesi un'ampia consolazione alla sconfitta di Voeckler, SSG passa a 14", Alberto a 23". A 53", Velits precede Evans, un sorprendente De Gendt, Cunego, Fränk e Andy. Danielson, con Hesjedal, paga 1'15", Basso arriva a 2'06", Voeckler a 3'22".

In classifica il minore degli Schleck ha ora 53" sul fratello maggiore, 57" su Evans, 2'10" su Voeckler, 3'31" su Cunego, 3'55" su Contador, 4'22" su Sánchez (nuova maglia a pois), 4'40" su Basso, 7'11" su Danielson e 8'57" su Rolland (nuova maglia bianca di miglior giovane): domani Evans si gioca la vittoria della vita, provando a dare un minuto a Andy sui 42 km della crono di Grenoble. Vada come vada, questo Tour, dopo la due giorni alpina, è già nella storia.

Marco Grassi

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