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Campionati Europei Juniores e Under 23: Rossella firma il crono-double - Anche Ratto è oro a Offida

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Rossella Ratto sul gradino più alto del podio degli Europei a crono © Foto Bicicailotto

Le cadute a volte puoi evitarle, altre volte no, fanno parte del duro mestiere del ciclista. A volte però dalle botte e cicatrici che lasciano possono far venir fuori rabbia, grinta, determinazione supplementare a far sì che da esse ci si rialzi forti come prima, più di prima. Tra aprile e maggio Rossella Ratto per due volte si era trovata pesantemente a terra, ferita, con tanta voglia di imprecare forse contro il mondo intero o semplicemente contro una malasorte che non voleva saperne di andar via e che rischiava di spazzar via i sogni di un'intera stagione. Ci era però bastato quel sabato ad Ospitaletto, nel bresciano, per constatare che nonostante tutto la giovane e talentuosa bergamasca si era piegata ma non spezzata e quel tricolore contro il tempo era il primo segnale di rinascita. Le lancette appunto, il tempo che scorre e corre via veloce verso Offida, verso quell'appuntamento in cui non è possibile mancare, verso quella maglia (o meglio maglie) da inseguire. Pazienza se il tricolore non è arrivato neppure nella prova in linea, tutto ormai è passato e quest'oggi noi possiamo nuovamente, convintamente applaudirla: Rossella Ratto è la nuova campionessa europea a cronometro in quel di Offida, in un mattino di metà luglio, dopo 15 chilometri in cui il caldo atmosferico può lasciare il posto al caldo passionale del cuore nel momento della vittoria.

Non si può dire che l'orario di partenza fosse ideale per l'azzurra di Colzate, scattata dalla pedana alle 11.01, vale a dire seconda atleta nell'ordine di partenza della prova che ha preso il via alle 11 in punto da Acquaviva Picena. Riferimenti praticamente nulli quindi ma tanta voglia di spingere, pedalare, dimostrare a tutte che sono loro a doversi preoccupare di lei, non lei di loro. Così già il primo intermedio appare incoraggiante: 10'15" ai 7 chilometri e con la seconda parte, quella più ostica, ancora da affrontare. La strada inizia a salire, a volte dolcemente, a volte più decisa verso Offida, verso il traguardo che si avvicina e per la Ratto aumenta la consapevolezza di poter far registare il tempo da podio, magari il tempo che nessuna più batterà. L'atleta quest'anno in forza alla Giusfredi supera così anche il tratto più impegnativo e piomba sul traguardo, fermando i cronometri sul tempo di 21'45" alla media di 41,351 km/h. Un riscontro che non può non strappare sorrisi di compiacimento, attendendo via via che tutte le restanti concorrenti si apprestino a completare la prova. Il tempo scorre, le atlete arrivano ma il tempo di Rossella resta sempre il migliore e l'unico brivido lo regala la francese Mathilde Favre, una delle favorite di giornata (lo scorso anno si classificò terza nella Chrono des Herbiers), che al primo intertempo strappa il primato parziale alla nostra con un 10'09", che significa 6" di vantaggio nei confronti della Ratto. Nella seconda parte della cronometro però la bionda transalpina accusa lo sforzo sulle pendenze della strada, perde il suo vantaggio e scivola indietro la bergamasca, giungendo distanziata di 11". E' ormai fatta, la Ratto può finalmente festeggiare il successo divenendo la prima atleta azzurra non solo a vincere ma anche a salire sul podio in una cronometro europea nella categoria juniores (per l'Italia invece si tratta del secondo successo assoluto contro il tempo a livello femminile nei campionati europei dopo l'oro di Tatiana Guderzo tra le Under 23 nel 2004), regalando così a Edoardo Salvoldi l'ennesima medaglia di un ciclo vincente che non smette di produrre talenti. Detto che l'argento va quindi alla francese Favre, sul terzo gradino del podio sale invece la russa Svetlana Kashirina (vicecampionessa europea nell'inseguimento su pista lo scorso anno), distanziata di 15". Le note liete per i colori azzurri continuano poi con Maria Giulia Confalonieri, autrice di una prova regolare (terza al primo rilevamento) terminata con una buona quarta posizione a 29" dalla Ratto che ne conferma le doti di atleta polivalente per tutte le stagioni.

Tra le altre atlete più attese la russa Alexandra Chekina (campionessa europea in carica nell'Inseguimento individuale su pista) è quinta a 31", la britannica Hannah Barnes sesta a 46" mentre la campionessa nazionale lituana contro il tempo Silvija Latozaite è nona a 1'26". Completa il quadro azzurro Stella Riverditi, vicecampionessa italiana di specialità e vincitrice del Bracciale del Cronoman, che ha concluso la sua prova in 23'24" che le sono valse il 15esimo tempo a 1'38". Il successo di oggi rappresenta naturalmente il miglior viatico per la prova in linea di domenica 17 in cui Rossella Ratto cercherà non solo di migliorare il bronzo ottenuto lo scorso anno ma soprattutto di centrare una prestigiosissima doppietta, che darebbe anche modo all'Italia di continuare una striscia vincente che dura dal 2007.

Chi invece non smette mai di sorprendere e continua anch'essa un'invidiabile striscia di podi e medaglie è la Francia, che grazie alla splendida prova di Yoann Paillot pareggia immediatamente il conto con l'Italia nel medagliere conquistando il titolo tra gli Uomini Under 23. Sicuramente una grandissima soddisfazione per il ventenne transalpino, atleta avvezzo sì alle prove contro il tempo (in questa stagione 2° nel GP de Vassivière e 5° nel prologo al Tour des Pays de Savoie mentre lo scorso anno era stato 4° alla Chrono des Herbiers) ma di certo non tra i più pronosticati nella prova odierna, distribuita su 25 chilometri (come le prove a cui avevamo assistito ieri). Anche in questo caso però si è rivelata determinante la condotta di gara, dal momento che Paillot non è partito a tutta (12esimo al primo rilevamento dopo 7,6 km a 16" dal tedesco Michel Koch) per poi mantenere un'andatura costante al secondo rilevamento (3° ai 17 km ancora distanziato di 16" dal lussemburghese Jungels), per poi dare fondo a tutte le proprie energie nella parte conclusiva che prevedeva l'ostica erta di Fonte delle Pietre e poi l'ultimo strappo verso Offida. Splendido quindi il finale di Paillot che ha così fermato il cronometro sul tempo di 33'29" alla media di 44,789 km/h. Al francese si è quindi inchinato proprio Bob Jungels, sicuramente il più luminoso talento espresso a livello giovanile dal Lussemburgo, che sogna magari di ripercorrere le gesta dei fratelli Schleck. Le premesse sono già ottime, se è vero che proprio ad Offida lo scorso anno Jungels conquistò il titolo di campione del mondo a cronometro tra gli juniores. Quest'oggi gli è mancata un pò solamente la parte finale ma la medaglia d'argento a 9" da Paillot lo conferma come uno dei migliori interpreti della specialità (se poi consideriamo che siamo di fronte ad un atleta al primo anno nella categoria...). Medaglia di bronzo invece per il norvegese Vegard Stake Laengen, ottimo passista già in evidenza lo scorso anno sulle strade italiane (vinse infatti il Giro del Friuli) e protagonista anche di un buon Giro delle Fiandre in questa stagione tra gli Under 23 (7° posto per lui nel giorno del trionfo di Salvatore Puccio). Anche per Laengen è stata determinante la rimonta nell'ultima parte del tracciato, che l'ha fatto chiudere in 33'40", a 11" dal vincitore.

Venendo ai colori azzurri va sicuramente accolto in maniera positiva il quarto posto finale del nostro miglior interprete, ovvero Matteo Mammini, a cui probabilmente l'ultima parte di tracciato non era particolarmente congeniale per le sue caratteristiche. Proprio con l'importanza di gestire al meglio le energie si spiega pertanto l'avvio in tranquillità del toscano della Mastromarco, che dopo sette chilometri faceva segnare appena il 37esimo intertempo a 33" da Koch, per poi continuare con costanza sempre attorno ai trenta secondi nei confronti del leader di turno. Non a caso è stato di 30" anche il distacco accusato al traguardo nei confronti di Paillot ma nel complesso la sua prova è da considerarsi ben oltre la sufficienza. Mammini è riuscito, tra l'altro, a precedere per una manciata di centesimi il ceco della Trevigiani Jakub Novak, vincitore il mese scorso ad Alba Adriatica della crono del GiroBio, che si è così dovuto accontentare della quinta posizione mentre sesto è giunto il tedesco Koch, calato nel finale, a 31". In top ten troviamo altri due francesi: l'ex campione europeo e mondiale su strada tra gli juniores Johan Le Bon, tra i primi a scattare, ha chiuso 7° a 40" mentre Rudy Molard è giunto nono a 57"; chiudono i primi dieci i piazzamenti del belga De Jonghe a 53" ed il nostro Massimo Coledan, che ha così chiuso positivamente il suo debutto europeo con la decima piazza a 1'05". Ventesima posizione invece per il vincitore del GiroBio Mattia Cattaneo, distanziato di 1'38" ma che ora sarà atteso anche dalla prova in linea di domenica: un tour de force per l'atleta lombardo che però dimostra ancora di essere in buona condizione dopo gli ultimi due mesi sicuramente stancanti a livello fisico.

Tra gli altri atleti attesi quest'oggi non sono riusciti a centrare la top-ten il russo Ershov (11esimo a 1'07"), il bielorusso Krasilnikau (15esimo a 1'22") e il britannico Rowe (16esimo a 1'28") mentre decisamente più deludente è stata la prova dell'olandese Tom Dumoulin (vincitore nel 2010 della cronometro al GiroBio proprio sulle strade marchigiane), non andato oltre la 22esima posizione a 1'39".

Assegnati i titoli europei contro il tempo, da domani spazio alle prove in linea: alle ore 9 saranno di scena le Donne Under 23 mentre alle ore 14 prenderà il via la prova riservata agli Uomini Juniores (per entrambe le gare il tracciato misurerà 124,2 chilometri). Il percorso di Offida, già collaudato lo scorso anno con i mondiali juniores, si presenta particolarmente esigente sulla carta e viste le premesse di questi primi due giorni è lecito attendersi ancora un grande spettacolo.

Vivian Ghianni

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