GiroDonne 2011: Shara&Sharon share the show - Gillow prima a Pescocostanzo e maglia rosa, poi la Laws
- Giro d'Italia Internazionale Femminile WE 2011
- AA Drink - Leontien.nl Cycling Team [Donne] 2011
- Bizkaia - Durango [Donne] 2011
- Gauss [Donne] 2011
- HTC Highroad Women [Donne] 2011
- MCipollini - Giambenini [Donne] 2011
- Topsport Vlaanderen 2012 - Ridley Team [Donne] 2011
- Andrea Dvorak
- Chantal Blaak
- Christel Ferrier-Bruneau
- Elisa Longo Borghini
- Grace Verbeke
- Ina-Yoko Teutenberg
- Judith Arndt
- Linda Melanie Villumsen Serup
- Marianne Vos
- Patricia Schwager
- Rachel Neylan
- Rossella Callovi
- Shara Gillow
- Sharon Laws
- Sylwia Kapusta
- Tatiana Guderzo
- Valentina Scandolara
- Ciclismo femminile
dal nostro inviato
Tutti a pregustare il primo grande duello tra le big della generale nell'insidiosa tappa di Pescocostanzo ed invece la montagna se non ha partorito propriamente il topolino ha comunque regalato un finale inatteso dai più. La più felice di tutte è sicuramente Shara Gillow, 23enne australiana che aggiunge così un nuovo prestigioso successo in una stagione che l'ha già vista vincere entrambi i titoli oceanici (prova in linea e a cronometro) e la maglia di campionessa australiana a cronometro. Il modo migliore quindi per ripagare la fiducia del team basco Bizkaia Durango, che l'ha ingaggiata al pari di Ruth Corset nelle scorse settimane e che ora può ambire ad un più che onorevole piazzamento nella generale finale. Se la tappa odierna potrà avere un peso nell'economia della gara lo scopriremo solo nelle prossime giornate (la Gillow ha infatti già terminato un Giro nelle prime venti posizioni e l'aver guadagnato un bonus di oltre 3 minuti, al pari di Sharon Laws che diviene un'ulteriore carta da giocare per la Garmin-Cervélo), di certo chi si aspettava un nuovo show di Marianne Vos dopo la prima zampata di ieri sarà rimasto deluso e a questo punto viene da chiedersi se la fuoriclasse olandese abbia optato per il risparmio di energie che può comportare il non mantenere a tutti costi la maglia, anche se avendo ben conosciuto la sua proverbiale voglia di vincere si stenterebbe a crederci (in ogni caso la Nederland Bloeit ha fatto la sua parte inserendo Patricia Schwager nell'azione odierna).
La tappa di oggi poi ci ha proposto un risvolto chiaroscuro per ciò che concerne due delle nostre giovani più promettenti: da un lato è stata senza dubbio meritevole d'applauso la prestazione di Valentina Scandolara che, dopo aver animato la tappa di ieri, è riuscita ad inserirsi anche nella fuga buona di oggi e l'ottava posizione sulla linea d'arrivo è solo un mero dettaglio statistico se rapportata alla grinta della veronese che, nonostante debba ancora rimandare l'appuntamento col suo primo successo tra le Elite, pare aver ritrovato quella giusta combattività unita a voglia di far bene e, perché no, divertirsi in bicicletta, a dimostrazione che quei titoli europei vinti da juniores non erano certamente giunti per caso. Per una Scandolara che sorride si contrappone purtroppo una Rossella Callovi costretta ad arrendersi alla malasorte dopo il bell'esordio di ieri: la talentuosa trentina infatti è rimasta vittima di una caduta subito dopo lo scollinamento del Gran Premio della Montagna di Madonnina Regina ed è stata costretta a lasciare anzitempo la corsa rosa. Per lei una forte botta all'anca che si spera non abbia portato conseguenze più serie, considerando che tra un paio di settimane vi saranno i campionati europei di Offida che per la giovane di Termon di Campodenno costituiscono uno dei principali obiettivi stagionali.
Dopo il via da Pescocostanzo, la prima parte di tracciato fatta di pianura e discese, dà il via all'azione che segna lo svolgimento dell'intera tappa: se ne vanno infatti ben 14 atlete, con alcuni nomi interessanti ed alcune formazioni ben rappresentate. Nel drappello sono infatti presenti tre Gauss (Scandolara, Ferrier-Bruneau e Kapusta), due atlete dell'AA-Drink (Villumsen e Blaak), due Garmin (Slappendel e Laws) oltre a Grace Verbeke della Topsport, Rachel Neylan della Diadora, Andrea Dvorak della Forno d'Asolo, Patricia Schwager della Nederland Bloeit, la sempre combattiva Ina Teutenberg, Elisa Longo Borghini della Top Girls e Shara Gillow della Bizkaia. Quasi tutte le squadre delle pretendenti come si può notare riescono nell'intento di inserire un'atleta nel tentativo, tra le formazioni escluse spiccano sicuramente la Hitec Products di Emma Johansson e la MCipollini di Guderzo e Luperini. Le fuggitive guadagnano subito un buon margine e salendo da Pacentro verso il GPM di Madonnina Regina vedono salire il proprio vantaggio da 40" fino a superare decisamente il minuto. Il drappello intanto inizia ad assottigliarsi, tanto che dopo lo scollinamento (passa nuovamente in testa la Scandolara, che resta così maglia verde, seguita da Dvorak e Laws) sono in nove a ritrovarsi in testa, dal momento che Slappendel, Longo Borghini, Schwager, Neylan e Blaak perdono contatto e pedalano con circa un minuto di ritardo. Il gruppo intanto vede il proprio distacco aumentare fin quasi a 3 minuti e poco prima che inizi l'ascesa verso Bosco Sant'Antonio ha il suo bel da fare per riportare il gap a circa 2 minuti.
Ad una decina di chilometri dal traguardo però anche l'armonia tra le nove superstiti cessa ed è allora la polacca Sylwia Kapusta a sferrare l'attacco, seguita prontamente da Gillow e Laws, con il gruppo scivolato nel frattempo a circa 4 minuti e che pertanto vede compromesse le possibilità di recupero. Il terzetto di testa viaggia con buon accordo con una trentina di secondi di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, poi ridotti a venti ma che comunque permette loro di presentarsi nell'ultimo impegnativo chilometro ancora in testa; è proprio qui che la Gillow riesce a fare la differenza con un allungo su cui cerca disperatamente di chiudere, senza successo, Sharon Laws e che pertanto regala l'insperato successo alla bionda australiana. Chiude a 10" una generosa Kapusta, poi giungono nell'ordine Ferrier-Bruneau (a 46"), Verbeke (a 48"), Dvorak (a 57"), Teutenberg (a 1'06"), quindi a 1'09" chiude Valentina Scandolara che, con la prestazione odierna, oltre a mantenere la leadership dei GPM conquista anche la maglia bianca di miglior giovane e quella blu di miglior italiana). A 1'32" chiude Linda Villumsen mentre per attendere l'arrivo delle principali contendenti devono trascorrere ben 3'18", con Marianne Vos che sfrutta gli ultimi tornanti in salita per anticipare Judith Arndt ed Emma Pooley (quest'ultima a 3'20"). A 3'25" chiudono Johansson e Guderzo, a 3'34" invece Hausler, Abbott, Antoshina, Cantele e Luperini mentre qualche secondo in più perde Elena Berlato, protagonista di una caduta senza conseguenze ai -2 dal traguardo, che taglia il traguardo a 3'59". Da segnalare anche gli oltre 14 minuti e mezzo accusati dalla Van Vleuten, a testimonianza che in casa Nederland Bloeit si punta tutto su Marianne Vos.
Domani la tappa tutta marchigiana compresa tra Potenza Picena e Fermo (col finale che ricalca quello della gara in linea "Muri Fermani") potrebbe vedere nuovamente la fuoriclasse olandese in prima linea per una frazione che non andrà assolutamente sottovalutata, visti i continui saliscendi del percorso. Dal canto suo però Shara Gillow può godersi la maglia rosa, conquistata con un vantaggio di 4" su Laws e 16" su Kapusta (prima azzurra Scandolara nona a 1'50") e chissà...magari concedersi anche un piccolo grande sogno.