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Giro d'Italia 2011: Contador, dominio e commozione - Successo a Nevegal e dedica a Tondo

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Alberto Contador dedica la maglia rosa difesa a Nevegal al compianto Xavier Tondo © BettiniphotoAlberto Contador, sempre più forte, sempre più primo, sempre più imbattibile in questo Giro d'Italia 2011. Lo spagnolo della Saxo Bank si prende anche la cronoscalata da Belluno a Nevegal, rafforza il primato in classifica, e demotiva di un altro bel pezzo i rivali di classifica, ormai da giorni rassegnati a lottare per il secondo posto. Oltre a ciò, trasforma la cerimonia delle premiazioni in un omaggio allo sfortunatissimo Xavier Tondo, scomparso ieri in Sierra Nevada e onorato oggi da un minuto di silenzio prima della partenza del primo corridore: sul podio, Contador non ha stappato la bottiglia di spumante per la vittoria di tappa, e, con malcelata commozione, ha dedicato il successo e la maglia rosa all'amico mancato ieri.

Nella giornata, si temevano condizioni climatiche variabili, che avrebbero potuto sfavorire questo o quel corridore, quantomeno per il successo di giornata. Invece il tempo ha retto, non è piovuto e tutti hanno potuto produrre il proprio sforzo in condizioni più o meno simili. I ragazzi della Movistar, che ieri sera avevano preso la sofferta decisione di continuare il Giro per commemorare così lo sfortunato compagno di squadra Tondo, hanno offerto discrete prestazioni. In particolare, dopo che per tutta la prima fase della crono era rimasto in testa alla classifica provvisoria l'olandese Clement, Branislau Samoilau è stato il primo a scendere sotto la mezz'ora netta per coprire i quasi 13 km della prova: 29'54" per il bielorusso, a cui sono arrivati poi vicini Pirazzi e Miholjevic (oltre che l'altro Movistar Kiryienka e Paolo Tiralongo), ma che ha resistito in testa fino all'arrivo al traguardo di Marco Pinotti.

L'ingegnere bergamasco ha fatto segnare ai cronometri un tempo di 29'53", appena un secondo meglio di Samoilau, ma non abbastanza da respingere l'assalto di Stefano Garzelli, partito poco dopo: smaltite le fatiche del tappone del Gardeccia, il capitano della Acqua&Sapone ha rifilato 12" a Pinotti, e si è issato al primo posto provvisorio. Da lì in poi, restavano praticamente solo i grandi della classifica tra il varesino e il successo di tappa.

Degli 8 partiti subito dopo Garzelli, solo Kruijswijk, Antón e Joaquim Rodríguez si sono avvicinati al 37enne in maglia verde (di leader della classifica Gpm). Il catalano, in particolare, ha cambiato bici alla fine del tratto iniziale, quello di pianura, su cui JRO ha pedalato su una bici da crono. Buon intertempo ai 7 km, in effetti, e poi scalata al Nevegal in linea con la prestazione precedente. Quando ha tagliato il traguardo, il capitano della Katusha era quinto a 19", comunque lontano dal varesino.

Molto più vicini hanno chiuso la prova Kreuziger (appena 3" dal primo posto provvisorio) e Menchov (6" il ritardo del russo), ma è toccato al piccolo Rujano cancellare il sogno di Garzelli di ripetere il successo dell'anno scorso a Plan de Corones. Il venezuelano è transitato in vetta con un tempo di 29'34", abbassando il limite precedente di 7" e accarezzando l'ipotesi di bissare il successo del Grossglöckner. Tale progetto non è stato messo in discussione da Nieve e Gadret, che hanno chiuso con tempi non eccezionali, ma è stato frustrato dall'arrivo di Vincenzo Nibali.

Già primo all'intertempo dei 7 km (con 9" su Scarponi e 13" su Contador, partiti dopo di lui), il messinese è riuscito a migliorare di 5" il tempo di Rujano, anche se probabilmente già al momento di superare la linea d'arrivo ha saputo che Contador aveva oltre 30" di vantaggio ad un cronometraggio volante a 3 km dal traguardo. Ciò non vuol dire che il capitano della Liquigas non abbia seguito con apprensione le ultime pedalate di Michele Scarponi, che aveva fatto una prova più o meno simile a quella di Nibali fino ai 3 km, e che alla fine gli ha ceduto appena 4".

Confermati quindi i due valletti italiani (sia detto senza malizia alcuna), e confermatissimo il leader di questo Giro 2011: se non sappiamo ancora quanto Nibali potrà recuperare a Scarponi nell'inseguimento al secondo posto, o in che misura il marchigiano saprà difendersi e rintuzzare, la certezza riguarda la maglia rosa di Alberto Contador. 28'55" il suo tempo a Nevegal (unico sotto i 29'), 34" di distacco dati a Nibali, 38" a Scarponi, 39" a Rujano.

In classifica la voragine si amplia: Scarponi e Nibali, son sempre loro, occupano la seconda e la terza piazza del podio momentaneo, ma i distacchi dal madrileno (4'58" e 5'45") ci confermano che la lotta da qui a Milano sarà solo per quale posizione conquistare, alle spalle dell'incontrastato dominatore Contador. Con quella di oggi, siamo a due vittorie di tappa, condite da un dominio espresso praticamente su tutte le salite di questo Giro. Etna, Grossglöckner, Zoncolan, Fedaia, Gardeccia, Nevegal: su ogni montagna significativa della corsa rosa, c'è stata la zampata - più o meno profonda - di Alberto. A uno così si può solo fare tanto di cappello.

Marco Grassi

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