Versione stampabileEcco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della quindicesima tappa del Giro d'Italia.
| Stefano Garzelli (Acqua & Sapone) da Raisport |
 «Ci tenevo a fare una bella tappa, siccome era la più importante del Giro. Ci ho provato da lontano, ho trovato un avversario più forte di me, peccato. Ho la maglia verde, ci tenevo a prenderla e la difenderò sino a Milano. Sapevo che i primi dieci giorni sarei stato bene, con l'età che avanza nella terza settimana le forze vengono a mancare. Ieri ho fatto lo Zoncolan molto piano, volevo uscire di classifica. Oggi ci ho provato. Avevo anche la cronoscalata dalla mia ma penso che dopo la faticaccia di oggi riproverò a vincere in un'altra tappa». |
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| Alberto Contador (Saxo Bank SunGard) da Raisport |
 «Oggi è stato un giorno terribile. Ci sono stati momenti in cui mi sentito terribilmente solo, come a 50 dall'arrivo. Ho cercato di gestire gli interessi di un corridore e dell'altro. Sono felice del risultato finale perché ho gestito bene le energie. Questa è stata la tappa più dura mai corsa nella mia vita. Ora pensiamo a recuperare nel giorno di riposo». |
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| Michele Scarponi (Lampre - ISD) da Raisport |
 «Contador sta dimostrando di essere il più forte. È stata una tappa dura, ogni salita è stata più dura del'altra. L'ho interpretate tutte al meglio e sono contento di com'è andata a finire. Continuo in questa direzione, oggi son risalito in classifica, cerco di restare almeno in questa posizione fino a Milano. Contador è sempre stato là davanti, come dal primo giorno del resto. Ha dovuto combattere dal Giau in poi e sarà arrivato al Gardeccia un po' provato. Ho tentato di metterlo in difficoltà sull'ultima salita, ci riproverò. Soffro un po' il caldo e se la giornata è più fresca, com'era oggi, vado meglio. Alberto è forte, fortissimo, ma io ho la grinta giusta. Ci riproverò». |
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| Bjarne Riis (tm Saxo Bank SunGard) da Raisport |
 «È stata una giornata bellissima ma veramente dura. C'è stato molto spettacolo, con la fuga davanti e la battaglia tra gli uominbi di classifica dietro. Spiace per i fischi ricevuti ieri da Alberto, l'annullamento del Crostis non è stata colpa sua. Ha deciso tutto l'UCI. Da parte nostra abbiamo fatto riunione tra gruppi sportivi. Ho proposto di mettere cinque o dieci bici dei leader di classifica su una sola automobile che sarebbe andata al séguito. Altre squadre si sono opposte ed ho rispettato le decisioni dell'UCI, non ho deciso io. Facciamo il nostro lavoro, cerchiamo di farlo bene, tutto qui. Si poteva decidere prima della vigilia della tappa, è vero, ma ho visto il programma della salita del Crostis pochi giorni fa. A Novembre non si vanno a vedere tutte le salite. La sicurezza in corsa è stata ottima, la sicurezza sportiva era in discussione. Quanto ad oggi, penso che nessuno in discesa debba andar dietro a Nibali. Ad Alberto ho detto di star tranquillo in discesa, alimentarsi ed attaccare in salita. L'avversario di Alberto è italiano, è Nibali. Certo, Contador ha molti amici in gruppo e tra questi ci sono degli spagnoli. È venuto al Giro per far vedere quant'è forte e lo sta dimostrando». |
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| Gilberto Simoni (ex ciclista professionista) da Raisport |
 «Sembrava non fosse la tappa decisiva. Contador era più nervoso in rosa che prima che la conquistasse. Nibali l'ho visto un po' solo come squadra, l'anno scorso la Liquigas era più forte nel complesso. Pochi conoscono le discese del Crostis, penso saranno in stati in cinque quelli che l'hanno visionata. Contador? Metta le mani nella parte bassa del manubrio nelle discese, non sulle leve dei freni». |
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