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Giro d'Italia 2011: Scarponi barcolla, Menchov risale - La lotta per il podio è aperta

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MicheleSeppur privato del suo gemello Crostis, oggi lo Zoncolan ha ugualmente emesso le sue sentenze che, seppur non rivoluzionarie, ci consentono di tracciare un nuovo bilancio dopo la seconda fatica di questo interminabile fine settimana di montagne. 

Contador? La notizia è che non abbiamo assistito ad un altro show del madrileno che si è limitato a gestire la situazione nel miglior modo possibile. Se proprio doveva vincere un altro, dopo il mezzo regalo di ieri a Rujano, bene che abbia vinto il connazionale Antón, abbastanza lontano nella generale per non preoccuparlo, ma d'ora in poi prezioso alleato per controllare la corsa nel caso - remoto, ci aggiungiamo - le cose dovessero prendere una brutta piega nei prossimi giorni. È stato tra i primi a battere un colpo, poi ha lasciato che Nibali e Scarponi si scornassero, seguendo di volta in volta il migliore dei due, per poi salutare la compagnia del siciliano nelle ultime centinaia di metri, quasi ostentando una superiorità che forse oggi è apparsa meno evidente che nelle passate occasioni. 

Proprio Vincenzo Nibali è stata la (relativa) sorpresa del Monte Zoncolan, dal quale dodici mesi fa era uscito decisamente con le ossa rotte, l'unica volta in cui aveva dovuto cedere decisamente il passo al suo capitano, poi vincitore della corsa. Oggi invece ha saputo gestirsi diligentemente, dando un senso anche al lavoro della sua squadra nei chilometri precedenti. Ora le quotazioni di secondo posto salgono notevolmente e chissà se da qui a Milano avrà la voglia di provare anche qualcosa di più...

Il suo rivale potrebbe essere proprio questo Igor Antón che, se alla scorsa Vuelta gli aveva lasciato il palcoscenico a causa di una clavicola rotta, oggi tra distacco e abbuono gli ha rosicchiato quasi un minuto e ora lo tallona ad appena un secondo. Il basco, sbarcato in Italia per vincere una tappa, ha così raggiunto il suo obiettivo e di certo adesso non mollerà baracca e burattini per questo. Da domani troverà ancora terreno fertile a disposizione, la condizione è in crescita e sarà un osso durissimo da mettersi alle spalle.

Lo sarà a maggior ragione per Michele Scarponi, che gli deve recuperare ben 45". Il marchigiano ha dimostrato ancora una volta la sua condizione da "vorrei ma non posso", confermandosi piazzato più che vincente e dicendo definitivamente addio ai sogni di vittoria. In casa Lampre si devono riordinare le idee al più presto e, sfruttando anche Niemiec, il gregario di lusso che nessun'altra squadra può vantare, provare a portare a casa un podio, quello sì, abbondantemente alla portata. 

Bella scoppola anche per le ambizioni di podio di Roman Kreuziger, ora scivolato in nona posizione, a 6'40" da Contador e, dato più interessante, a 3'20" dal terzo posto di Antón che solo fino a stamattina lo seguiva a oltre mezzo minuto. Per il ceco un'inversione di tendenza ci pare improbabile e non vorremmo sembrare troppo cinici nell'invitare anche lui a ridimensionare le ambizioni, spostandole sulla classifica dei giovani che ora comanda con un paio di minuti sul regolarissimo (finora) Kruijswijk. Tonfo parallelo per Arroyo, fino a stamattina a 9 soli secondi da Scarponi e ora miseramente scivolato in decima posizione.

Chi invece pare (tardivamente, c'è da dire) iniziare a carburare è quel cagnaccio di Denis Menchov, oggi finito non troppo lontano dai vari Contador, Nibali e Scarponi e che ha il fondo giusto per poter risalire ancora dall'attuale settima piazza nella generale. Reggerà fino alla fine il sorprendente Gadret? O lo stesso Siutsou, che pure sta disputando in suo miglior grande Giro da quando è professionista? 

Il tappone dolomitico che attende la truppa è di quelli giusti per misurare la febbre alle ambizioni di tutti e offre anche terreno a chi volesse provare da lontano (o da lontanissimo). Chi, se avrà la gamba dei giorni scorsi, non avrà remore è José Rujano, magari in coppia con Emanuele Sella, visto che il loro distacco in classifica è ormai elevato e in palio ci sono anche tanti punti per la maglia verde che entrambi hanno già avuto l'onore di indossare negli anni passati. Di certo i motivi per seguire le scalate verso Piancavallo, Forcella Cibiana, Passo Giau, Fedaia e Rifugio Gardeccia non mancheranno.

Giuseppe Cristiano

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