Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Giro d'Italia 2011: E Contador divenne il nemico - Crostis, un pasticcio senza fine | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2011: E Contador divenne il nemico - Crostis, un pasticcio senza fine

Versione stampabile

Uno dei cartelli che hanno accolto Contador nel corso della tappa dello Zoncolan © BettiniphotoLo definiscono stadio verticale, il Monte Zoncolan. Migliaia di spettatori assiepati sulle sue pendici attendono il passaggio dei corridori, affaticati dopo i 10 chilometri più impegnativi d'Europa. Lo chiamano stadio per il calore che la gente trasmette. Un luogo che, come il calcio ci insegna sin troppo bene, non è solo calore ed incitazione. Purtroppo, e non per la prima volta, sullo Zoncolan giungono i fischi. Diretti a Contador, la maglia rosa che su Etna e Grossglockner aveva scaldato i cuori degli italiani, suscitando ammirazione ed applausi. Sportiva, quest'italica gente che vede i propri beniamini - Nibali e Scarponi - staccati, umiliati, sviliti dal Campione spagnolo. Sportiva, la folla, nell'applaudirne le meravigliose gesta. Cos'è cambiato in una notte?

È cambiata un'intera tappa, tanto per cominciare. Strano ma vero. Niente neve, fortunatamente nessuna disgrazia eppure, nella tarda serata di venerdì, il Monte Crostis scompare dalla planimetria della quattordicesima tappa. Crostis e Zoncolan, due monti che si guardano in faccia, sarebbero stati uniti dal Giro. Due stradine li attraversano, una tappa regina, che avrebbe fornito spettacolo in corsa e bellissimi panorami. Nulla di tutto ciò. Tutti pensano ad un annullamento dovuto alla sicurezza della discesa, da molti additata come un pericoloso budello (seppure la stessa ACCPI avesse dato la sua benedizione).

L'organizzazione, sotto la guida di Enzo Cainero, ha fatto di tutto e forse di più per garantire il regolare svolgimento della corsa. I mille volontari friulani non hanno la camicia rossa ma la passione di chi ama costruire un sogno per veder sfrecciare un gruppo di ciclisti sulle proprie strade. Solo per vedere il Giro salire fin quassù, non è poco. Tutto vano.

La discesa è ritenuta sicura ma, alla luce del fatto che le auto non potrebbero seguire i corridori sul Crostis (veniva concessa solo la scorta tecnica offerta dalle moto), i direttori sportivi, con voto di maggioranza, decidono che non è adeguata ad essere percorsa. «Non si può rischiare di compromettere un Giro per la rottura di un raggio», si mormora di qua e di là. Il presidente della Giuria Uci al Giro, il belga Thierry Diederen, si appella all’articolo 1.2.130: «La regolarità sportiva non è garantita». La tappa di 210 km subisce un mutamento di percorso e di chilometraggio, scendendo a 190 km complessivi. Al posto del Crostis viene posto il più abbordabile Tualis.

Gli appassionati, in procinto di portarsi in vetta al Crostis, devono cedere al volere dell'UCI, così come ha fatto nella serata di venerdì RCS. Stamane sulla strada i primi fischi del pubblico seguono lo sfogo di Angelo Zomegnan. I tifosi ce l'hanno con Contador, in primis, che aveva bocciato pesantemente la discesa del Crostis fin dalla ricognizione, svolta il 25 Aprile scorso. Non era l'unico ad auspicare una nevicata per evitare la discesa, eppure è il più esposto.

L'associazione di idee "maglia rosa-rivale del discesista Nibali-pupillo di Riis" prende rapidamente piede nella testa di molti. Compaiono striscioni che recitano "No Crostis = Codardi", non un grande spot per i mestieranti della bicicletta, che sui pedali sono soliti faticare, non nascondersi. In gara, mentre una fuga a tre assume vantaggi che sfiorano i dieci minuti sul gruppo, radiocorsa comunica che il Tualis non sarà valido come Gran Premio della Montagna. Gli aspiranti alla maglia verde storcono il naso; non sanno che a Tualis la Piazza Giro d'Italia veste a lutto dopo l'annullamento del Crostis.

Quando manca una quarantina di chilometri all'arrivo si cambia ancora copione in questo teatro dell'assurdo. Di chilometri ne mancano solo venti, la metà! Già, perché il Tualis verrà evitato, in quanto al paese era stato predisposto un blocco della corsa. Alcuni tifosi, delusi per il Crostis tagliato, stavano organizzando una forma di protesta che avrebbe interrotto lo svolgimento della tappa. Tutti ad inseguire i fuggitivi in fretta, dunque, e per qualche decina di minuti la corsa vive nella confusione più totale. Il gruppo maglia rosa accelera bruscamente, si spezza in due tronconi.

Bjarne Riis, il ds che ha retto il manico dell'accetta al momento dell'esclusione del Crostis, supera con la sua ammiraglia l'auto della Giuria. Problema: è vietato dal regolamento. L'esperto tattico danese, abile nella manovra dell'aggiramento, lo fa con nonchalance, come se a comandare fosse lui (e forse l'idea non è così peregrina).

All'attacco dello Zoncolan le ammiraglie parcheggiano, sostituite dalle moto. Gadret ed alcuni altri, nella foga, seguono le auto, sbagliando strada come nella più fantozziana delle situazioni. Vedi le moto dell'assistenza tecnica, la strada dello Zoncolan, una mulattiera, e pensi che sul Crostis non avremmo assistito a scenari diversi. Non lo capisci allora, ne hai la conferma: né la sicurezza né la "regolarità sportiva" c'entravano molto con l'annullamento della scalata. Tanto meno Alberto Contador può esserne colpevole, lui che è la marionetta di Bjarne. L'uno prende insulti in strada e sul palco della premiazione, l'altro, seduto nella sua ammiraglia, agisce nell'ombra. Era il suo modus operandi quand'era corridore, perché avrebbe dovuto cambiare una strategia vincente?

Chi ne esce sconfitto è il pubblico, privato del piacere di una gita in montagna a veder passare il Giro d'Italia. Ne esce sconfitto il Giro, che a tratti, e da qualche ora a questa parte, è sembrata più una corsa di Esordienti - con rispetto parlando - che un Grand Tour. Ne esce male il ciclismo, in mano a gente che per il proprio interesse venderebbe anche sé stessa. Per quegli insopportabili fischi uditi oggi sullo Zoncolan, stadio verticale trasformatosi in stadio orizzontale, vogliamo sperare che Contador, da Campione quale lui è, ci vorrà perdonare. E girarli a chi ha reso possibile tutto questo immane delirio (dis)organizzato.

Francesco Sulas

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano