Giro d'Italia 2011: La pulce all'ombra del gigante - Il ritorno del mitico Rujano
Nel giorno del ritorno in rosa di Contador, rischia di passare in secondo piano un altro grande ritorno offerto da questo appassionante Giro d'Italia. Ma se erano alte le probabilità che il Pistolero potesse vestire la rosa sull'Etna, specie dopo la bella azione di Tropea, in pochi forse pensavano che l'ultimo corridore ad arrendersi a Contador potesse essere José Rujano. Partito ai -10 km dal Rifugio Sapienza, il minuscolo scalatore venezuelano è stato il primo a rompere gli indugi nel gruppo dei migliori. Nessuno dei big lo ha seguito visto che Rujano nella tappa degli sterrati ha perso quasi 5 minuti e la sua azione è sembrata sia un tentativo personale per conquistare la tappa ma anche una mossa tattica per favorire eventualmente Sella o Serpa.
Fin qui nulla di trascendentale, la mezza impresa invece José l'ha compiuto quando si è visto superare da Contador e da Scarponi. Il portacolori dell'Androni ha infatti compiuto un piccolo miracolo riuscendo prima ad accodarsi ai due, poi resistendo alla ruota di Contador mentre Scarponi alzava bandiera bianca a 6 km dalla fine. Proprio da quell'istante è cominciata forse la vera riscossa di Rujano. Mentre il madrileno spingeva sui pedali con disarmante facilità, il venezuelano stringeva i denti alla sua ruota sperando di arrivare incolume al triangolo rosso. Solo a 500 metri dallo scollinamento il venezuelano si è dovuto arrendere allo scalatore più forte del pianeta. Anzi, considerando che Contador è un marziano, il più forte tra gli umani almeno oggi è stato proprio il sudamericano, rigenerato dalla cura di quel Gianni Savio che lo lanciò nel grande ciclismo nel 2005 riuscendolo a portare sul podio del Giro contro ogni pronostico. Abbandonata la corte di Savio, guardacaso poi per José cominciò una parabola discendente interrottasi quest'anno col ritorno del figliol prodigo sotto l'ala di chi è tornato a credere ancora in lui.
A non credere nella rinascita di Rujano sono stati infatti in molti. Quando l'anno scorso il simpaticissimo scalatore affermò di essere secondo in salita solo a Contador e a Rodríguez, molti infatti storsero il naso. Purtroppo Rujano non potè dimostare nella scorsa stagione quanto fosse vero il suo assioma. Vinti il Táchira e il Langkawi, non prese parte al Giro per la questione inviti. Quest'anno finalmente Rujano può dimostrare che la sua affermazione non era affatto un'eresia. E oggi è andata in scena la prima lezione. «Avevo detto questa cosa l'anno scorso e oggi la ripeto - ha detto Rujano dopo l'arrivo - anche perché sono sicuro che se fossi stato al 100% della condizione sarei potuto rimanere con Alberto. Penso che però andrà sempre meglio da qui in avanti e spero di poter vincere una o due tappe». La classifica generale per José è infatti compromessa, non però quella dei GPM, e chissà che questo piccolo dettaglio possa mettere un po' di pepe a un Giro che dopo una settimana sembra ammazzato dal Pistolero spagnolo che non sbaglia mai un colpo.