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Giro 2011: Le dichiarazioni della sesta tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della sesta tappa del Giro d'Italia.

Stefano Pirazzi (Colnago-CSF) da Raisport
«Era importante provarci, oggi ce l'ho messa davvero tutta ma non era facile perché le squadre dei velocisti volevano tenere chiusa la corsa per arrivare in volata. Spero di aver dato belle emozioni ai miei concittadini e tutti quelli che mi tifano e mi sostengono: nelle prossime due settimane, anche se correremo lontano da qui, proverà di nuovo ad infilarmi nelle fughe e visto tutto l'affatto che mi hanno dimostrato oggi attaccare ancora mi sembra il minimo».
 
Pieter Weening (Rabobank) da Raisport
«Oggi è stata una buona giornata per me e per la squadra, tutti i miei compagni sono stati molto forti e hanno fatto un grande lavoro. Spero di replicare anche domani, di riuscire a fare le stesse cose e di essere ancora in maglia rosa domani sera».
 
Francisco Ventoso (Movistar Team) da Raisport
«Quella di oggi era una tappa che avevo segnato già prima di partire perché il finale mi piaceva. È stato uno sprint lungo e duro ma alla fine ce l'ho fatta. Prima c'era Hondo che controllava in testa tutti i movimenti, poi è partito Di Luca ed è cambiata un po' la situazione: quando sono partito ho visto Petacchi che mi prendeva la ruota e ho avuto paura che potesse sorpassarmi negli ultimi metri perché ero stanchissimo ma per fortuna si è piantato anche lui».
 
Vincenzo Nibali (Liquigas - Cannondale) da Raisport
«La tappa di oggi è stata tranquilla solo per modo di dire, il finale era difficile e infatti anche i velocisti hanno sofferto: alla fine ha vinto il più fresco. Domani c'è Mercogliano, sarà una tappa più corta del solito, appena 110 km, e qualcuno potrebbe soffrirla. Non dovrebbe fare grande selezione ma staremo a vedere».
 
Valerio Agnoli (Liquigas - Cannondale) da Raisport
«È sempre molto emozionante arrivare sulle strade di casa, è stata una giornata molto bella anche perché veniamo da tre giorni molto difficili per noi corridori: per questo motivo volevo davvero ringraziare il pubblico che ci ha sempre applaudito per arrivare fin qui a Fiuggi. Sono emozioni indescrivibili anche perché sto vivendo un periodo della mia vita abbastanza particolare: per questo motivo volevo chiedere alla mia fidanzata Giovanna se vuole sposarmi, è da una settimana che ho l'anello in valigia e aspettavo quest'occasione...» 
 
Alberto Contador (Saxo Bank) da Raisport
«Mi piace il Giro, è una corsa dal fascino speciale, ho un ricordo incredibile del 2008, forse il migliore di tutte le grande corse a tappe che abbia mai disputato: per questo sono molto felice di essere qui; devo ringraziare il pubblico perché rispetto al 2008 io mi sento un po' più vecchio, mi sento però anche più preparato, ma devo dire che i tifosi non sono cambiati, mi fanno sentire come se fossi a casa. La tappa di ieri è stata complicata, difficile perché non siamo abituati a correre sullo sterrato, il rischio di cadute è alto e proprio per questo è una frazione da rispettare assolutamente: la polemica però è meglio lasciare da parte, non ci sono stati grandi problemi e andiamo avanti con la corsa; certo, il Giro d'Italia è una corsa che si può perdere praticamente ogni giorno perché ci sono sempre delle insidie ma ieri ci sono state troppe cadute. La prima settimana del Giro è diversa da quella del Tour: in Francia è più difficile, ci sono più pensioni ma qui è veramente dura stare davanti perché ogni giorno c'è una salita o uno strappo o un punto insidioso. Paura di Nibali e Scarponi? No, loro sono due rivali, li rispetto ma la paura la tengo per altre cose. Saranno difficili da battere, sono pericolosi e la chiave sarà non fare errori: con Nibali ci siamo già scontrati al Tour 2009, ricordo che fece una grande scalata sul Ventoux, ora ha trovato più regolarità ed è un favorito; credo che ognuno faccia la propria corsa e difenda in propri interessi però negli ultimi giri che ho fatto avevo sempre tutti contro di me, stavo molto attento, quindi non è una pressione che mi preoccupa. Domani è una tappa in cui può succedere qualcosa, probabilmente però arriverà un gruppetto di 15 corridori a giocarsi lo sprint: piuttosto sarebbe un peccato, soprattutto per il pubblico, non disputare la tappa dell'Etna, il primo giorno di vera salita si capisce sempre chi non sta bene. Le tre tappe decisive saranno quelle in Austria, il Gardeccia e lo Zoncolan, fossi stato a casa mi sarei organizzato per non perdermele in tv: la mia salita preferita è senza dubbio lo Zoncolan, è durissimo, forse solo l'Angliru si avvicina tra le salite che conosco. Il mio obiettivo, ovviamente, è di vincere il Giro quindi non so se riuscirò a vincere una tappa: le due cose però possono essere in relazione e si possono ottenere entrambe se le circostante lo permetteranno. Nella mia situazione ho preso molte precauzioni sul cibo che mangio, adesso tutto è della squadra; è un po' diverso anche il modo di correre ma bisogna essere sempre concentrati al 100% e io lo sono perché ho grande fiducia nelle persone che mi giudicheranno. Al momento penso solo al Giro e al 29 maggio, siamo appena al sesto giorno e già si sente la fatica: per ora non è nei miei piani ma in futuro chissà, potrei veramente provare a vincere Giro, Tour e Vuelta nello stesso anno. Il giorno che siamo arrivati a Rapallo è stato terribile perché quando abbiamo avuto la notizia abbiamo provato tutti sentimenti indescrivibili, in quel momento di andava molto veloci e forse c'erano poche precauzioni: di sicuro non dimenticheremo mai Wouter, era un gran corridore, era giovane ma era già riuscito a vincere sia al Giro che alla Vuelta e la gente lo terrà per sempre nel cuore.».
 
La Redazione

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