Giro 2011: Le dichiarazioni della quinta tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della quinta tappa del Giro d'Italia.

Luca Guercilena (ds Leopard Trek) da Raisport

«In un momento come questo vorrei ringraziare i medici che hanno assistito Wouter con grande tempestività. Ringrazio il Dottor Tredici, in qualità di capo dello staff medico. Abbiamo preso la decisione di lasciare la corsa e fermarci qui, di comune accordo con lo staff, ed il management. Vogliamo trovare il modo migliore per affrontare questo brutto momento».

Pieter Weening (Rabobank) da Raisport

«È stato un giorno perfetto! Dopo la tappa vinta al Tour questa di oggi è la mia seconda grande vittoria in una corsa a tappe. Proverò a difendere la maglia rosa il più a lungo possibile ma comunque vada il mio Giro è già perfetto così».

Danilo Di Luca (Katusha) da Raisport

«Io ritengo che il Giro d'Italia sia una corsa su strada, non su sterrato. È giusto che ci sia spettacolo ma a queste condizioni penso che non sia ciclismo su strada ma ciclocross».

Alessandro Petacchi (Lampre - ISD) da Raisport

«Ho corso la tappa a ritmo tranquillo, mi sono staccato subito eppure ho rischiato di cadere quattro o cinque volte. Non oso immaginare cos'è successo a chi era davanti. C'era troppa discesa in sterrato, troppo pericolosa. In tanti l'ho trovati nei fossi e non è mai bello vedere i corridori che si fanno male per una scelta di percorso come questa. L'anno scorso, nella tappa di Montalcino, c'era meno discesa e la frazione, nel complesso, era meno pericolosa».

Michele Scarponi (Lampre - ISD) da Raisport

«Ho tentato qualcosa quando mancava troppo poco alla fine. È stata una tappa difficile, ringrazio i miei compagni che mi hanno scortato sui tratti di sterrato. I tratti di sterrato oltre ad essere difficili da guidare comportano una grandissima tensione».

Vincenzo Nibali (Liquigas - Cannondale) da Raisport

«Ho cercato di non prendere rischi e restare nelle prime posizioni. La discesa era difficile, l'ho presa davanti, per adesso va bene così».

Valerio Agnoli (Liquigas - Cannondale) da Raisport

«Il mio compito era quello di potare più avanti Vincenzo. È stata una giornata lunga e stressante. Vincenzo all'arrivo stava bene. Sullo strappo ha detto che si sentiva molto bene, andiamo avanti così».

David Millar (Garmin - Cervélo) da Raisport

«La mia caduta di oggi è stata stupida. Nel finale ho patito per un problema di allergie. Dopo quanto accaduto a Weylandt Tyler non aveva nemmeno la forza di scendere a mangiare con noi. Era come un bambino, era il miglior amico di Wouter. Sapevamo che anche la tappa di oggi era pericolosa, bisogna fare molta attenzione ma se abbiamo un servizio di assistenza sanitaria come abbiamo sino ad ora va più che bene».

Ángel Vicioso Arcos (Androni Giocattoli) da Raisport

«La caduta è avvenuta così: stavo cercando di prendere i secondi d'abbuono, io ero a destra e Millar a sinistra. Ho accusato un colpo forte nella zona del fegato. Una tappa bella da vedere per chi era a casa ma molto dura. Mantenere la bici sullo sterrato è stato difficile».