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Tirreno-Adriatico 2011: Scarponi-Cunego, coppia di ferro - Dominio Lampre a Chieti. Gesink leader

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Praticamente una parata per Scarponi e Cunego davanti a Evans a Chieti, quarta tappa della Tirreno-Adriatico © BettiniphotoDopo una cronosquadre e 2 tappe interlocutorie, i big scoprono le carte in vista dei prossimi impegni. Chi più, chi meno, gran parte di quei corridori che puntano a Sanremo, Nord, Ardenne e Grandi Giri hanno fatto vedere oggi a che punto sono nella preparazione, in una frazione interessante e movimentata negli ultimi 20 km. Alla fine l'ha spuntata Michele Scarponi, che con Damiano Cunego ha firmato una splendida doppietta Lampre.

La cronaca. La partenza da Narni viene data alle 9.15, segnata dal minuto di silenzio per le vittime del terremoto giapponese: Beppu (RadioShack) è in prima fila. Dopo 24 km sono in 3 ad andarsene: Mikaël Cherel (Ag2r), Gorazd Stangelj (Astana) e Sebastian Lang (Omega Pharma). Il gruppo lascia fare ampiamente, vista la lunghezza della tappa (240 km), facendo lievitare il vantaggio a un quarto d'ora. Nelle prime ore di gara scorre tutto tranquillo, sono Lampre e Farnese a prendersi l'onere dell'inseguimento. I fuggitivi, come da copione, si stancano ed in più perdono Lang anzitempo, a 30 km dal traguardo, per una foratura, quando ormai è cominciata la serie di salite che animerà la corsa.

Cherel stacca il campione nazionale sloveno sull'ascesa di Ripa Teatina, dove intanto Visconti rompe gli indugi ed attacca dal gruppo: un'azione fatta più per sfilacciare il plotone che per andarsene, e che evidenzia un Pozzato per niente in giornata. Poels e Cunego si prendono la briga di rientrare sul capitano della Farnese Vini, mentre Simon Clarke, per l'Astana, rilancia. Il plotone passa dunque allo striscione dei -10 km con una quarantina di unità trainate dal giovane Damiano Caruso, terzo uomo Liquigas a spalleggiare Basso e Nibali, con Cherel che da lì a poco verrà ripreso.

Nel tratto di salita che porta a Torrevecchia Teatina sono in parecchi a mettersi in evidenza, a cominciare da Madrazo (Movistar), attivo anche ieri, per passare per Gasparotto (Astana) sempre protagonista nella Corsa dei Due Mari ed un inatteso Andy Schleck, di solito ben nascosto in queste corse. Ma l'azione più interessante è quella prodotta da un poderoso scatto di Fabian Cancellara, che si riporta sul kazako Muravyev (Radioshack) poco prima avvantaggiatosi. Visconti fiuta l'azione buona e si riporta sullo svizzero: il trio fa paura e non riesce a guadagnare più di qualche centinaio di metri. Ad impressionare è anche Hushovd, non solo presente lì davanti così come il sempiterno Freire, ma all'attacco, seguito poi da Langeveld (Rabobank) per rientrare sul trio.

L'azione di questi 2 gruppettini, sotto la spinta di Gilbert e dei Lampre, viene annullata alle porte di Chieti, quando comincia il tratto duro al 16%. Scarponi attacca deciso, sin dalle prime rampe: prova a rispondergli il solo Gilbert, che ha subito alle calcagna Cunego, oggi ottimo nel ruolo di stopper. Poche centinaia di metri e Gilbert va in acido, così Scarponi resta solo con 50 metri di vantaggio su Cunego, che per un po' pensa anche di poter raggiungere il compagno. Ma sarà Cadel Evans a restituirgli il ruolo di stopper, agganciandosi all'ultimo chilometro con un ritrovato Di Luca che non può tirarsi indietro dalla festa davanti al pubblico di casa: ai 3 riesce ad aggiungersi anche Basso, pimpante come non mai sulle salite brevi e ottimo prospetto in ottica Liegi.

Evans come al solito non si risparmia e tenta una trenata cieca negli ultimi metri, per riprendere lo scalatore marchigiano; ma la pedalata di Scarponi è fluida e non permette all'australiano di recuperare più di tanto. Inoltre, Cunego tiene  per la coda il Campione del Mondo 2009, approfittando della sua scia e pronto a sgusciar fuori nei metri finali. Cosa che avverrà permettendo alla Lampre una gustosa doppietta. Basso e Di Luca finiscono alle spalle di Evans, mentre al 6° posto, a 12", si piazza Gesink che si prende la maglia di leader della classifica, con un vantaggio di 10" su Evans, 12" su Basso e 15" su Scarponi. Bene anche Nocentini, settimo davanti a Nibali, mentre Gilbert ha voluto evitare il fuori giri e si è piazzato decimo, dietro Lövkvist. Andy Schleck arriva staccato di un minuto, Hushovd di due,  delude invece Pozzato che si vede sul traguardo dopo più di tre minuti precedendo di poco Freire.

Domani ci attende un altra tappa su distanze di 240 chilometri, da Chieti a Castelraimondo. A differenza di oggi, i corridori affronteranno una salita vera come il Sassotetto, seppur lontana 90 km dal traguardo, e non arriveranno in salita, seppur il Gpm di Gagliole disti solo 7 chilometri dal traguardo. È una tappa che si presta a più soluzioni, della quale l'esito dipenderà molto dall'interpretazione degli interpreti: potrebbe risolversi con una rivoluzione in classifica come con un nulla di fatto. Siamo curiosi anche di vedere come se la giocherà la Lampre: domani si entra nell'enclave di Scarponi, ma lui e Cunego sono sostanzialmente appaiati in classifica e il veronese ha una marcia in più allo sprint, che con gli abbuoni vale più della vittoria di tappa fine a se stessa.

Chi invece non aspetterà domani per esprimere la sua soddisfazione è Danilo Di Luca, ripresentatosi oggi nella sua regione con un numero attaccato alla schiena: «Sono molto soddisfatto per essere riuscito a competere con i migliori, dopo un anno e mezzo questa era la prima corsa importante adatta alle mie caratteristiche. Ho capito che sono sulla strada giusta, ma la condizione non è ottimale come è normale che sia dopo il lungo periodo di stop. Quando sono scattato mi sono mancati 50 metri, pensavo di riuscire a riprendere Scarponi che comunque devo elogiare perché oggi è stato straordinario, tantopiù perché era lui l'uomo da battere dopo la vittoria dell'anno scorso su questo traguardo. Continuando così potrò crescere giorno dopo giorno, supportato da una grande squadra, e cercherò di essere ancora protagonista nella tappa di Macerata».

Intenzioni (di protagonismo) simili a quelle del vincitore odierno, Scarponi, che parla del lavoro di squadra in casa Lampre: «Io e Damiano abbiamo lavorato molto bene nel finale, non solo sull'ultima rampa, e il risultato ci ha dato ragione. Mi sentivo controllato, ho faticato più dell'anno scorso per emergere, avendo sprecato qualche energia prima del finale, a differenza del 2010. La tappa di domani, durante la quale è anche prevista pioggia, sarà secondo me la frazione chiave della corsa e dovremo fare il meglio possibile per sfruttare le possibili occasioni che la corsa ci riserverà. Per la vittoria finale è ancora presto fare i conti, davanti a me ho ancora tre grandissimi corridori, non sarà facile recuperare loro altro terreno, ma state certi che ci proverò».

Il nuovo leader della classifica Robert Gesink già studia i suoi avversari e guarda alle prossime tappe con fiducia nonostante qualche piccolo rammarico che il finale odierno: Gesink: «Sono un po' dispiaciuto per aver perso qualche secondo di troppo oggi, ma grazie all'ottima prova di squadra posso ancora gestire qualche secondo di vantaggio sugli inseguitori. Oggi, a parte gli scalatori, ho visto molto bene Cancellara, con la crono finale dalla sua parte non è assolutamente da sottovalutare. Mi sento più maturo rispetto alle ultime stagioni, sia di gambe che di testa e con un ottimo team alle spalle, che ha già conquistato 12 successi in questo inizio di stagione, penso che potrò cercare di difendere con successo  il mio vantaggio a questa Tirreno e affontare nel migliore dei modi anche il mio grande obiettivo stagionale, il Tour de France».

Nicola Stufano

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